Parco della pace, quanto costerà la sua gestione?
Venerdi 12 Ottobre 2018 alle 22:46 | 2 commenti
Qualche giorno addietro, in un articolo titolato “Parco della pace, Raffaele Colombara: "il sindaco Rucco ci crede?" viene ripreso l’argomento che per anni ha tenuto banco in Vicenza e, forse, anche altrove. Una rapida considerazione sul tono con cui Colombara pone le sue valutazioni in merito a questo tema. Come spesso gli accade non pone domande chiare e nette ma piuttosto insinua delle considerazioni che si danno anche le risposte. Di comodo, parla di scaricabarile e di retromarcia.Â
Affrontare con chiarezza il come e il quando sia nata questa vicenda non ci si limiterebbe certamente a giocare con le parole ma si dovrebbe veramente rivoltare tutto come il classico calzino. Dopo di che passo alla analisi di questo grande parco. Il parco, salvo qualche aggiustamento, anche per dare alla città non solo un monumento a qualche retroterra ideologico ma un qualche cosa che dia garanzie autentiche, comunque ritengo che si farà . Allora è giusto porci alcune domande, già fatte per il passato ma che meritano essere riproposte ora. Ripartiamo dai numeri del progetto del Parco della Pace-Atlante narrativo) .650.000 mq- superficie complessiva del parco; 3 km di viali principali; 2,2 km di percorsi minori; 2.5 km di ciclabile; 7.9 km di canali: 70.000mq di aree allagabili; 38.000 mq di aree wilderness, (che a dirla in italiano sono aree allo stato naturale, alcuni le definiscono “selvagge†e che, in teoria non costerebbero nulla nella manutenzione ma poi, solitamente, diventano molto delicate); 70.000 mq di zone sportive; 239.000 mq di prati di vario genere; 4800 piante forestali; 1540 alberi belli pronti per farsi ammirare fin d al primo giorno; un giardino centrale di 12.200mq; 13.800 mq di pioppeto; 7500 mq di spazi aperti; piu’ hangar che ospita un museo dell’ Aria, qualche centinaio di metri quadrati per le sperimentazioni, una grande vela di 880 mq per l’ingresso e infine la casa del parco di altri 672 mq. - Anche chi possiede o comunque conosce un piccolo giardino nel quale esistano alcune piante, qualche aiuola e magari una fontanella, sa che la cura di questo piccolo spazio ha dei costi che a man mano che crescono gli alberi i costi crescono con loro. Chiunque con un minimo di attenzione sa fare, anche a spanne, un calcolo dei futuri costi del parco della pace. Ma restiamo al grande parco. Si dice che “Per quanto riguarda la manutenzione, grande preoccupazione di Rucco, lo rassicurerei in quanto i tempi saranno sostanzialmente lunghi, con la previsione di tre anni di lavori e con i primi due anni di esercizio con manutenzione gratuita: tutto il tempo, per un’amministrazione mediamente operativa, fondi e risorse per una governance efficace.†Non è esattamente così : i primi due anni di esercizio, ovverosia di utilizzo pubblico del parco, i costi non sono “gratuiti†sono elementi che hanno partecipato alla formulazione della proposta di costruzione. Quindi costi all’interno della somma generale delle spese. Pagati comunque da denaro pubblico. Ma arriviamo al dunque. Fatto il parco bisogna gestirlo, quindi mantenerlo nelle migliori condizioni per poterlo offrire, senza alcun pericolo, ai visitatori. Innanzi tutto la manutenzione degli alberi, del giardino, dei canali d’ acqua, dei laghetti, degli edifici. Poi la sicurezza che in parte si chiama sorveglianza – 65 ettari non sono una sciocchezza, con piantagioni, canali, e altro ancora, è evidente che necessita una presenza costante per garantire la tranquilla utilizzazione a tutti, grandi e piccini. E ancora una assicurazione contro ogni incidente che possa capitare, e date le dimensioni e la articolazione del parco sono più che probabili. Infine il controllo costante di tutte le piantagioni e delle strutture. Tutto questo prevede strumentazioni, personale di vario livello di qualificazione, interventi ordinari e straordinari, costi per vario genere di assicurazioni ecc. Nessun parco del genere si mantiene con qualche evento, che comunque prima o poi generano dei costi suppletivi . Se la invenzione/ costruzione del parco è un fatto ideologico, in questo caso sostenuto economicamente dallo Stato, la sua gestione, assai più complessa di quanto non sia stata raccontata dai suoi sostenitori, è un fatto molto concreto e che non si risolve affatto con le battute da comizio quali frasi come questa “Proprio un vero “politicoâ€,( il sindaco -.ndr) cui piace farsi chiamare civico, ma che alle spalle ha molte tessere, e chissà per il futuro quante ne vedremo, che è capace di dire tutto e fare il contrario di tutto. E quando qualcuno fa notare le sue contraddizioni, si rifugia sempre nelle colpe altrui†Personalmente non penso che questi “altrui†siano colpevoli di chissà quali misfatti ma di un eccesso di ideologismo certamente si. Quindi un progetto politico. Una posizione che guarda al momento, al chiasso che può generare, e non si cura di guardare avanti, e pensare come mettere in equilibrio i proprio sogni (?) con i costi per le tasche dei vicentini. Una sola frase condivido di tutto il chiacchiericcio del prof . Quando conclude scrivendo “la città ha bisogno di concretezza, serietà , impegno e tanto lavoro per il futuro.†E’ vero, dopo le bizzarrie di un paio di legislature, la città ha veramente necessità di affrontare con serietà , e aggiungerei, prudenza e buon senso, con impegno e con concretezza il futuro, visto che tutto questo nel recente passato non era per niente di moda.
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Oppure risulterà frutto di una storica ubriacatura politica da un lato e ideologica dall'altro?