Pensioni, Thibault (USB): Renzi... che buono lei!
Lunedi 16 Febbraio 2015 alle 18:55 | 0 commenti
Luc Thibault, Delegato RSU-USB Greta Alto Vicentino, spiega la situazione pensionistica italiana
Nel silenzio dei media, Renzi vi ha fatto un bel regalino. Qualche anno fa, per la precisione nel 2007, partì una fenomenale campagna mediatica e politica per indurre, convincere…e quasi costringere i lavoratori a versare parte del proprio accantonamento tfr (trattamento fine rapporto di lavoro) in quei fondi pensione integrativi nei quali sindacati confederali, Confindustria e banche la facevano da padroni.Legge di Stabilità , chi ha investito sui fondi pensione si ritrova una brutta sorpresa. Infatti la tassazione sui rendimenti aumenterà fino al 20%, mentre nel 2013 era dell'11%.
Le pensioni pubbliche, visto lo stato dell’economia e i conti dell’inps…si diceva…non possono garantire un adeguato futuro a chi smetterà di lavorare, meglio investire in quelle società che, grazie alla loro esperienza, sapranno dare risultati certamente migliori di quanto attualmente può dare la rivalutazione del tfr e consentiranno un aggiunta a quella pensione pubblica che ogni riforma riduce sempre di più.... Stessa battaglia fu condotta fabbrica per fabbrica, azienda per azienda, dai sindacati confederali, nessuno escluso (Cgil Cisl e Uil) che, guarda caso, insieme alle varie controparti cominciarono a gestire fondi di previdenza integrativa (un esempio su tutti Cometa gestito da federmeccanica e da Fiom, Fim e Uilm).
Ecco cosa cambia per chi percepisce una pensione, con la nuova Legge di Stabilità appena approvata, il Governo va a toccare anche le pensioni.
Chi ha deciso di investire la propria liquidazione nei fondi pensione, chi ha lasciato il Tfr in azienda e chi vuole di avere il Tfr in busta paga vedrà aumentare la tassazione sui rendimenti, senza via di scampo. La nuova Legge di stabilità mira a fare cassa, toccando anche le pensioni. Nessuno è escluso, dal momento che coinvolge un po' tutti i lavoratori. Chi ha deciso di investire la sua liquidazione (il Tfr) nei fondi pensione, vedrà la tassazione sui rendimenti aumentare dall'11% del 2013 fino al 20%!
Se invece hai lasciato il Tfr in azienda, vedrai aumentare la tassazione sulla rivalutazione dall'11 al 17%.
Chi deciderà di avere il Tfr in busta paga, invece, vedrà quest'ultimo tassato con un'aliquota che sarà quella marginale Irpef, al minimo pari al 23%, senza le agevolazioni attualmente previste.
In pratica, chi ha investito nei fondi pensione non può uscirne, se non in rarissimi casi. L'aumento della tassazione dei fondi pensione, inoltre, viola i principi dello Statuto del contribuente, perché è retroattivo (a partire dal primo gennaio 2014).
Le pensioni pubbliche saranno sempre più basse e potranno essere anche solo il 60% dell'ultimo stipendio. Tra qualche anno, perciò, ci saranno sempre più pensionati con pensioni sempre più basse. Una povertà diffusa che avrà elevati costi sociali. Proprio per questo motivo, tutte le forme di risparmio ai fini di previdenza complementare dovrebbero essere sostenute e non penalizzate, come invece stanno mostrando le direzioni prese dall'attuale Governo. La nostra organizzazione ha sempre criticato le scelte politiche e sindacali che hanno portato al decollo della previdenza complementare in Italia: un'occasione di business per la finanza privata, un modo per tagliare le pensioni pubbliche, una opzione che permette a pochi strati privilegiati di erodere la base fiscale imponibile, una soluzione che non risolve in alcun modo la situazione dei gruppi sociali più deboli, colpiti dalla crisi e destinati a pensioni da fame.
I fondi pensione sono stati avviati nel 1993 sotto Amato, incentivati nel 2000 sotto D’Alema, rilanciati nel 2005 sotto Berlusconi, accelerati nel 2006 sotto Prodi. Tutti quelli al potere sono favorevoli: Confindustria, Governi, Cgil-Cisl-Uil hanno investito molto per convincere i lavoratori della "bontà " del prodotto, creando persino meccanismi automatici di silenzio-assenso per prendersi il TFR e metterlo nei Fondi, raccontando frottole palesi e vergognose sui maggiori rendimenti attesi.
Sono bastati due anni per fare giustizia di queste barzellette. In tempi non sospetti, USB aveva apertamente boicottato la partenza dei Fondi Pensione, invitando i lavoratori a tenersi il TFR e sostenendo la necessità di investire tutte le risorse disponibili nella difesa e nel rilancio della previdenza pubblica, separando previdenza e assistenza, costruendo un sistema giusto, solidale, sostenibile nel lungo periodo.
E così, dopo averci rubato le pensioni ora ci rubano anche il tfr…i pochi risparmi che dopo anni di lavoro spetterebbero ad ognuno di noi.
La realtà parla per noi…è arrivato il momento di comprenderlo e di trarne le dovute conseguenze!
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