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Parco della Pace, gli ex 5 Stelle Ferrarin e Di Bartolo: "Celebron ignorante"

Di Citizen Writers Venerdi 29 Giugno 2018 alle 22:35 | 2 commenti

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Il neo assessore - ci scrivono Francesco Di Bartolo e Daniele Ferrarin, gli ex del Movimento 5 Stelle di Vicenza - alle attività sportive della giunta Rucco, il leghista  Matteo Celebron, vuole cambiare il nome al Parco della Pace. “Io penso che quella denominazione sia frutto di una scelta ideologica, politica e - visto che il "sì" alla nuova base arrivò proprio dal governo Prodi - anche ipocrita.” 

Così ‘pensa’ il neo assessore che evidentemente conosce poco la storia dell’insediamento americano a Vicenza. Nel 2004 il governo degli Stati Uniti e quello italiano hanno siglato un patto finalizzato all’ampliamento della base vicentina. Silvio Berlusconi, il presidente del Consiglio allora in carica, ha coinvolto nella decisione il sindaco di Vicenza Hullweck, favorevole al progetto. L’accordo è stato tenuto segreto fino al 2006.

Così ‘pensa’ il nuovo assessore che evidentemente non ha ancora letto lo Statuto del comune di Vicenza che all’art. 2 recita tra l’altro quanto segue: “Il Comune, in conformità ai principi costituzionali ed alle norme internazionali che riconoscono i diritti innati delle persone umane, sancisce il ripudio della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e promuove la cooperazione fra i popoli, riconosce nella pace un diritto fondamentale della persona e dei popoli.”.

Stupisce che proprio un assessore allo sport ignori che per sua natura lo sport è partecipazione, educazione alla pace, inclusione e cittadinanza; esso unisce gli individui e le comunità. In quanto linguaggio universale, lo sport promuove i concetti di pace, tolleranza e comprensione reciproca superando ogni barriera geografica, culturale e religiosa. I suoi valori intrinseci, quali il lavoro di squadra, il rigore, il rispetto per le regole e l’avversario e la lealtà, sono riconosciuti universalmente in tutto il mondo.

Sarà bene ricordare al neo assessore che i parchi della pace non sono un capriccio o un arredo marginale e che nel mondo si vanno diffondendo come simbolo visibile dell’amicizia e della pace tra i popoli. E a Vicenza, proprio per la presenza sul suo territorio di una importante base militare, il Parco della Pace assume un altissimo valore simbolico.


Commenti

Inviato Venerdi 29 Giugno 2018 alle 23:01

Interessante questa disputa sulla toponomastica, come se fosse questione di parti, di fazioni, di 'ideologia' e non di sostanza. Innanzitutto ricordo che la ridenominazione della nuova base americana Dal Din non ha nulla a che fare con il 'fascismo' o meno di Dal Molin: tanto è vero che gli americani usarono tranquillamente l'aeroporto militare italiano - finchè fu attivo - senza fare tanto gli schifiltosi. Il problema è che Dal Molin divenne NODalMolin quando gli USA decisero di annettersi la base militare dismessa, suscitando la ribellione della popolazione: tutto ciò mi sembra che questo rappresenti un 'particolare problema di convivenza', tanto è vero che gli Usa e le autorità Italiane (non vicentine) tirarono fuori dal cilindro questo sconosciuto partigiano per ribattezzare la base e tentare di cancellare il 'vizio d'origine della stessa' (leggasi: proteste, referendum abusivo votato massicciamente dalla popolazione, 100.000 persone che sfilano contro la nuova base etc..). Altro che fascismo! Veniamo ora alla denominazione Parco della Pace: per me si potrebbe anche chiamare Dal Molin (ci sono affezionato per le ragioni suesposte). Il problema è che chi vorrebbe cambiarne il nome vuole anche stravolgerne la destinazione: come chiamare 'parco' una pista d'atterraggio di 1.200 metri? E' esattamente quello che vuole la giunta Rucco e - guarda caso - anche gli americani al di là della rete, che hanno bisogno di un posto dove tenere e far decollare gli elicotteri pesanti dell'aerobrigata. E' per questo che si vuole distruggere il parco della pace a partire dal nome. E' un conflitto ideologico? Certo. E personalmente sono orgoglioso di non far parte di quelli che dicono 'prendi i soldi e taci': a partire da Maltauro, sceso da Recoaro nel dopoguerra, e passato direttamente dalla costruzione dei bunker del comando tedesco alla costruzione della base americana Ederle (e ora di Borgo Berga, nonchè della Del Din, nonchè dei grattacieli a Dubai e dei futuri allargamenti della base americana a Vicenza). L'Italia negli ultimi 20 anni è diventata la 'Corea del Sud' europea: e ciò non è un bene nè per l'Italia nè per l'Europa. Non aggiungo altro. Alla prossima puntata: tema i vicentini e gli americani.
Inviato Sabato 30 Giugno 2018 alle 18:06

Interessante la comparazione tra "l'importante base militare" per cui ben merita essere contrapposta dal "Parco della Pace che assume un altissimo valore simbolico".
E' questo un concetto sul quale ci sarebbe da imbastire una riflessione accademica o meglio etica.
Senza escludere qualche considerazione sui costi di gestione e sulla sua piena valorizzazione turistica ma soprattutto culturale e socio-pacifista. Forse un minimo di indagine di mercato qui sarebbe stata utile.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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