Profughi che (non) vogliono Sky, su GdV e (dis)informazione locale. Cosep: "la protesta era per la residenza”. Ci casca anche Rucco. E Fantò con la sinistra è senza coraggio
Venerdi 10 Agosto 2018 alle 20:33 | 1 commenti
Per dare, se pure serviva, un altro colpo alla credibilità del mondo della (dis)informazione di certa stampa vicentina, in primis quella che per nome ha Il Giornale di Vicenza e per cognome Confindustria Vicenza, il suo editore di riferimento, già perfetti informatori dei sempre meno numerosi lettori del foglio locale quando li consigliava di sottoscrivere e/o non vendere le azioni della Banca Popolare di Vicenza (cfr. "BPVi: Bugie Popolari Vicentine"), è arrivato un elementare lavoro di controllo delle fonti (Questura, Prefettura e collega stesso del GdV) che ha fatto un collaboratore de Le Iene con lo pseudonimo Pha Bio (Fabio e lasciamo a voi il resto...).
Quel lavoro di colui che dice di sè che "d'estate non ho un c... da fare", come ha scritto ironicamente nel suo post su Facebook, che abbiamo pubblicato questa mattina alle 10.24 sul nostro giornale dopo le nostre immediate verifiche, e che è bastato a verificare come devia dalla realtà la "notizia" data da Il Giornale di Vicenza e sparata in prima pagina il 9 agosto.
Anche la cooperativa Cosep che gestisce con i suoi operatori i profughi ospitati nella struttura del Centro Culturale San Paolo conferma a VicenzaPiù che "le proteste di questi ragazzi non riguardano Sky, ma la richiesta di residenza". Come già avvenuto in altri casi analoghi del passato. Che poi ci sia sempre nel gruppo qualche soggetto che si lascia andare a richieste aggiuntive marginali e di opinabile appropriatezza, è un altro discorso. Il fatto è che non dovrebbe di certo passare come notizia principale un dettaglio di un singolo.
Intanto, però, si era messo in moto un'eco mediatica strabordante nella giornata di ieri, anche a livello nazionale, con polverone di proteste sollevato su media e social network o da opinionisti tra cui la da noi ben conosciuta Paola Farina (idee condivisibili le sue, ma basate in questo caso su premesse lontane dalla realtà ). È comparso anche uno striscione appeso davanti all'ingresso del Centro San Paolo in via Carducci (foto), e rivendicato in una nota dal Mis: "sullo striscione la scritta skyzzinosi, con le prime tre lettere a richiamare il logo di Sky tv, in evidente riferimento polemico alle lamentele dei migranti che hanno chiesto di avere l'abbonamento a Sky".
Poi, nella giornata di oggi, dopo l'emergere dei nuovi elementi sulla (non) notizia pubblicata dal GdV, sono arrivate le contrapposte reazioni sui social e i duri comunicati del Centro Sociale Bocciodromo e dei Segretari PD, PSI e LeU della provincia di Vicenza.
"Auspichiamo che si torni a far politica (e in alcuni casi informazione) in maniera più pacata e costruttiva" - scrive per i partiti di centro sinistra (?) Luca Fantò che però non ha la decenza (coraggio?) di nominare né chi la bufala l'ha lanciata né, e questo anche dopo essere stata "richiesta" una verifica e correzione della nota, chi per primo l'ha svelata, il collaboratore delle Iene e noi, nascondendosi dietro il più rassicurante Corriere del Veneto e, poi, l'Ansa.
"Pacatezza e desiderio di costruire più che distruggere - aggiunge la nota -, due virtù troppo spesso accantonate da chi fa politica con le parole più che con i fatti". "
"Il giornalista non ha chiesto nulla ai richiedenti asilo - attacca invece il Bocciodromo - probabilmente considerandoli persone di serie B, e questo è razzismo. Ovviamente il pressapochismo ha dei complici: Il Giornale di Vicenza, che ancora si gongola del pezzo di alto giornalismo, e i politici sciacalli che da mesi soffiano sul fuoco della paura per tornaconto personale".
Nessuno, però, che punti il dito contro la direzione del giornale, direttamente responsabile per quanto è stato messo in risalto, l'abbonamento per il calcio a Sky e il menu poco gradito, sulle pagine del mezzo d'informazione (una volta) più prestigioso di Vicenza e provincia.
Direzione che, a quanto pare, cerca di puntare su questo tipo di scoop per tentare di arginare l'ennesima massiccia perdita di copie vendute.
Ci piacerebbe ora solo che il sindaco Francesco Rucco, che ci è cascato sobbarcandosi anche commenti inutili ("ma il corposo uffico stampa comunale non la aiuta a verificare le notizie magari con un paio di telefonate alle autorità competenti?", ha chiesto il nostro direttore al sindaco e alla responsabile della comunicazione comunale) e che i partiti che ancora si dicono di sinistra ("ma che hanno paura oltre che del sistema anche della propria ombra con il risultato elettorale anche cittadino che glielo dimostra" commenta sempre il nostro direttore), in futuro prima di pontificare in un verso o nell'altro facciano un minimo di verifiche: noi, nel nostro piccolo, siamo disponibili ad aiutarli come già abbiamo provato a fare (cfr. "Vicenza. La città sbancata") con le decine di migliai di soci della BPVi che, anche loro e per anni, ci sono cascati nelle bufale locali prima di, troppo tardi, imbufalirsi.
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Sarebbe quindi il caso di spiegare cosa sia questo atto, se ne hanno diritto e quali benefici esso comporti per i richiedenti.
Questo sarebbe un interessante servizio di informazione da fare prima che si formi una errata opinione pubblica.