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Ex Popolari venete, 60 mln per i soci disagiati. Gianni Mion: schema trasparente

Di Rassegna Stampa Mercoledi 8 Marzo 2017 alle 08:45 | 1 commenti

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Rimborsi, le ex popolari giocano il jolly sociale. Mentre il Tesoro interviene per spingere le transazioni con i soci, avvertendo che il suo intervento nell’aumento di capitale non potrà aumentare la quota dei rimborsi. E mentre l’ex presidente del consiglio, Matteo Renzi, in un intervento sul Sole 24 Ore, imputa «ai comportamenti scorretti dei vertici per troppo tempo sottovalutati o, peggio, tollerati anche a livello locale» il disastro del passato, per il futuro il clima si fa sempre più preoccupato intorno all’aumento di capitale e alla trattativa tutta in salita con le autorità europee.

 E non è un caso che la banca d’affari Jp Morgan metta in forse la stessa ricapitalizzazione precauzionale con le risorse statali e consigli, pur se non seguita dal mercato, di vendere anche i bond senior. Intanto però la novità è l’ulteriore avanti, a tredici giorni dalla scadenza per le adesioni, dell’offerta di transazione con i 169 mila soci di Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Ieri le due ex popolari nelle mani del fondo Atlante hanno ufficializzato la decisione di aggiungere gli altri 60 milioni di euro già annunciati ai 600 messi a gennaio per le transazioni con i soci sulle azioni azzerate, con la costituzione di due fondi da 30 milioni di euro ciascuno, per i soci che, secondo la definizione data a Montebelluna, «versano in particolari condizioni di disagio socio-economico». «Ci ha preso tempo la definizione del regolamento - commenta a caldo il presidente di Bpvi, Gianni Mion -. Ma era importante mettere a punto uno schema trasparente». I dettagli dell’iniziativa - da chi potrà aderire alla cifra massima di rimborso - le banche li renderanno noti per altro entro il fine settimana, limitandosi per ora a dire che la base d’accesso sarà il certificato Isee dell’Inps. «Per noi va migliorata con correzioni su alcuni parametri relativi, ad esempio, ai nuclei familiari con figli disoccupati o portatori di handicap», dice Valter Rigobon, segretario dell’associazione dei consumatori Adiconsum Cisl, che ha subordinato adesione e validazione delle associazioni dei consumatori alla condivisione dei criteri. Si vedrà se le banche saranno disposte a questo passaggio. Il tempo stringe e l’uso dell’Isee punta a tagliare i tempi. Perché il fondo per i disagiati è anche un jolly da giocare per spingere la partita principale dell’offerta di transazione, in cui l’obiettivo dichiarato a gennaio è di raggiungere l’80% di sì all’accordo, con la rinuncia delle cause, sul capitale di 169 mila soci (94 mila in Bpvi, 75 mila in Veneto Banca). I soci in condizioni disagiate sono nel perimetro già individuato di chi ha acquistato le azioni negli ultimi dieci anni e i 60 milioni del fondo diventeranno operativi solo se l’offerta di transazione avrà esito positivo. Anche nel caso del fondo sociale l’adesione implica la rinuncia a far causa. Così le due operazioni s’incrociano, spingendo i potenziali interessati al fondo di solidarietà ad aderire intanto all’offerta principale (9 euro a Vicenza, il 15% del prezzo a Montebelluna), cumulando i due rimborsi. Una risorsa in più per chiudere la partita, ancora lontana dagli obiettivi a 13 giorni dalla scadenza. Vicenza ha affermato ieri di aver già sottoscritto 35 mila accordi transattivi sul 29% delle azioni interessate dall’offerta, mentre le manifestazioni d’interesse sono state oltre 53 mila, sul 55% delle azioni. Veneto Banca ha affermato di aver già raggiunto accordi sul 34% delle azioni, dopo aver contattato soci per il 94% delle azioni possedute, e aver avuto il 14% di no. Sarà nella platea degli indecisi che le due banche dovranno ora pescare per portare a casa almeno il 65-70% di adesioni. Veneto Banca ha annunciato ieri di valutare una mini-proroga di una settimana, spostando il termine per le adesioni dal 15 al 22 marzo, la stessa di Bpvi. Che terrà aperte 19 filiali in Veneto dalle 9 alle 13 nei prossimi due sabato, mentre Veneto Banca lo farà in 29 ad oggi solo sabato prossimo. In appoggio alle due banche è sceso poi ieri direttamente il ministero del Tesoro, che ha dichiarato di seguire «con attenzione» l’offerta di transazione. Nel senso di un timore per un esito non positivo, a cui lo Stato non potrebbe mettere una toppa. L’ammontare del rimborso ai soci non potrebbe esser aumentato: sarebbe classificato come aiuto di Stato. Questo implica che l’offerta di transazione per ridurre in maniera consistente le cause va chiuso con i 660 milioni di Atlante. Se così non fosse, sarebbe lo stesso aumento di capitale con i fondi statali, per altro tutt’altro che certo, ad esser messo a rischio, visto che la ricapitalizzazione con i fondi statali non può coprire perdite del passato. Preoccupazioni sullo stato di una partita già difficile con Bce e Ue, che hanno spinto la banca americana Jp Morgan (legata a Veneto Banca dalla partita dei mutui ipotecari vitalizi finita nel mirino della Consob) a consigliare di vendere anche le obbligazioni senior delle due ex popolari (in totale 13,5 miliardi di euro) perché un salvataggio statale potrebbe non superare l’esame Ue. Invito, per altro, che il mercato non ha raccolto ieri: i prezzi dei bond delle due venete non hanno subito scossoni di particolare rilievo sulla piattaforma Eurotlx di Borsa Italiana.
Di Federico Nicoletti, da Corriere del Veneto


Commenti

Inviato Giovedi 9 Marzo 2017 alle 08:42

Gli azzerati dopo quello che è successo sono tutti "disagiati", gli effetti dei distinguo li abbiamo già visti...
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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