Utente: piero
Ultimi commenti di piero
Inviato Mercoledi 15 Agosto 2018 alle 09:27
Condivido l'articolo che espone obiettivamente un brutto capitolo di storia dell'unificazione Italiana.
Ciò che non capisco è il senso della premessa, permeata, forse, da leggera ironia, su cosa farà questa mattina il Sindaco.
L'estensore del pezzo ipotizza 4 possibili opzioni, gli sarei grato se volesse ragguagliare i lettori sulla scelta che farà il Sindaco.
Inoltre -e soprattutto- sarei interessato a capire cosa potrebbe fare la comunità vicentina, per rimediare alla colpa storica, dopo la dedica della "piazzetta Pontelandolfo" unita alla pubblica commemorazione allora svolta.
Ciò che non capisco è il senso della premessa, permeata, forse, da leggera ironia, su cosa farà questa mattina il Sindaco.
L'estensore del pezzo ipotizza 4 possibili opzioni, gli sarei grato se volesse ragguagliare i lettori sulla scelta che farà il Sindaco.
Inoltre -e soprattutto- sarei interessato a capire cosa potrebbe fare la comunità vicentina, per rimediare alla colpa storica, dopo la dedica della "piazzetta Pontelandolfo" unita alla pubblica commemorazione allora svolta.
Inviato Venerdi 10 Agosto 2018 alle 22:29
Dunque è chiaro che la causa del contendere non è l'abbonamento Sky, bensì la richiesta di residenza anagrafica al Comune.
Sarebbe quindi il caso di spiegare cosa sia questo atto, se ne hanno diritto e quali benefici esso comporti per i richiedenti.
Questo sarebbe un interessante servizio di informazione da fare prima che si formi una errata opinione pubblica.
Sarebbe quindi il caso di spiegare cosa sia questo atto, se ne hanno diritto e quali benefici esso comporti per i richiedenti.
Questo sarebbe un interessante servizio di informazione da fare prima che si formi una errata opinione pubblica.
Inviato Sabato 21 Luglio 2018 alle 19:35
A me pare che l'intervento del Vescovo rientri legittimamente nelle sue funzioni.
Mentre nella dialettica politica delle parti, più pertinente sarebbe stata qualche considerazione sull'intervento dell'On. Sbrollini e del Consigliere Regionale Fracasso che, fatto 3 ore dopo l'intervento del Vescovo, ne ricalca molti concetti e potrebbe avere qualche intento, a me pare, speculativo.
Mentre nella dialettica politica delle parti, più pertinente sarebbe stata qualche considerazione sull'intervento dell'On. Sbrollini e del Consigliere Regionale Fracasso che, fatto 3 ore dopo l'intervento del Vescovo, ne ricalca molti concetti e potrebbe avere qualche intento, a me pare, speculativo.
Inviato Domenica 15 Luglio 2018 alle 09:40
Direttore, a grandi pennellate ha dipinto la tela, cui ora manca la cornice, tale cornice potrebbe essere costituita dalla questione "base militare Del Din".
Avremmo così elementi preziosi da convertire in Big Data per decifrare il contesto di interessi politico-economici che hanno governato questa fase storica, nel cui grande pentolone sono bollite le rane (*), cioè le forze socio-culturali: lo straordinario "movimento No Dal Molin", il vasto schieramento di Preti e Cristiani per la Pace, il movimento delle donne e -non ultimi- centri sociali e comitati... forze sociali, queste, che dopo una ammirevole fase di effervescente creatività non hanno ritenuto di saltar dal pentolone prima dell'ebollizione, per impostare una diversa strategia reattiva ... per un ragionamento complessivo e razionale sulle basi militari e su tutte le altre questioni del territorio ...
(*) circa la metafora delle "rane bollite" in internet è reperibile interessante documentazione.
Avremmo così elementi preziosi da convertire in Big Data per decifrare il contesto di interessi politico-economici che hanno governato questa fase storica, nel cui grande pentolone sono bollite le rane (*), cioè le forze socio-culturali: lo straordinario "movimento No Dal Molin", il vasto schieramento di Preti e Cristiani per la Pace, il movimento delle donne e -non ultimi- centri sociali e comitati... forze sociali, queste, che dopo una ammirevole fase di effervescente creatività non hanno ritenuto di saltar dal pentolone prima dell'ebollizione, per impostare una diversa strategia reattiva ... per un ragionamento complessivo e razionale sulle basi militari e su tutte le altre questioni del territorio ...
(*) circa la metafora delle "rane bollite" in internet è reperibile interessante documentazione.
Inviato Domenica 8 Luglio 2018 alle 12:17
Sommessamente, un dubbio mi tormenta: "vuoi vedere che la TAC/TAV, più che per il valore in sè è preziosa per gli 800, e oltre, milioni per le opere complementari?". Ma questo sarebbe un "dubbio malizioso".
Allora cerchiamo qualche ragione più più razionale. Il PAT, varato 10 anni fa con importanti finanziamenti, studi e concorsi (persino un concorso internazionale di 30 architetti), aveva sostituito il PRG-Piano Regolatore Generale, ridisegnando la Vicenza del futuro quella in cui i bambini (di allora) avrebbero potuto vivere felici domani (sic) ... e già siamo in ritardo perchè fra alcuni anni saremo al domani allora vagheggiato.
Nel frattempo, ed in contemporanea, è avanzato e conclusa la realizzazione della Base del Din, un'opera gigantesca, con altre opere di compensazione come il Parco per la Pace e il prolungamento di Via Moro a Nord (per il momento in standby). Tutte opere, queste, paradossalmente ignorate da un PAT ... che prevedeva anche le varianti più minuscole al territorio.
Stesso discorso e per certi versi ancor più macroscopico della base Del Din, è ora il progetto TAC/TAV con le varie opere urbanistiche connesse. Anche quest'opera totalmente esclusa da ogni correlazione con il PAT.
Ergo, abbiamo un piano regolatore della Città (il PAT) che nella forma rappresenta una Città, la quale nella sostanza sta sviluppandosi ampiamente sciolta da previsioni socio-relazionali e tecnico-funzionali.
Rientriamo in senno, riprendiamo in mano il PAT, ridisegniamo questi aspetti umani e sostenibili e dentro a tali coordinate, comprese le potenzialità del Centro storico, che sembra aver preso una direzione abnorme, pensiamo alla Città della nuova epoca in cui siamo oggi immersi.
Allora cerchiamo qualche ragione più più razionale. Il PAT, varato 10 anni fa con importanti finanziamenti, studi e concorsi (persino un concorso internazionale di 30 architetti), aveva sostituito il PRG-Piano Regolatore Generale, ridisegnando la Vicenza del futuro quella in cui i bambini (di allora) avrebbero potuto vivere felici domani (sic) ... e già siamo in ritardo perchè fra alcuni anni saremo al domani allora vagheggiato.
Nel frattempo, ed in contemporanea, è avanzato e conclusa la realizzazione della Base del Din, un'opera gigantesca, con altre opere di compensazione come il Parco per la Pace e il prolungamento di Via Moro a Nord (per il momento in standby). Tutte opere, queste, paradossalmente ignorate da un PAT ... che prevedeva anche le varianti più minuscole al territorio.
Stesso discorso e per certi versi ancor più macroscopico della base Del Din, è ora il progetto TAC/TAV con le varie opere urbanistiche connesse. Anche quest'opera totalmente esclusa da ogni correlazione con il PAT.
Ergo, abbiamo un piano regolatore della Città (il PAT) che nella forma rappresenta una Città, la quale nella sostanza sta sviluppandosi ampiamente sciolta da previsioni socio-relazionali e tecnico-funzionali.
Rientriamo in senno, riprendiamo in mano il PAT, ridisegniamo questi aspetti umani e sostenibili e dentro a tali coordinate, comprese le potenzialità del Centro storico, che sembra aver preso una direzione abnorme, pensiamo alla Città della nuova epoca in cui siamo oggi immersi.
Inviato Domenica 8 Luglio 2018 alle 00:05
TAV, o TAC?. Oppure più TAC che TAV?
In ogni caso rischia di diventare un gran casino, sopratutto per due ragioni:
1) perchè il disegno particolare e specifico di tale opera, con tutti i suoi annessi, andava studiato all'interno del PAT che è il Piano Regolatore, il disegno globale del riassetto urbanistico della Città e del suo sviluppo futuro!
2) perchè tale disegno di attraversamento della Città doveva essere fatto per intero e non in due stralci ... ed anche qui ne vedremo di belle!
In ogni caso rischia di diventare un gran casino, sopratutto per due ragioni:
1) perchè il disegno particolare e specifico di tale opera, con tutti i suoi annessi, andava studiato all'interno del PAT che è il Piano Regolatore, il disegno globale del riassetto urbanistico della Città e del suo sviluppo futuro!
2) perchè tale disegno di attraversamento della Città doveva essere fatto per intero e non in due stralci ... ed anche qui ne vedremo di belle!
Inviato Venerdi 6 Luglio 2018 alle 16:04
"PAZZESCO!", ovviamente mi riferisco al titolo dell'articolo che potrebbe essere completato con qualche altro elemento. Per esempio si potrebbe aggiungere: il PFAS, Borgo Berga, TAV/TAC, Base Del Din e Parco della Pace... e quest'ultimi due elementi non solo in quanto tali ma anche per essersi prestati in qualche modo ad "oggetto di distrazione di massa".
Quanto successo in questi anni, fatte le debite proporzioni, si potrebbero confrontare con altri tre eventi che negli ultimi 150 anni hanno coinvolto Vicenza: a) 1848 insurrezione anti-Austriaca, b) 15-18 Grande Guerra, c) 40-45 seconda guerra mondiale.
Per ora è una sensazione e trovando gli amici giusti, spero dimostrarlo con una ricerca utilizzando il metodo dei "Big Data". Infatti solo con i "grandi numeri" che connotano i caratteri strutturali, costitutivi sarà possibile inquadrare le giuste dimensioni di tali eventi. Cioè come è stato antropizzato il territorio, come è stato conformato l'ambiente socio-culturale per influire e "dare tono" alle relazioni umane, quale sviluppo è stato prodotto dai poteri politico-economici.
Perchè Vicenza, nella capacità di conformarsi, di sopportare, di cadere e rialzarsi, premiare ed escludere, ha veramente un "genius loci sui generis".
Quanto successo in questi anni, fatte le debite proporzioni, si potrebbero confrontare con altri tre eventi che negli ultimi 150 anni hanno coinvolto Vicenza: a) 1848 insurrezione anti-Austriaca, b) 15-18 Grande Guerra, c) 40-45 seconda guerra mondiale.
Per ora è una sensazione e trovando gli amici giusti, spero dimostrarlo con una ricerca utilizzando il metodo dei "Big Data". Infatti solo con i "grandi numeri" che connotano i caratteri strutturali, costitutivi sarà possibile inquadrare le giuste dimensioni di tali eventi. Cioè come è stato antropizzato il territorio, come è stato conformato l'ambiente socio-culturale per influire e "dare tono" alle relazioni umane, quale sviluppo è stato prodotto dai poteri politico-economici.
Perchè Vicenza, nella capacità di conformarsi, di sopportare, di cadere e rialzarsi, premiare ed escludere, ha veramente un "genius loci sui generis".
Inviato Martedi 3 Luglio 2018 alle 11:55
Gentile Direttore: una sacrosanta sferzata "più attenzione alla Città".
A tutta la Città, non solo ad una parte destinata a fucina di guerra, ma degli aspetti socio-culturali ed ideali ne potremmo parlare in altra occasione.
Quindi, alcuni spunti, in linea con il suo richiamo:
- all'inizio della vicenda il timore era dato dalla preoccupazione per voli militari, armamenti e depositi NBC (nucleari, batteriologici, chimici), e danni ambientali. Ora il Parco produce addirittura una rivalutazione immobiliare;
- nessun interesse su ipotesi di relazioni di vita civile con la componente prevalentemente composta da famiglie, quindi costumi di vita, varietà di culture, formazione scolastica, ecc.;
- nessun interesse per i vari programmi militari (oltre la 173^) ...., e poco per il complesso delle restanti aree militari...;
In pratica, premesso che tutto ciò è frutto di politica tra Governi, perchè non si è dato fede al consiglio dell'allora Capo del Governo Prodi: "... voi vicentini avete ragione di chiedere le giuste mitigazioni e compensazioni...?"
L'eccezionale opposizione, veramente epica, che ha prodotto una radicalizzazione estrema, ora forse insanabile, avrebbe potuto costituire una opportunità strategica unica per una città "Palladiana" del futuro. Il primissimo progetto universitario presentato in Fiera verso il fine anno 2006, prevedeva nel parco a lato della Caserma, uno spazio per forum giovanili per relazioni internazionali, formazione alle nuove tecnologie ICT, smart, I.A. ecc., studio delle nuove tecnologie costruttive, uso di materiali e sostenibilità, e relazioni interetniche da intraprendere non sotto pressione emergenziale bensì in clima di cooperazione per progetti di sviluppo sostenibile...
Su questa scia si potevano agganciare altre ipotesi progettuali, anche perchè si era in fase di elaborazione del PAT: il "Teatro dell'Armonia", l'Oasi Naturalistica di Casale, il Parco Colonia Bedin Aldeghieri, Villa Rubini, ... e magari con un PATI combinare collaborazioni con i Comuni limitrofi mettendo in rete molte altre Ville Palladiane e fattorie storiche.
Da molti anni nel periodo estivo c'è una università americana che invia ragazzi a studiare l'architettura Palladiana (ed è solo un esempio), proviamo ora ad immaginare se in un clima generale di relazioni pacifiche non si sarebbero potute coinvolgere ONG, anche quelle accreditate all'ONU, per progetti di sviluppo economico e urbanistico. Questo, tra l'altro previsto dal Centro Diritti Umani di Padova che allo scopo aveva elaborato il progetto City Diplomacy, su base di programmi europei e poi Corpi Civili di Pace, e addirittura la possibilità di presentare in sede ONU l'esperienza di "Vicenza città formativa di cultura militare per la convivenza civile".
Meditate politici, meditate.
A tutta la Città, non solo ad una parte destinata a fucina di guerra, ma degli aspetti socio-culturali ed ideali ne potremmo parlare in altra occasione.
Quindi, alcuni spunti, in linea con il suo richiamo:
- all'inizio della vicenda il timore era dato dalla preoccupazione per voli militari, armamenti e depositi NBC (nucleari, batteriologici, chimici), e danni ambientali. Ora il Parco produce addirittura una rivalutazione immobiliare;
- nessun interesse su ipotesi di relazioni di vita civile con la componente prevalentemente composta da famiglie, quindi costumi di vita, varietà di culture, formazione scolastica, ecc.;
- nessun interesse per i vari programmi militari (oltre la 173^) ...., e poco per il complesso delle restanti aree militari...;
In pratica, premesso che tutto ciò è frutto di politica tra Governi, perchè non si è dato fede al consiglio dell'allora Capo del Governo Prodi: "... voi vicentini avete ragione di chiedere le giuste mitigazioni e compensazioni...?"
L'eccezionale opposizione, veramente epica, che ha prodotto una radicalizzazione estrema, ora forse insanabile, avrebbe potuto costituire una opportunità strategica unica per una città "Palladiana" del futuro. Il primissimo progetto universitario presentato in Fiera verso il fine anno 2006, prevedeva nel parco a lato della Caserma, uno spazio per forum giovanili per relazioni internazionali, formazione alle nuove tecnologie ICT, smart, I.A. ecc., studio delle nuove tecnologie costruttive, uso di materiali e sostenibilità, e relazioni interetniche da intraprendere non sotto pressione emergenziale bensì in clima di cooperazione per progetti di sviluppo sostenibile...
Su questa scia si potevano agganciare altre ipotesi progettuali, anche perchè si era in fase di elaborazione del PAT: il "Teatro dell'Armonia", l'Oasi Naturalistica di Casale, il Parco Colonia Bedin Aldeghieri, Villa Rubini, ... e magari con un PATI combinare collaborazioni con i Comuni limitrofi mettendo in rete molte altre Ville Palladiane e fattorie storiche.
Da molti anni nel periodo estivo c'è una università americana che invia ragazzi a studiare l'architettura Palladiana (ed è solo un esempio), proviamo ora ad immaginare se in un clima generale di relazioni pacifiche non si sarebbero potute coinvolgere ONG, anche quelle accreditate all'ONU, per progetti di sviluppo economico e urbanistico. Questo, tra l'altro previsto dal Centro Diritti Umani di Padova che allo scopo aveva elaborato il progetto City Diplomacy, su base di programmi europei e poi Corpi Civili di Pace, e addirittura la possibilità di presentare in sede ONU l'esperienza di "Vicenza città formativa di cultura militare per la convivenza civile".
Meditate politici, meditate.
Inviato Sabato 30 Giugno 2018 alle 18:06
Interessante la comparazione tra "l'importante base militare" per cui ben merita essere contrapposta dal "Parco della Pace che assume un altissimo valore simbolico".
E' questo un concetto sul quale ci sarebbe da imbastire una riflessione accademica o meglio etica.
Senza escludere qualche considerazione sui costi di gestione e sulla sua piena valorizzazione turistica ma soprattutto culturale e socio-pacifista. Forse un minimo di indagine di mercato qui sarebbe stata utile.
E' questo un concetto sul quale ci sarebbe da imbastire una riflessione accademica o meglio etica.
Senza escludere qualche considerazione sui costi di gestione e sulla sua piena valorizzazione turistica ma soprattutto culturale e socio-pacifista. Forse un minimo di indagine di mercato qui sarebbe stata utile.
Oppure risulterà frutto di una storica ubriacatura politica da un lato e ideologica dall'altro?