Oltre 170 agenti e inquirenti stanno effettuando, lo riferisce IlSole24Ore.it, una perquisizione nel quartier generale di Deutsche Bank, a Francoforte. Le indagini riguardano un maxi-caso di riciclaggio di denaro, collegato all'inchiesta sui cosiddetti Panama papers. Secondo quanto riferisce la Procura in un comunicato, i sospetti si stanno concentrando su due dipendenti di 50 e 46 anni. A quanto riportano le agenzie internazionali, Deutsche Bank avrebbe aiutato i clienti ad aprire conti off-shore, senza riferire all'autorità di casi sospetti di riciclaggio operati attraverso filiali dell'istituto tedesco.Â
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"Con la chiusura dell'operazione di collocamento dei bond da parte di JP Morgan per il finanziamento privato della Superstrada Pedemontana Veneta (SPV), una delle opere viarie strategiche per il Paese e per la Regione può dirsi avviata verso la definitiva realizzazione. La conclusione dei lavori, mi piace ricordarlo sempre, sulla base dell'impegno portato avanti dalla Regione e della nuova intesa raggiunta col concessionario, avverrà entro il 2020."Lo sottolinea il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, in relazione all'operazione finanziaria comunicata oggi 29 novembre dal Concessionario della SPV.
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La Consob ha multato gli ex vertici diVeneto Banca per complessivi 5,485 milioni, imponendo all'istituto il pagamento della sanzione con obbligo di regresso nei confronti degli specifici autori delle violazioni accertate. E' quanto emerge da cinque distinte delibere della Commissione. La sanzione piu' consistente, in termini monetari, e' da 4,145 milioni complessivi, ripartiti tra 36 ex esponenti di vertice dell'istituto (a partire dall'ex a.d. e d.g. Vincenzo Consoli, multato per 300mila euro), ed e' relativa, tra le altre cose, a 'comportamenti irregolari nei finanziamenti concessi ai clienti per l'acquisto di azioni'.
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Per Veneto Banca e Popolare Vicenza tutte le opzioni sono sul tavolo, inclusa quella del bail-in. La parola che fino ad oggi era tabù e che in Veneto come a Roma in tanti hanno voluto esorcizzare, diventa ora una delle possibilità da esaminare alla luce della scarsa adesione dei soci alla proposta di transazione sulle vecchie azioni. Perchè più è bassa la percentuale di adesioni (oggi siamo attorno al 35%, a fronte di un 80% come target), più è elevato il rischio di contenzioso, maggiore è l’accantonamento che la banca deve mettere da parte. Con effetti pesantissimi sui ratio patrimoniali.Continua a leggere
Rimborsi, le ex popolari giocano il jolly sociale. Mentre il Tesoro interviene per spingere le transazioni con i soci, avvertendo che il suo intervento nell’aumento di capitale non potrà aumentare la quota dei rimborsi. E mentre l’ex presidente del consiglio, Matteo Renzi, in un intervento sul Sole 24 Ore, imputa «ai comportamenti scorretti dei vertici per troppo tempo sottovalutati o, peggio, tollerati anche a livello locale» il disastro del passato, per il futuro il clima si fa sempre più preoccupato intorno all’aumento di capitale e alla trattativa tutta in salita con le autorità europee.
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L’accordo sulla Pedemontana è chiuso. Le firme ancora non ci sono, gli atti conclusivi del tavolo tecnico chiamato a gestire il complesso dossier sono in via di perfezionamento, ma in queste ore è stata raggiunta l’intesa col placet di tutti i soggetti coinvolti: Regione, famiglia Dogliani-Consorzio Sis, Cassa Depositi e Prestiti, Jp Morgan, ministeri delle Finanze e delle Infrastrutture, Palazzo Chigi. Novità sono attese forse già oggi, quando complice il rinvio del vertice a Roma sui migranti, il governatore Luca Zaia potrebbe riunire la giunta in seduta straordinaria per scegliere il nuovo direttore della struttura di progetto, l’uomo che sostituirà il fu commissario Silvano Vernizzi, il cui incarico non è stato rinnovato a fine 2016 dal governo Gentiloni (il bando è scaduto martedì, il nome che gira a Palazzo è quello di Marco Corsini, avvocato dello Stato già assessore a Venezia nella giunta Costa).
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In questo periodo è massima l'attenzione sul salvataggio delle due ex Popolari venete intrapreso dal suo nuovo management che ruota intorno a Fabrizio Viola, scelto dal socio di fatto unico, il Fondo Atlante, che lo ha nominato ad di Banca Popolare di Vicenza e presidente del comitato esecutivo di Veneto Banca, salvataggio per il quale è preliminare ai previsti consistenti tagli dei costi e all'immissione altrettanto pesante di nuovi capitali, almeno 3.5 miliardi, il successo della proposta di transazione avanzata a 94.000 soci della banca vicentina e a 75.000 di quella montebellunese. Ci arrivano in quest'ambito due note, una da Riccardo Federico Rocca dell'omonimo studio milanese e l'altra da un lettore affidabile che preferisce mantenere pubblicamente l'anonimato ma che ci gira, facendolo suo, il commento che circola in ambienti vicentini qualificati su un articolo di Lettera 43.
Per la seconda volta in 11 mesi, i giudici della Corte dei conti prendono di mira la superstrada (a pedaggio) che dovrebbe liberare un pezzo di Veneto dall'incubo del traffico facilitando la circolazione merci verso l'Est europeo. E stavolta la Corte dei conti si spinge a definire "a rischio fattibilità " questo progetto viario. Entra dunque in un tunnel la Pedemontana Veneta, la lingua d'asfalto di 94.5 chilometri che punta a collegare il Vicentino e il Trevigiano incrociando tre autostrade (la A4, A27 e A31).
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Non solo Monte dei Paschi: dove c'è una banca in difficoltà in Italia, trovi di sicuro Jp Morgan. Disponibile, efficace e discreta, al giusto prezzo. Come nell'operazione con Veneto Banca che nel 2015, con la crisi già conclamata dell'istituto, ha permesso a 1500 fortunati azionisti di liberarsi delle proprie azioni prima che il loro valore venisse azzerato. Un'operazione ardita condotta dall'allora direttore generale Vincenzo Consoli, poi arrestato, che il Fatto può ricostruire sulla base delle osservazioni di un rapporto della Bce su Veneto Banca del 6 agosto 2015, firmato da un team di ispettori guidati da Vincenzo Nardone della Banca d'Italia.
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