Minimizzare il fascismo: un impoverimento storico e un non corretto uso delle parole
Domenica 4 Febbraio 2018 alle 12:11Le bandiere dei totalitarismi, l'opinione. Proibite quelle dei "fascismi", ben accette quelle dei "comunismi": relegare il passato nella storia per la vera pacificazione
Giovedi 14 Dicembre 2017 alle 21:35Scuola "Anna Frank" imbrattatata, PSI Vicenza: continueremo a denunciare questi atti
Lunedi 7 Marzo 2016 alle 10:23Il PSI della provincia di Vicenza condanna l'atto vandalico verificatosi a Montecchio Maggiore sabato notte, presso la scuola “Anna Frankâ€. Purtroppo si tratta dell'ennesima dimostrazione di quanto ancora ci sia da fare in Italia per la salvaguardia dei valori antifascisti connaturati nella nostra Costituzione. Definire “imbecilli†coloro che hanno imbrattato la scuola sarebbe riduttivo: il problema è molto più vasto e radicato. In un Paese che con leggerezza si appresta a mutare la propria Costituzione facendola inchinare sull'altare della governabilità , aleggia da sempre il fantasma di quel fascismo che per convenienza piegò l'onore dell'Italia alla convenienza dell'alleanza col nazismo. Continua a leggere
Schio, 1943-1945. Storia di dodici «elementi pericolosi»
Venerdi 2 Maggio 2014 alle 21:00L’ultimo libro di Ugo De Grandis, Elemento pericoloso. Inquisizione e deportazione politica nella Schio di Salò (1943-1945). L’odissea dei partigiani del Btg. Territoriale «F.lli Bandiera» di Schio deportati a Mauthausen – Gusen (Centrostampaschio, Schio, 2014, pp. 492, 15 euro) racconta delle vicende che portarono all’arresto e alla deportazione in Germania di dodici antifascisti scledensi alla fine del 1944: di questi – Giovanni Bortoloso, Andrea Bozzo, Roberto Calearo, Italo Galvan, William Pierdicchi, Pierfranco Pozzer, Anselmo Thiella, Vittorio Tradigo, Andrea Zanon, Bruno Zordan – solo uno, William Pierdicchi, farà ritorno nel giugno 1945. VicenzaPiù ne ha parlato con l’autore.
Continua a leggereL'Aktion T4 nazista e i tagli sulle spese sociali di oggi
Martedi 28 Gennaio 2014 alle 11:36Il grido di dolore dei rom, dal campo di concentramento
Domenica 26 Gennaio 2014 alle 13:06PD a Giovane Italia: il 25 Aprile 1945 trionfava la Patria. Domani incontro Circolo 28 Aprile
Mercoledi 27 Aprile 2011 alle 17:40"Contestualizzare" Faccetta nera? Io contestualizzo il 25 aprile
Lunedi 25 Aprile 2011 alle 18:48Il fatto
Nella Scuola Media Statale "Montegrappa" di Pove del Grappa, in provincia di Vicenza (che sia stata tutta quella grappa a dare alla testa a qualcuno?) l'insegnante di musica inserisce nel suo programma "Faccetta Nera" e "Giovinezza" (Il Giornale di Vicenza del 23/4/11): testo e musica. I ragazzi diligenti studiano, imparano e si portano i compiti a casa, dove canticchiano quelle simpatiche canzoncine così orecchiabili e divertenti.
L'azione fascista di Bassano contro i martiri
Venerdi 29 Gennaio 2010 alle 06:14
L'azione fascista di Bassano contro le croci che ricordano i martiri impiccati in via Basilicata non è un atto isolato né una "bravata". È uno dei risultati di una politica, anche culturale, che tende a nascondere la realtà del ventennio fascista. È figlia di una precisa volontà di cancellare la memoria di cosa è stato, un oblio che porta ad assolvere i crimini del fascismo italiano trasformandolo in "dittatura dolce".
Da troppo tempo in Italia si tenta di disconoscere le responsabilità dei fascisti italiani nella promulgazione delle leggi razziali, nelle deportazioni verso i campi di sterminio nazisti, nei massacri dei partigiani e dei cittadini inermi, nei rastrellamenti, nella distruzione della vita.
È un'azione di cancellazione della memoria storica, un sonno della ragione che genera mostri. Gli
stessi mostri che ieri a Bassano, hanno compiuto un atto criminale scoperto nel giorno dedicato alla memoria.
Non si può essere neutrali o indifferenti. È stata anche e, forse, soprattutto l'indifferenza dei "non perseguitati" a permettere le leggi razziali, i campi di sterminio, i massacri di milioni di ebrei, di zingari, serbi, politici oppositori del nazifascismo, omosessuali, testimoni di Geova, disabili o di persone genericamente ritenute "antisociali".
Per azioni come quella di Bassano non può né deve esserci giustificazione alcuna.
Dobbiamo tutti prendere posizione e gridare la nostra indignazione. La semplice condanna di queste azioni non basta. Le Istituzioni devono essere al fianco delle associazioni dei partigiani, dei deportati e reduci, dei cittadini democratici, delle forze politiche che si richiamano alla Costituzione e contrastare con la dovuta severità e la durezza necessaria chi tenta di riscrivere la storia. La memoria di quanto è successo in Italia e nel mondo a causa del fascismo e del nazismo, non è semplice commemorazione.
Deve essere nella coscienza di ognuno che la storia, quella storia di morte può ripetersi se non stiamo attenti, se non vigiliamo.
Oggi il pericolo di un ritorno al passato è altissimo. Nessuno può sentirsi assolto da una colpevole equidistanza che oggi ha, purtroppo, largo seguito.
Chi combatteva al fianco dei nazisti non è minimamente equiparabile a chi ha contribuito a liberare l'Italia dalla dittatura con il sacrificio e il martirio.
Non ci possono essere ambiguità . Le ferite inferte all'umanità dalla barbarie nazifascista non sono rimarginabili. Non possono esserlo ed è giusto così ...
Giorgio Langella
Federazione della Sinistra - coordinamento PdCI-PRC
Vicenza
Per non dimenticare, contro tutte le discriminazioni
Martedi 26 Gennaio 2010 alle 16:17In occasione della Giornata della Memoria (27 gennaio) riceviamo e pubblichiamo la lettera di Giorgio Langella
Quest'anno ricorre il 65° anniversario del 27 gennaio 1945. In quella data le truppe sovietiche entrarono nel campo di sterminio nazista di Auschwitz, abbattendone i cancelli. Questa azione resta nella memoria dell'umanità come il simbolo della definitiva scoperta di un progetto di distruzione e morte che non ha eguale nella storia recente e antica.Â
Grazie all'incubo della memoria dei sopravvissuti, come fu definito da Primo Levi, l'umanità ha potuto conoscere il genocidio sistematico perpetuato, in nome di una folle teoria razziale, nei confronti di milioni di persone "colpevoli" di non appartenere alla "razza superiore" o solamente perché considerate "diverse".
Anche se è impossibile conoscerne il numero esatto, le stime indicano in circa sei milioni le vittime ebree e in circa cinque milioni i civili uccisi perché zingari, serbi, politici oppositori del nazifascismo, omosessuali, testimoni di Geova, disabili o perché genericamente
ritenuti "antisociali".