L'azione fascista di Bassano contro i martiri
Venerdi 29 Gennaio 2010 alle 06:14 | 0 commenti
Federazione della Sinistra, PdCI, Prc   Â
L'azione fascista di Bassano contro le croci che ricordano i martiri impiccati in via Basilicata non è un atto isolato né una "bravata". È uno dei risultati di una politica, anche culturale, che tende a nascondere la realtà del ventennio fascista. È figlia di una precisa volontà di cancellare la memoria di cosa è stato, un oblio che porta ad assolvere i crimini del fascismo italiano trasformandolo in "dittatura dolce".
Da troppo tempo in Italia si tenta di disconoscere le responsabilità dei fascisti italiani nella promulgazione delle leggi razziali, nelle deportazioni verso i campi di sterminio nazisti, nei massacri dei partigiani e dei cittadini inermi, nei rastrellamenti, nella distruzione della vita.
È un'azione di cancellazione della memoria storica, un sonno della ragione che genera mostri. Gli
stessi mostri che ieri a Bassano, hanno compiuto un atto criminale scoperto nel giorno dedicato alla memoria.
Non si può essere neutrali o indifferenti. È stata anche e, forse, soprattutto l'indifferenza dei "non perseguitati" a permettere le leggi razziali, i campi di sterminio, i massacri di milioni di ebrei, di zingari, serbi, politici oppositori del nazifascismo, omosessuali, testimoni di Geova, disabili o di persone genericamente ritenute "antisociali".
Per azioni come quella di Bassano non può né deve esserci giustificazione alcuna.
Dobbiamo tutti prendere posizione e gridare la nostra indignazione. La semplice condanna di queste azioni non basta. Le Istituzioni devono essere al fianco delle associazioni dei partigiani, dei deportati e reduci, dei cittadini democratici, delle forze politiche che si richiamano alla Costituzione e contrastare con la dovuta severità e la durezza necessaria chi tenta di riscrivere la storia. La memoria di quanto è successo in Italia e nel mondo a causa del fascismo e del nazismo, non è semplice commemorazione.
Deve essere nella coscienza di ognuno che la storia, quella storia di morte può ripetersi se non stiamo attenti, se non vigiliamo.
Oggi il pericolo di un ritorno al passato è altissimo. Nessuno può sentirsi assolto da una colpevole equidistanza che oggi ha, purtroppo, largo seguito.
Chi combatteva al fianco dei nazisti non è minimamente equiparabile a chi ha contribuito a liberare l'Italia dalla dittatura con il sacrificio e il martirio.
Non ci possono essere ambiguità . Le ferite inferte all'umanità dalla barbarie nazifascista non sono rimarginabili. Non possono esserlo ed è giusto così ...
Giorgio Langella
Federazione della Sinistra - coordinamento PdCI-PRC
Vicenza
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