BPVi: Dg di Banca Nuova è Adriano Cauduro. Sostituire anche presidente Marino Breganze completerebbe la discontinuità nel Sud Italia

Popolare di Vicenza, a Prato la procura allarga l'inchiesta per estorsione

Save, Marchi compra l'8% in mano a Bpvi e restituisce il "favore" a Vicenza

Babbo Natale targati Cobas donano alla BpVI dei Ferrovieri il "pacco" di Natale: "dopo quello di Zonin agli azionisti" confezionato con la carta uso mano del... giornale locale
Riceviamo dal Bocciodromo di Vicenza e pubblichiamo un video "simpatico", almeno per chi l'ha girato, un po' meno per i "nuovi poveri" bidonati dalla gestione precedente della Banca Popolare di Vicenza. Le immagini, con tanto di "canzoncina" di natale mostra una iniziativa di un gruppo di attivisti dell'ADL Cobas che si è recata alla filiale della Banca Popolare di Vicenza dei Ferrovieri per consegnare un pacco regalo con le azioni della Banca Popolare di Vicenza alla filiale dei Ferrovieri. "Anche se la banca non si è comportata bene quest'anno - scrivono nella nota di accompagnamento del video i "Babbo Natale" targati Cobas -, fregando migliaia di piccoli risparmiatori, abbiamo deciso di farle lo stesso un pensierino. Grazie Zonin, ci fai passare delle bellissime feste ora che le vostre azioni valgono meno del carbone della Befana!".
Continua a leggereL'Espresso: risparmio tradito, parte II: Zero fiducia, sono casi delicati Veneto Banca e BPVi

Mannaggia davvero la mia banca può fallire? Proprio a ridosso di Natale, gli italiani hanno preso coscienza di una novità che cambierà radicalmente abitudini e costumi (quì la Parte I dei servizi de L'Espresso, ndr). Anche se il governo è intervenuto in extremis per evitare la liquidazione di quattro istituti commissariati - Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti - chi ha investito in una banca non può più confidare che i propri quattrini siano al riparo da un eventuale crac. «Dobbiamo rassicurare i risparmiatori sul fatto che tutte le istituzioni stanno operando per evitare casi futuri», ha detto il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, cercando di allentare le tensioni, visto che la fiducia dei clienti è un fattore decisivo per la tenuta del sistema creditizio. Continua a leggere
Da L'Espresso: risparmio tradito, parte I: i silenzi di Visco durante il crac delle 4 banche "salvate"

Ignazio Visco è andato dritto al punto. Nell'intervista pubblicata da "la Repubblica" domenica 20 dicembre, il governatore della Banca d'Italia voleva far piazza pulita di dubbi e sospetti. E così, nel mezzo di una tempesta mediatica senza precedenti sulle banche fallite e i controllori distratti, Visco ha scelto parole difficili da equivocare. «L'interlocuzione con la Consob è stata ed è tuttora continua e approfondita», ha dichiarato il numero uno di Bankitalia. Come dire: collaboriamo nell'interesse dei risparmiatori. E quindi gli italiani possono stare tranquilli: sui loro soldi vigila un dream team di sceriffi. Davvero? Continua a leggere
Su Banca Etruria e sul padre della Boschi: bugie... scandalose: terza e per ora ultima parte

Le grandi bugie della Boschi su Banca Etruria e sul padre - Parte Seconda

"Tre grazie" di Coviello, direttore "terrone" di VicenzaPiù: ai clandestini, al presidente di Assindustria Zigliotto e al quotidiano locale

L'attuale nostro direttore, dopo 18 anni vissuti in un paesello della provincia di Latina, ben nota ai tanti veneti che Mussolini vi mandò a bonificare le paludi dell'omonima pianura, per 24 anni provò "l'addestramento" alla vita a Roma, tra gli studi universitari in Ingegneria Elettronica e l'iniziale attività professionale, prima abbozzata all'Università (un sogno interrotto dalle solite, malsane intromissioni dei genitori) poi sbocciata nella Direzione studi di una multinazionale svizzera, inframezzata dal corso ufficiali in Accademia Navale a Livorno e seguita dal lancio imprenditoriale di un'azienda che oggi chiamerebbero start up e che, grazie anche agli "insegnamenti" trafugati direttamente e indirettamente a Steve Jobs, arrivò a fine anni 80 e primi anni 90 ad essere leader nazionale, ma con filiali anche all'estero, nel mondo allora emergente dei Personal Computer.
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