Le bandiere dei totalitarismi, l'opinione. Proibite quelle dei "fascismi", ben accette quelle dei "comunismi": relegare il passato nella storia per la vera pacificazione
Giovedi 14 Dicembre 2017 alle 21:35 | 0 commenti
Vi è nella storia italiana una visione totalitaria che ancora impera nelle teste. Infatti alcuni rifiutano e con chiarezza alcune manifestazioni politiche che la storia ha decretato finite, altri invece continuano a esibire la loro visione che pure la storia ha stabilito finita. Le prime, quelle dei "fascismi", sono anche legalmente negate, le seconde, quelle dei "comunismi", nonostante abbiano non rispettato l'umanità e l'abbiano illusa, sono invece ben accette, dico ben accette, non tollerate.
E' facile vedere ancora nelle manifestazioni politiche le bandiere di chi quasi occultava la bandiera dello Stato a favore della propria parte, si vedono esibite immagini di rivoluzionari che hanno fatto politica con il mitra, anche se si cerca di nasconderlo. Quanti simboli e bandiere negativi circolano in Italia?
E però giunto il momento di essere molto, molto, ma molto chiari. Solo e soltanto quando si relegherà nella storia e negli studi storici il passato e questo non sarà più oggetto di contestazioni, solo allora si avvierà una vera pacificazione. Non si possono accettare i simboli negativi del totalitarismo comunista e rigettare quelli di altri totalitarismi, come il fascismo e il nazionalsocialismo. Basterebbe essere un po' storici non di parte per sapere che il primo e più duraturo totalitarismo, base di tutti gli altri, è stato il comunismo, al quale ancora si richiamano Stati, partiti e psicoideologie, incuranti e ignoranti del male commesso.
Si preferisce far finta di nulla e si accetta la visione totalitaria, facendo pure finta che non lo sia. Si fanno e si propongono leggi contro la propaganda fascista e nazionalsocialista, mentre tutto tace quando si tratta di quella comunista, leninista, stalinista, gramsciana e togliattiana. Nugoli di intellettuali scordano il male comunista e combattono quello dei nemici, ma si trattava e si tratta di una lotta tra eguali nella sostanza, perchè ambedue negano la libertà dell'uomo prima che del cittadino, negano la possibilità della differenza di razza e perfino di pensiero. Tanto che si può proporre il paradosso: è più civile chi nega e sopprime l'esistenza di una razza che considera diversa dalla propria (Lager), o chi sopprime colui che considera uguale, ma non gli permette la differenza di pensiero (Gulag)?
I totalitari inoltre negano la democrazia, come ben sosteneva Lenin, che la considerava solo un passo per il comunismo, e negano di aver educato e giudicato più in nome dell'ideologia che non della verità e della giustizia. Fanno costoro, in genere, gli interessi propri, di parte e della nomeklatura, basti pensare alla difficoltà di mandare in pensione gli epigoni del comunismo.
Forse ai confini più che rosse o nere bandiere, sarebbe meglio innalzare, in modo autentico, quelle della pace, della libertà e della giustizia, ma non se ne ha il coraggio, se non a paroline e si continua a fomentare più lo scontro che non la pacificazione.
Speriamo di ricrederci un po'tutti.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.