Tav e Vicenza, la versione aggiornata di sinistra e destra
Sabato 7 Luglio 2018 alle 19:51 | 4 commenti
Una volta di sinistra era difendere l'ambiente e pensare a uno svillupo sostenibile, mentre la destra pensava solo ai soldi e agli affari dei "padroni". Oggi leggiamo due frasi sul progetto Tac Tav a Vicenza dopo la richiesta dell'amministrazione Rucco di rivederne alcuni passaggi. La prima dice: «(Abbandonare la corsia dedicata al filobus)... significa mettere in discussione 19 milioni già deliberati per l'acquisto di nuovi mezzi ma più complessivamente sono più di 44 i milioni destinati allo sviluppo della linea di mobilità elettrica dedicata. Senza contare il resto del progetto Alta Capacità che vale per Vicenza più di 800 milioni ma anche tanti lustri di lunghe e faticose discussioni...»
La seconda afferma: «...ci sta a cuore procedere, ma con consapevolezza e, magari, con la possibilità di verificare se ci sono ancora spazi di manovra per assicurare il più possibile le tutele ambientali e strutturali che un'opera così imponente potrebbe mettere a rischio. La domanda che ci siamo posti è se sono state considerate tutte le possibilità per contenere al minimo l'impatto sulla città ...».
Se ancora non avete deciso cosa è di sinistra (la città ?) e cosa è di destra (gli affari?) sappiate, prima di tirare le vostre conclusioni, che la prima frase è di Otello Dalla Rosa a nome della sua coalizione, la seconda di Francesco Rucco, a nome della maggioranza che, sarà un caso?, sottolinea le sue «preoccupazioni che sono, soprattutto, di tutela della città che ha deciso di cambiare rotta»...
In ogni caso rischia di diventare un gran casino, sopratutto per due ragioni:
1) perchè il disegno particolare e specifico di tale opera, con tutti i suoi annessi, andava studiato all'interno del PAT che è il Piano Regolatore, il disegno globale del riassetto urbanistico della Città e del suo sviluppo futuro!
2) perchè tale disegno di attraversamento della Città doveva essere fatto per intero e non in due stralci ... ed anche qui ne vedremo di belle!
Sarebbe utile mandare il conto ai due Assessori di sx per la loro Negligenza, e voleva fare il Sindaco! Ecco perché hanno perso! Mala tempora currunt.
Allora cerchiamo qualche ragione più più razionale. Il PAT, varato 10 anni fa con importanti finanziamenti, studi e concorsi (persino un concorso internazionale di 30 architetti), aveva sostituito il PRG-Piano Regolatore Generale, ridisegnando la Vicenza del futuro quella in cui i bambini (di allora) avrebbero potuto vivere felici domani (sic) ... e già siamo in ritardo perchè fra alcuni anni saremo al domani allora vagheggiato.
Nel frattempo, ed in contemporanea, è avanzato e conclusa la realizzazione della Base del Din, un'opera gigantesca, con altre opere di compensazione come il Parco per la Pace e il prolungamento di Via Moro a Nord (per il momento in standby). Tutte opere, queste, paradossalmente ignorate da un PAT ... che prevedeva anche le varianti più minuscole al territorio.
Stesso discorso e per certi versi ancor più macroscopico della base Del Din, è ora il progetto TAC/TAV con le varie opere urbanistiche connesse. Anche quest'opera totalmente esclusa da ogni correlazione con il PAT.
Ergo, abbiamo un piano regolatore della Città (il PAT) che nella forma rappresenta una Città, la quale nella sostanza sta sviluppandosi ampiamente sciolta da previsioni socio-relazionali e tecnico-funzionali.
Rientriamo in senno, riprendiamo in mano il PAT, ridisegniamo questi aspetti umani e sostenibili e dentro a tali coordinate, comprese le potenzialità del Centro storico, che sembra aver preso una direzione abnorme, pensiamo alla Città della nuova epoca in cui siamo oggi immersi.
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Abbandonare la corsia dedicata significa restituire, con grande miopia, il trasporto pubblico al ruolo di marginalità che ha sempre avuto nella nostra città (...). Per l’ambiente e l’abbattimento delle polveri, prima di tutto, ma per la sostenibilità nel tempo del trasporto pubblico" solo a questo punto il comunicato mette anche l'accento sul piano finanziario, parlando degli stanziamenti deliberati. Ciò non toglie che la TAV a VIcenza rimanga un progetto ad altissimo impatto ambientale, finchè la linea verrà affiancata all'esistente in superficie: e quindi - tralasciando le fantasie ciceroniane - un parziale interramento sarebbe auspicabile.