Generali, Finint lavora sulla scissione di Effeti: rimane Amenduni, si sfila Veneto Banca
Martedi 9 Dicembre 2014 alle 21:17 | 0 commenti
«Il cordone ombelicale tra Generali e il salotto finanziario del Nord-Est potrebbe essere presto reciso», è così che afferma deciso Luigi Dell'Olio, su Il Piccolo di Trieste, aiutandoci a capire quello di cui i media locali poco sanno o poco scrivono sugli interessi e sugli intrecci della finanza vicentina, in primis banche e famiglia Amenduni, raccolta finora in buona parte intorno alla Palladio Finanziaria, coperta dalle ombre che hanno portato, nell'ambito dell'inchiesta sul Mose, all'arresto e all'uscita di scena ufficiale del suo ex patron Roberto Meneguzzo.
La nascita di banca Finint di Enrico Marchi e Andrea De Vido, noti ai più per la loro controllata Save, che gestisce la rete di aeroporti veneti, da Venezia a Verona, e che hanno comprato Banca Arner, segnerebbe «un salto in avanti per il network di imprenditori tra i più rappresentativi del Triveneto, raccolti in Ferak (holding partecipata dalla stessa Finint, nonché dalla Palladio, da Veneto Banca e dalle famiglie Zoppas e Amenduni), azionista di Trieste con l'1,1%, al quale va aggiunto il 2,15% detenuto attraverso Effeti, partecipata pariteticamente con la Fondazione Crt».
Ripercorrendo i legami tra Finint e Generali, dell'Olio arriva alla conclusione che «Finint e Palladio hanno cominciato a guardarsi intorno alla ricerca di un nuovo strumento finanziario che consentisse la completa emancipazione da Generali», tanto che «proprio alla presentazione di Finint Banca, Enrico Marchi ha fatto sapere di voler presto risolvere la vicenda Effeti».
Una volta sciolta quest'ultima, continua Luigi Dell'Olio, «Ferak e Fondazione Crt entreranno direttamente in possesso dell'1,075% a testa. I cda hanno già da tempo approvato la scissione, con l'impegno a metterla in pratica in modo da evitare pesanti minusvalenze».
Se rimarrà da chiarire se i titoli verranno poi rimessi sul mercato o se Crt e Ferak resteranno azionisti «di sicuro - conclude Dell'Olio - da quest'ultimo gruppo si sfilerà Veneto Banca: il nuovo presidente Francesco Favotto da tempo ha fatto sapere di voler ridurre il peso delle partecipazioni, a cominciare proprio da Ferak (di cui detiene il 9,99%)».
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.