In parlamento Pd e Movimento 5 Stelle litigano sulla paternità del ddl che riformerà i vitalizi in maniera retroattiva, toccando quello che per molti ex deputati è un diritto acquisto ricalcolandoli su base contributivo e non più retributiva. La legge Richetti, però, riscriverà le regole del gioco, benedetta dall'opinione pubblica che vede nel decreto il primo attacco ai privilegi della "casta". Non tutti però sono d'accordo:  "Non è giusto - sbotta l'avvocato ed ex senatore Renato Ellero, intervistato dal direttore Giovanni Coviello - quando ero in senato non si poteva non richiedere il vitalizio, circa il 9% dello stipendio da parlamentare veniva detratto alla fonte. Cosa dovrebbe fare ora un 80enne che si vede dimezzati i 2000 euro che prende al mese e non parlo per me, che ho una mia attività autonoma? Sono persone che comunque hanno servito lo stato." Andando oltre le considerazioni "morali" il ddl rischia di aprire le porte ad una nuova riforma delle pensioni.
La Camera ha approvato, con 348 voti su 630 parlamentari, la nuova legge sul ricalcolo retroattivo su base contributiva dei vitalizi dei parlamentari. L'alleanza Partito Democratico - Movimento 5 Stelle ha prodotto un testo congiunto che ha ottenuto la maggioranza dei voti. Ora il provvedimento dovrà andare al Senato. Ma qui sorge un primo problema dovuto a un certo intasamento di provvedimenti da discutere e far votare a Palazzo Madama. Dopo l'approvazione lampo del decreto banche c'è la nuova legge di stabilità - bilancio da presentare alle commissioni e poi nelle aule parlamentari. Il tutto in un clima che solo alcuni possono considerare sereno alla luce del nuovo asse PD- M5S. Infatti sono in vista nientemeno che le elezioni regionali in Sicilia a breve, in novembre, e le regionali in Lombardia in primavera prossima.
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Una delle modifiche introdotte dalla riforma costituzionale che andremo a votare il 4 dicembre è la riduzione degli emolumenti dei consiglieri regionali, 8.345 euro di indennità che verranno ricalcolati rapportandoli allo stipendio del sindaco di capoluogo di Regione. Inoltre verranno tolti i rimborsi ai gruppi regionali. Provvedimenti che in tempi di crisi fanno breccia nella popolazione e avrebbero visto il voto per il Sì anche del Movimento 5 Stelle “se fosse stata spacchettataâ€, come ha spiegato il consigliere regionale veneto Simone Scarabel. Ora si deciderà con il referendum, che però non va a toccare i vitalizi degli ex consiglieri regionali che si sono seduti a palazzo Ferro Fini prima del 2015, anno della soppressione in Veneto.
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(Aggiornamento a stamattina 4 novembre con la lista completa dei vicentini) È uno dei privilegi più odiati, o invidiati, dagli italiani. Sono oltre duemila gli ex parlamentari che ricevono ancora oggi il vitalizio. Negli elenchi aggiornati ad ottobre 2016 pubblicati da Il Fatto Quotidiano figurano ancora alcuni diversi illustri ex politici vicentini. Nella lista della Camera dei Deputati ad esempio compare l'ex sindaco di Vicenza Enrico Hullweck che per due anni di legislatura percepisce al mese 2151 euro. Oppure l'ex Udeur Mauro Fabris, oggi presidente della LegaVolley donne, che riceve 4098 euro.
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Jacopo Berti, capogruppo del Movimento 5 Stelle nel consiglio regionale veneto
Mentre nella Riviera del Brenta ci sono migliaia di veneti che hanno perso tutto e sono senza casa, c'è un politico ai domiciliari che percepirà 80 mila euro all'anno di vitalizio. E ci sono in ballo anche 70mila di liquidazione, ma questo è vergognoso! Sono mesi che chiediamo di abolire i vitalizi ai condannati, abbiamo raccolto decine di migliaia di firme, sono i veneti a chiederlo.Â
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Alessandra Moretti ha risposto all'invito di Jacopo Berti per firmare il documento sulla riduzione dello stipendio e la rinuncia ai vitalizi. Ora Berti risponde a Moretti
Ciao Alessandra, mi fa piacere tu abbia accettato il mio invito a firmare il nostro documento per la riduzione dello stipendio, la rinuncia al vitalizio e ad ogni altro privilegio. Come l'esempio di noi 5 stelle ha dimostrato, non serve una legge per farlo, basta volerlo. Abbiamo rinunciato a 42 milioni di euro di rimborsi elettorali e restituito già 11 milioni di euro dei nostri stipendi.
Dopo l'appello video diffuso sui social media da Jacopo Berti, candidato del Movimento 5 stelle alla carica di presidente della Regione Veneto, diventato trend topic anche su Twitter con l’hashtag #MorettiFirmaQui, in merito al dibattito sulle proposte per i tagli ai costi della politica (dopo quelle di Moretti ha presentato le proposte anche Berti), è arrivata la risposta della candidata del centrosinistra al comando di palazzo Balbi, Alessandra Moretti.
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La presentazione del Movimento 5 Stelle Veneto e del candidato alla presidenza della Regione Jacopo Berti sui tagli ai costi alla politica
I veneti hanno ora una vera e propria arma di distruzione di casta. Il candidato alla presidenza della Regione Veneto per il Movimento 5 Stelle, Jacopo Berti, ha presentato oggi la proposta di legge di iniziativa popolare relativa al taglio dei vitalizi e degli altri privilegi della casta.
Il Movimento 5 Stelle Veneto e il suo candidato alla presidenza della Regione, Jacopo Berti, attaccanno a testa bassa i tagli ai costi della macchina politica in Veneto annunciati dalla candidata del centrosinistra a palazzo Balbi, Alessandra Moretti. "La Moretti lancia programmi irrealizzabili e copia il programma del Movimento 5 Stelle" scrivono i pentastellati in una nota e il loro leader incalza: "La più grande bugiarda del Veneto torna a colpire. Ladylike firmi ora un documento in cui si impegna a tagliarsi lo stipendio. Io l'ho già fatto".Continua a leggere
Dopo la lotta agli sprechi della politica VicenzaPiu.Tv vi propone il video sulle proposte di Alessandra Moretti per un Garante indipendente per vigilare su anticorruzione e mafia, un sito web dove rendere pubblica l'agenda di incontri del presidente e dei componenti della giunta, come già fanno in tutta Europa, e ogni spesa effettuata sul sito della Regione, con tutte le fatture dalla più piccola alla più grande. Di seguito lancio stampa dell'Agenzia Dire.
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