Amenduni scala Ferak rilevando le quote della finanziaria Palladio
Mercoledi 25 Gennaio 2017 alle 08:15 | 0 commenti
La famiglia Amenduni ha preso il controllo della Ferak, una società che detiene titoli Generali per 320 milioni di euro (alle quotazioni di ieri) e che con l’1,5% del capitale è tra i più rilevanti azionisti della compagnia. Gli industriali vicentini a capo delle Acciaierie Valbruna possedevano già il 38% della finanziaria e ora hanno rilevato, per una sessantina di milioni secondo alcune fonti, la quota in mano a Palladio (24%), la finanziaria di Giorgio Drago e Roberto Meneguzzo, partecipata anche da Intesa Sanpaolo, Banco Bpm e Veneto Banca. Il veicolo era stato creato anni fa da una cordata veneta con lo scopo di mettere a fattor comune, gestire ed eventualmente incrementare le rispettive partecipazioni in Generali.
Ma nel tempo Ferak ha dovuto più volte svalutare le azioni, in carico a prezzi lontani da quelli di Borsa. E una parte dei titoli è stata anche smobilizzata. La rete di alleanze a un certo punto saldava il nord-est dei veneti con il nord-ovest della Fondazione Crt, fino a raggiungere oltre il 3% del capitale Generali. Poi l’orizzonte è totalmente cambiato: il divorzio dai torinesi, titoli sempre anni luce dal costo storico, la cacciata da Trieste dell’amministratore delegato Giovanni Perissinotto sostenuto dai veneti, non allineati con Mediobanca, e le difficoltà di alcuni membri della cordata (Finint, Palladio e Veneto Banca). Così a un certo punto ognuno è andato per la sua strada. Liquidata Palladio, i più solidi e liquidi tra tutti, gli Amenduni, hanno preso in mano la cassaforte di quell’ 1,5%, assai prezioso se dovesse scatenarsi una guerra finanziaria per il controllo di Generali, dove il primo socio è Mediobanca con il 13%.
Di Mario Gerevini, da Corriere della Sera
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