Raniero (Usb): la truffa del tfr in busta paga… conviene solo al governo
Lunedi 23 Febbraio 2015 alle 17:11
Raniero Germano, sindacalista di USB per il lavoro privato, analizza la possibilità dal 1 marzo di trattenere il tfr in busta paga per i lavoratori dopo la riforma del governoIl governo Renzi e Confindustria invece di andare a rinnovare i contratti e aumentare gli stipendi se ne inventano sempre una... Dopo la detrazione- bonus degli 80 euro, che non ha certo fatto ripartire i consumi, dal primo marzo tocca al TFR e alla possibilità  di metterlo in busta paga invece che accantonarlo.Â
Continua a leggerePensioni, Thibault (USB): Renzi... che buono lei!
Lunedi 16 Febbraio 2015 alle 18:55
Luc Thibault, Delegato RSU-USB Greta Alto Vicentino, spiega la situazione pensionistica italiana
Nel silenzio dei media, Renzi vi ha fatto un bel regalino. Qualche anno fa, per la precisione nel 2007, partì una fenomenale campagna mediatica e politica per indurre, convincere…e quasi costringere i lavoratori a versare parte del proprio accantonamento tfr (trattamento fine rapporto di lavoro) in quei fondi pensione integrativi nei quali sindacati confederali, Confindustria e banche la facevano da padroni. Continua a leggereBonomo (Confartigianato Vicenza): il TFR in busta paga penalizza le piccole imprese
Mercoledi 11 Febbraio 2015 alle 16:01
Il presidente di Confartigianato Vicenza, Agostino Bonomo, interviene sulla novità dal 1° marzo per i lavoratori di chiedere in busta paga la quota maturanda di TFR (Trattamento Fine Rapporto) loro spettante, norma che prevede un periodo sperimentale fino al 30 giugno 2018Si tratta di una disposizione difficile da affrontare per le piccole imprese, esposte al rischio di un eccessivo aumento dei costi e alla perdita di liquidità derivante dagli emolumenti da corrispondere. Continua a leggere
Il Tfr da prelevare, un passo avanti verso l'equità sociale?
Domenica 12 Ottobre 2014 alle 16:50
Si fa un gran parlare del potenziale uso dei soldi del Tfr (trattamento fino rapporto) anche prima che sia finito il proprio rapporto di lavoro: cioè che dei propri soldi, il lavoratore, possa disporne quando ritiene più opportuno. Ognuno "tira la barca al proprio mulino", soprattutto quelli che godono delle posizioni di rendita, anche se questo, per molte aziende, significa usare questi soldi del Tfr che dovrebbero mettere da parte come garanzia per farsi prestare soldi per andare avanti.
Continua a leggere
Renzi fa il ricco signore con i soldi degli altri
Martedi 7 Ottobre 2014 alle 17:05
Riceviamo da Luigino Vascon, coordinatore provinciale Vicenza di Prima il Veneto, e pubblichiamo
Il Presidente del Consiglio Renzi se ne inventa un’altra, “fa il ricco signore con i soldi degli altriâ€. La beffa sta nel fatto che Renzi spaccia il conferimento diretto in busta paga del Tfr come una cosa che lo Stato o il suo governo, non si è ben capito, cede e concede ai lavoratori.
Continua a leggereIl PSI vicentino contro il TFR in busta paga: proposta poco responsabile
Martedi 7 Ottobre 2014 alle 08:50
Il PSI vicentino prende posizione in una nota di Luca Fantò, suo segretario provinciale, contro il TFR parzialmente nelle buste paga dei lavoratori dipendenti del settore privato come proposto da Matteo Renzi definendo l'ipotesi come «poco responsabile» e dannosa per «imprese e lavoratori anche nel caso in cui il Governo riuscisse a salvaguardare le somme gestite dalle imprese e lasciasse ai lavoratori la possibilità di scelta».
Continua a leggere
TFR in busta paga, le pmi vicentine: una beffa per il lavoratore
Giovedi 2 Ottobre 2014 alle 17:55
In merito alla proposta del governo di erogazione del TFR in busta paga arriva laltolà di Apindustria Vicenza che boccia senza mezzi termini la proposta del governo di trasferire mensilmente l’erogazione della liquidazione nelle buste paga dei dipendenti: «Una presa in giro verso i lavoratori, illusi di avere più soldi oggi ma beffati domani». Di seguito maggiori informazioni e le parole di Flavio Lorenzin.
Continua a leggere
Scippato il TFR a 50mila vicentini
Giovedi 10 Dicembre 2009 alle 18:29CISL Vicenza
LA FINANZIARIA SCIPPA IL TFR. CIRCA 50MILA VICENTINI COIVOLTI NELLA MANOVRA
La manovra Finanziaria del Governo apre consente di finanziare la spesa corrente con il trattamento di fine rapporto dei dipendenti delle imprese oltre i 50 dipendenti. Dalla segreteria CISL di Vicenza Maurizio Dei Zotti grida allo scandalo. Verranno coinvolti circa 50mila vicentini.
Vicenza - «La Finanziaria scippa il TFR ai dipendenti senza chiedere autorizzazione a nessuno e per di più per finanziare spesa corrente. Sul furto del TFR i Ministri Giulio Tremonti e Renato Brunetta sono le due facce della stessa medaglia. Della serie parlare bene e razzolare male». Maurizio Dei Zotti Maurizio della Segreteria CISL di Vicenza tuona contro la manovra economica del Governo nel bel mezzo di un dibattito infuocato dalle polemiche. «Al Ministro Tremonti - continua - dico che non si può chiedere ai lavoratori di avere a rischio il posto di lavoro e pure il Tfr e a Brunetta domando di spiegare un po' meglio il concetto di meritocrazia, perché qua sembrano tagli indiscriminati e basta. E poi vorrei capire come si possa parlare di merito e poi dimenticarsi della dirigenza ULSS».
Quanti e quali lavoratori rischiano con la nuova manovra finanziaria? «Tutti coloro che lavorano in aziende oltre i 50 dipendenti - spiega Dei Zotti - circa 3 milioni in Italia, 40/50 mila nel Vicentino, che dopo la riforma del 2007 avevano scelto di conservarlo (il TFR) e di versarlo all'INPS in un fondo "dedicato". Già al tempo del governo Prodi la proposta di Padoa Schioppa-Damiano di dirottare parte di quel fondo a finanziare gli investimenti per le grandi opere fece gridare, il centro-destra, allo scippo. E questo cos'è?».
La manovra proposta dal Governo, prosegue, è tre volte odiosa «Primo: perché i legittimi e reali proprietari di quei soldi non sono entità astratte (finanziarie, banche, ecc.) ma lavoratori in carne ed ossa, che sui quei soldi contavano, soprattutto in questi momenti di crisi, per fronteggiare a spese vitali. Non dimentichiamoci che si può chiedere un anticipo sul TFR per compare la prima casa o per sostenere spese mediche. Secondo: perché lo Stato per restituire quei fondi ai legittimi proprietari chiamerà i contribuenti a pagare con le tasse, con l'aggravante che tra loro ci saranno gli stessi lavoratori a cui è stato scippato il TFR. E infine, perché con questo atteggiamento i cittadini vengono tenuti sempre più lontani dalla politica e dalle fiducia nelle istituzioni. Come si può non considerare gabelliere e inaffidabile uno Stato che paga le manovre finanziarie con le entrate derivanti dallo scudo fiscale, dai vari condoni e dallo scippo dei soldi di lavoratori onesti che pagano le tasse?».
Continua a leggere
