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"Tre grazie" di Coviello, direttore "terrone" di VicenzaPiù: ai clandestini, al presidente di Assindustria Zigliotto e al quotidiano locale

Di Gianfri Bogart Lunedi 21 Dicembre 2015 alle 20:07 | 0 commenti

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L'attuale nostro direttore, dopo 18 anni vissuti in un paesello della provincia di Latina, ben nota ai tanti veneti che Mussolini vi mandò a bonificare le paludi dell'omonima pianura, per 24 anni provò "l'addestramento" alla vita a Roma, tra gli studi universitari in Ingegneria Elettronica e l'iniziale attività professionale, prima abbozzata all'Università (un sogno interrotto dalle solite, malsane intromissioni dei genitori) poi sbocciata nella Direzione studi di una multinazionale svizzera, inframezzata dal corso ufficiali in Accademia Navale a Livorno e seguita dal lancio imprenditoriale di un'azienda che oggi chiamerebbero start up e che, grazie anche agli "insegnamenti" trafugati direttamente e indirettamente a Steve Jobs, arrivò a fine anni 80 e primi anni 90 ad essere leader nazionale, ma con filiali anche all'estero, nel mondo allora emergente dei Personal Computer.

Quando il nostro attuale direttore, ci racconta, dopo anni caratterizzati anche da numerosi viaggi e lunghe permanenze di lavoro anche all'estero, oltre che ovunque in Europa anche e soprattutto a Taiwan, Hong Kong e Usa, arrivò a Vicenza o, meglio, a Cornedo, nel lontano 1992 per una consulenza di "avviamento" nel settore dell'informatica per un'azienda del gruppo CA&G (oggi diventata una multinazionale come Global Display Solution), il termine "terrone" era il dispregiativo localmente di uso più comune.

Ma a  lui mai è mancato il senso ironico imperial-partenopeo visto che il suo paesello di origine, Castelforte, è nel Lazio ma più vicino, anche se da nord, a Napoli che alla Roma dei Cesari, dove ha vissuto più che nel villaggio nativo, e la fede calcistica era ed è quella napoletana a parte lunghi e indimenticabili anni di biancorosso nel cuore per la pallavolo femminile, portata ai massimi livelli dopo aver fatto altrettanto per quella giallorossa.

Non gli mancava così tanto il senso dell'ironia che il nostro direttore reagì subito all'anti terronismo dei vicentini, immemori di essere considerati i laboriosi "terroni del nord", utilizzando ed esibendo come portachiavi una delle pseudo monete che allora circolavano col logo della Lega della Repubblica Veneta e rispondendo così a chi, canzonatorio o razzista, gli chiedeva se fosse del sud: "per carità, io non sono del sud, ma dell'Alta Borbonia", così alludendo, per chi lo capisse, che ogni luogo che si ritenga del nord è a sud di aree più nordiche (salvo per il Polo Nord, diceva, che è a nord di tutti ma è abitato solo da orsi e foche...).

Dopo tanti anni la fobia per i terroni (che nasce tipicamente dalla ignoranza delle generalizzazioni e dal timore incoscio del confronto, magari culturalmente  e sociologicamente  perdente con gli altri, i diversi) è stata recentemnte superata dal rifiuto di conoscere e, quindi, accettare i nuovi diversi, i profughi, che facilmente vengono associati con i clandestini e i delinquenti.

Ma se oggi, ironicamente, il nostro direttore, ci dice, potrebbe ringraziare, insieme a tanti altri "conterroni", i "nuovi italiani" per aver sostituito nella "pancia collettiva" del rifiuto vicentino i terroni, oggi addirittura, al confronto, quasi amati, altrettanto sardonicamente Giovanni Coviello sostiene di poter finalmente ringraziare, e per giunta di... Più, tal Giuseppe Zigliotto, fino a pochi mesi fa ignoto per le sue (indi)gesta anche solo ben poco oltre il Bacchiglione e il Retrone ma da alcuni tempi assurto agli onori della cronaca.

Chi è, intanto, questo Carneade, anche se ben pasciuto di soldi e boria?

È il presidente di Confindustria Vicenza e membro in quota Zonin del Cda della Banca Popolare di Vicenza fin dal 2003, ben ricompensato anche per le azioni che lui, tra i pochi privilegiati, si legge sulla stampa, è riuscito ultimamente a vendere, per giunta guadagnandoci, a differenza di decine di migliaia di poveri cristi, che quando riusciranno a cederle subiranno anche fisicamente un bagno di sangue ora solo drammaticamente annunciato.

E perchè, poi, il nostro Coviello lo ringrazierebbe?

Il nostro direttore, intanto, ci ricorda, è stato "indagato", a dire il vero più dal quotidiano locale di Confindustria che dalla magistratura, per la colpa presunta, e di questa colpa oggi più di prima si schifererebbe, di aver "finanziato", si legga bene "finanziato" e non "spremuto", imprenditori pseudo sponsor, anche e soprattutto locali, per la sua passione, insana, per il volley cittadino e non certo per il vuotissimo suo portafoglio personale.

Poi la società che lui ora amministra e che edita VicenzaPiù non è stata ammessa a Confindustria, in quanto si sarebbe resa responsabile, così scrisse San Giuseppe Zigliotto, di un comportamento "non etico" criticando gli imprenditori, anche se solo quelli notoriamente truffaldini di Vicenza.

Fatte queste due doverose e incontrovertibili premesse, ebbene lo capite da soli perchè, Giovanni Coviello ringrazia, di... Più dei clandestini delinquenti, che gli hanno evitato da un certo momento in poi l'epiteto di terrone, proprio Giuseppone per la clamorosa "riabilitazione" ottenuta ora grazie a lui  sul campo: perchè Ziggy è stato così poco, tragicamente, etico da aver incassato utili da azioni per altri invendibili e da averne poco prima consigliato, tramite il suo giornale locale, l'acquisto per un importo di almeno 1,3 miliardi (altro che vantaggi, ripeto vantaggi, da me eventualmente procurati ai cosiddetti sponsor che lui magari rappresenta in Confindustria).

Se quel miliardo e trecento milioni (per azioni sottoscritte a 62,50 euro da povera gente e da imprenditori maldestri o che si fidavano del loro presidente) varrà un quarto o giù di lì e se anche per aver reso possibile questo Giusepe Zigliotto ora è indagato, il nostro direttore non solo si dichiara ancora orgoglioso di essere passionalmente terrone ma sarebbe anche fiero, ci incalza, se lo avesse fatto (ma essere indagato, lo diciamo per lui come per Zigliotto, non è una condanna), di aver "pagato" gli sponsor per arricchire di titoli una squadra di Vicenza e non per vendere "titoli" fasulli ai poveri vicentini .

Che poi lui, il nostro direttore, abbia pagato e ancora paghi anche per "fare" quell'informazione indipendente che Zigliotto ovviamente non ama ma giudica non etica (Renzi docet), lo inorgoglisce ancora di più: sono i nostri lettori ad appagare lui, e noi.

Quelli che, avendo dato retta a noi e non ai consigli per gli acquisti del diArio di Zigliotto e della sua Musa, Gianni Zonin, oggi non piangono lacrime amare.

Gli altri lettori, alias i lettori degli altri, ora lo capiscono.

Per cui il nostro direttore l'ultimo dei Tre grazie lo riserva a chi ci regala sempre più lettori: il quotidiano locale.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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