Utente: marzia
Ultimi commenti di marzia
Inviato Lunedi 20 Agosto 2012 alle 18:42
Condivido anch'io Quanto scrivono Paola Pesavento e Giordano Lain.
L'arroganza del potere ha preferito mostrarsi ad una vecchia signora sola ad al suo giardino che allietava anche i passanti con la sua bellezza e ristorava tutto l'intorno con la salubrità delle piante.
Marzia Chinol
L'arroganza del potere ha preferito mostrarsi ad una vecchia signora sola ad al suo giardino che allietava anche i passanti con la sua bellezza e ristorava tutto l'intorno con la salubrità delle piante.
Marzia Chinol
Inviato Martedi 24 Luglio 2012 alle 14:48
Anch'io concordo in pieno e chiedo cosa posiamo fare come cittadini, per evitare questo ennesimo scempio. Ancora adesso mi piange il cuore per i maestosi platani che non ci accompagnano più per la puntara di Santa Libera!
Inviato Martedi 6 Dicembre 2011 alle 00:09
Oggetto: PLATANI
Vicenza si fa brutta, ovvero come spendere soldi pubblici per rovinare la cosa pubblica .
Grazie a Paola e a tutti quelli che hanno tentato di salvare i platani, vorrei poter fare qualcosa anch'io per quello che è rimasto.
Intanto invio il mio commento con una
Lettera aperta al sindaco di Vicenza Achille Variati e ai cittadini di Vicenza
Caro sindaco,
chissà quante persone, come me, in passato, scendendo da viale Dante e vedendo da lontano la possente e quieta bellezza del gruppo dei platani di via Dalmazia si erano sentiti rincuorati dimenticando qualche piccolo dispiacere personale, proseguendo il percorso e passando poi sotto la loro ombra si erano sentito protetti e compresi da una natura possente e benevola, in questa buona sensazione di protezione centrava anche la possibilità di legame fra le generazioni che gli alberi con la loro età rappresentavano: i nostri trisavoli che li hanno piantati, noi che li godevamo e forse i nostri nipoti che avrebbero potuto goderli. Tutto questo adesso è finito. Qualcuno ha deciso che quei monumenti viventi non dovevano più esistere. Tutti gli alberi sono belli e utili ma quella doppia fila rappresentava anche un preciso e molto riuscito piano paesaggistico voluto per unire, in modo monumentale, la città al Santuario di Monte Berico. Questo piano era stato realizzato in un epoca che aveva meno mezzi tecnologici ma più passione per il ?decoro? della propria città, la cui bellezza era considerata una ricchezza per tutti i suoi abitanti che ne erano orgogliosi.
Successivamente è stata realizzata la ferrovia e chi la ha costruita,lo ha fatto in fosso e ha rispettato i platani e, per quanto possibile il percorso sacro e paesaggistico.
In seguito è venuto il grosso incrocio, molto utile ma certo non decorativo e che procurava un taglio ancora maggiore fra il centro storico e il complesso di Monte Berico... ma c'erano i platani che con la loro monumentalità mediavano fra le due parti e le univano, facendo un po' passare in secondo piano il brutto ma necessario nodo stradale.
Adesso non è più così, i monumenti viventi piantati dai nostri avi con lungimiranza non saranno più lì a segnare ed armonizzare il paesaggio.
Non saranno più lì a migliorare il clima, ad abbattere le polveri sottili dannose per la salute.
Non saranno più lì a donarci la loro fresca ombra d'estate.
Non saranno più lì per ricordarci lo splendore della natura, manifestazione dello Spirito.
Non saranno più lì per ricordarci la promessa di un mondo possibile dove l'uomo sia fruitore e custode e forse anche un po' ?aiutante? della creazione e non certo devastatore.
Adesso ci resterà un grande rimpianto e certo non sarà facile passare di lì senza dolore. Dolore e anche amarezza per non avere fatto di più per evitare questa stupida bruttura... ma perché avremmo dovuto difendere la città da chi avevamo eletto come suo custode? Già, perché sindaco Variati?
Se era vero che gli alberi erano bisognosi di qualche cura perché non curarli?
Se questa è l'ottica dobbiamo aspettarci di veder abbattere qualche monumento palladiano perché non si vuole restaurarlo? Non credo.
Architetto Marzia Chinol
Oggetto: PLATANI
Vicenza si fa brutta, ovvero come spendere soldi pubblici per rovinare la cosa pubblica .
Grazie a Paola e a tutti quelli che hanno tentato di salvare i platani, vorrei poter fare qualcosa anch'io per quello che è rimasto.
Intanto invio il mio commento con una
Lettera aperta al sindaco di Vicenza Achille Variati e ai cittadini di Vicenza
Caro sindaco,
chissà quante persone, come me, in passato, scendendo da viale Dante e vedendo da lontano la possente e quieta bellezza del gruppo dei platani di via Dalmazia si erano sentiti rincuorati dimenticando qualche piccolo dispiacere personale, proseguendo il percorso e passando poi sotto la loro ombra si erano sentito protetti e compresi da una natura possente e benevola, in questa buona sensazione di protezione centrava anche la possibilità di legame fra le generazioni che gli alberi con la loro età rappresentavano: i nostri trisavoli che li hanno piantati, noi che li godevamo e forse i nostri nipoti che avrebbero potuto goderli. Tutto questo adesso è finito. Qualcuno ha deciso che quei monumenti viventi non dovevano più esistere. Tutti gli alberi sono belli e utili ma quella doppia fila rappresentava anche un preciso e molto riuscito piano paesaggistico voluto per unire, in modo monumentale, la città al Santuario di Monte Berico. Questo piano era stato realizzato in un epoca che aveva meno mezzi tecnologici ma più passione per il ?decoro? della propria città, la cui bellezza era considerata una ricchezza per tutti i suoi abitanti che ne erano orgogliosi.
Successivamente è stata realizzata la ferrovia e chi la ha costruita,lo ha fatto in fosso e ha rispettato i platani e, per quanto possibile il percorso sacro e paesaggistico.
In seguito è venuto il grosso incrocio, molto utile ma certo non decorativo e che procurava un taglio ancora maggiore fra il centro storico e il complesso di Monte Berico... ma c'erano i platani che con la loro monumentalità mediavano fra le due parti e le univano, facendo un po' passare in secondo piano il brutto ma necessario nodo stradale.
Adesso non è più così, i monumenti viventi piantati dai nostri avi con lungimiranza non saranno più lì a segnare ed armonizzare il paesaggio.
Non saranno più lì a migliorare il clima, ad abbattere le polveri sottili dannose per la salute.
Non saranno più lì a donarci la loro fresca ombra d'estate.
Non saranno più lì per ricordarci lo splendore della natura, manifestazione dello Spirito.
Non saranno più lì per ricordarci la promessa di un mondo possibile dove l'uomo sia fruitore e custode e forse anche un po' ?aiutante? della creazione e non certo devastatore.
Adesso ci resterà un grande rimpianto e certo non sarà facile passare di lì senza dolore. Dolore e anche amarezza per non avere fatto di più per evitare questa stupida bruttura... ma perché avremmo dovuto difendere la città da chi avevamo eletto come suo custode? Già, perché sindaco Variati?
Se era vero che gli alberi erano bisognosi di qualche cura perché non curarli?
Se questa è l'ottica dobbiamo aspettarci di veder abbattere qualche monumento palladiano perché non si vuole restaurarlo? Non credo.
Architetto Marzia Chinol
Inviato Domenica 4 Dicembre 2011 alle 22:21
Marzia Chinol
non ci resta che piangere dei monumenti viventi che non abbiamo più. Olrte a rammaricarci perchè abbiamo un sindaco che non è stato capace di difendere loro come altre cose della città
non ci resta che piangere dei monumenti viventi che non abbiamo più. Olrte a rammaricarci perchè abbiamo un sindaco che non è stato capace di difendere loro come altre cose della città
Inviato Domenica 4 Dicembre 2011 alle 22:08
Marzia Chinol
sono assolutamente convinta che sia stato un crimine. Il sindaco di Vicenza dovrebbe avere cura della citta, della sue bellezze e i platani svettanti sulla salita erano molto belli,delle sue memorie storiche e i platani lo erano, della salubrità della sua aria che ,come si sa è avvantaggiata dagli alberi, e, anche della gioia dei suoi cittadini che in questi giorni sono stati privati ingiustamente di una ricchezza della loro città.
Questo sindaco, nonostante sia di sinistra, sembra voler essere ricordato come quello che ha privato Vicenza del suo patrimoni arboreo. Di questi tempi non abbiamo certo bisogno di impoverirci e rattristarci per cose che potrebbero benissimo venire evitate.
Grazie a Giordano Lain che lo ha documentato eal giornale che lo ha ospitato
sono assolutamente convinta che sia stato un crimine. Il sindaco di Vicenza dovrebbe avere cura della citta, della sue bellezze e i platani svettanti sulla salita erano molto belli,delle sue memorie storiche e i platani lo erano, della salubrità della sua aria che ,come si sa è avvantaggiata dagli alberi, e, anche della gioia dei suoi cittadini che in questi giorni sono stati privati ingiustamente di una ricchezza della loro città.
Questo sindaco, nonostante sia di sinistra, sembra voler essere ricordato come quello che ha privato Vicenza del suo patrimoni arboreo. Di questi tempi non abbiamo certo bisogno di impoverirci e rattristarci per cose che potrebbero benissimo venire evitate.
Grazie a Giordano Lain che lo ha documentato eal giornale che lo ha ospitato
Inviato Venerdi 16 Settembre 2011 alle 06:48
Aderisco anch'io e dono totalmente solidale all'iniziativa di salvare i meravigliosi platani. Essi sono resistiti a guerre, strade, cancro colorato...e continuano a commuoverci con la loro bellezza. Non riesco neanche a capire come si possa pensare di abbatterli! Vorrei ringraziare Alessandro Pesavento e tutti coloro che si sono dati da fare per salvarli compreso questo giornale. Marzia Chinol
Non ci sono parole per il disdicevole comportamento del sindaco! Il quale dovrebbe essere il primo a difendere la città ed i suoi cittadini.
Marzia Chinol