Il 28 ottobre inaugura la stagione di prosa dell'Auditorium Vivaldi di Cassola l'anteprima vicentina di "Banche palanche rotte" dell'Anonomia Magnagati. Recentemente riallestito con il supporto di Pino Costalunga, direttore artistico di Fondazione Aida, lo spettacolo è una riflessione in chiave ironica, quella che il pubblico vicentino ben conosce, sulla crisi delle banche. L'Anonima Magnati racconta la crisi delle banche. Sabato 28 ottobre alle 21.00 all'Auditorium Vivaldi di Cassola andrà in scena l'anteprima di Banche palanche rotte.
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Sulla base dell'agenda di Gianni Zonin, curata dalla segreteria dell'allora presidente della Banca Popolare di Vicenza su carta intestata BPVi e ora gli atti, in nostro possesso, dell'indagine in capo alla Procura di Vicenza, il collega Marco Milioni su Vvox del 16 settembre dà conto di una colazione a casa Zonin avvenuta dopo la presentazione da parte dell'allora anche presidente della Roi e alla presenza del sindaco Achille Variati del "progetto di integrale del restauro, sostenuto dalla Fondazione Roi, del ciclo pittorico della Cappella del Rosario all'interno della Chiesa di Santa Corona" (qui la nostra notizia di cronaca al riguardo e nella foto l'evento nella cappella).
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Ricordandovi che i testi integrali dei verbali di interrogatorio di Gianni Zoninsono stati da noi pubblicati in precedenza e senza commenti vi proponiamo oggi un articolo di Sabrina Tomè su Il Mattino di Padova che riguarda una parte degli appuntamenti eccellenti, di per se stessi "normali" ma di cui i pm Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi hanno chiesto conto all'ex presidente dalla Banca Popolare di Vicenza.
Le agende dell'ex presidente della Banca Popolare di Vicenza sotto la lente della Procura. I pm Gianni Pipeschi e Luigi Salvadori, che la scorsa settimana hanno chiuso l'inchiesta sul dissesto dell'istituto di credito, hanno esaminato giorno per giorno il diario del Cavaliere soffermandosi in particolare sugli appuntamenti del 2015 e chiedendo conto degli incontri con alcuni imprenditori.
La famiglia Amenduni ha preso il controllo della Ferak, una società che detiene titoli Generali per 320 milioni di euro (alle quotazioni di ieri) e che con l’1,5% del capitale è tra i più rilevanti azionisti della compagnia. Gli industriali vicentini a capo delle Acciaierie Valbruna possedevano già il 38% della finanziaria e ora hanno rilevato, per una sessantina di milioni secondo alcune fonti, la quota in mano a Palladio (24%), la finanziaria di Giorgio Drago e Roberto Meneguzzo, partecipata anche da Intesa Sanpaolo, Banco Bpm e Veneto Banca. Il veicolo era stato creato anni fa da una cordata veneta con lo scopo di mettere a fattor comune, gestire ed eventualmente incrementare le rispettive partecipazioni in Generali.
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Una domanda accusa di Franco Tandin (in una video intervista a VicenzaPiu.Tv rivelava di un pegno che sarebbe stato conferito a favore dell'Istituto di Montebelluna per un controvalore di 300 milioni di euro in azioni della Effeti di Amenduni, Palladio Partecipazioni, Marchi e De Vido) aveva trovato eco anche su VicenzaPiu.com, come su altri mezzi nazionali, il giorno in cui l'assemblea di Veneto Banca, il 19 dicembre 2015, bruciava sul tempo i cugini della Popolare di Vicenza, ora in affannosa rincorsa di quella che reputavano una... tartaruga, deliberando praticamente all'unanimità la trasformazione dell'Istituto di Montebelluna in Spa, la sua quotazione in Borsa e il collegato aumento di capitale da un miliardo di euro.
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Se le lamentele, sincere quelle dei picccoli soci, ma soprattutto a uso mediatico quelle politiche, per lo meno da parte di chi è nelle stanze del potere da tempo, avessero trovato riscontro ieri (19 dicembre) in "no" assembleari la Veneto Banca sarebbe andata incontro al tracollo. A votazioni avvenute, quindi, con la prevedibile maggioranza bulgara, a fare notizia è una "denuncia" fatta prima dell'assemblea da un cittadino, Franco Tandin, che, nel video VicenzaPiu.Tv qui riportato in esclusiva , rivela di un pegno che sarebbe stato conferito a favore dell'Istituto di Montebelluna per un controvalore di 300 milioni di euro in azioni della Effeti, che come capitale sociale in visura riporta 3 miloni di euro.
L’ex consigliere comunale Stefano Soprana, titolare dell’omonima gioielleria situata sotto la Basilica Palladiana, è il nuovo presidente della Sezione 1 Centro Storico di Confcommercio di Vicenza: “Dobbiamo spingere sull’acceleratore per valorizzare al massimo le potenzialità turistiche e commerciali di Vicenza†le sue prima parole dopo l'elezione. Continua a leggere
Da stasera siamo bombardati dalle notizie sul crollo del viadotto Scorciavacche sulla Palermo-Agrigento inaugurato alla vigilia di Natale, crollato a Capodanno e subito finito sotto gli anatemi inorriditi del ministro NCD delle infrastrutture Maurizio Lupi, il ciellino amico, in alto, del candido Roberto Formigoni e, a Vicenza, di Costantino Toniolo, sponsor e sponsorizzato del nostro sindaco e presidente provinciale Achille Variati.
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Dopo brindisi e saluti all'anno appena trascorso, VicenzaPiù propone l'annuale classifica dei migliori e peggiori cinque protagonisti e avvenimenti di Vicenza e dintorni nel 2014. Augurandovi un anno nuovo al top, vi proponiamo in anteprima le scelte della cinquina Top e Flop 2014, le cui motivazioni dettagliate verranno pubblicate sul primo numero del rinnovato mensile di VicenzaPiù, in distribuzione dal 29 gennaio.
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«Il cordone ombelicale tra Generali e il salotto finanziario del Nord-Est potrebbe essere presto reciso», è così che afferma deciso Luigi Dell'Olio, su Il Piccolo di Trieste, aiutandoci a capire quello di cui i media locali poco sanno o poco scrivono sugli interessi e sugli intrecci della finanza vicentina, in primis banche e famiglia Amenduni, raccolta finora in buona parte intorno alla Palladio Finanziaria, coperta dalle ombre che hanno portato, nell'ambito dell'inchiesta sul Mose, all'arresto e all'uscita di scena ufficiale del suo ex patron Roberto Meneguzzo.
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