"Avanti tutta sul referendum per l'autonomia e la volontà del presidente Zaia di stabilire una data certa". Esordisce così l'assessore regionale all'Istruzione, Elena Donazzan, commentando la proposta che il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha avanzato al suo omologo della Lombardia, Roberto Maroni, di fissare congiuntamente la consultazione per l'autonomia delle due regioni nella data di domenica 22 ottobre.
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"La catastrofe che in Veneto denunciamo da prima che cominciasse l'anno scolastico, trova oggi riscontro in numeri che parlano chiaro: l'unica certezza è il caos. Al Sud una valanga di insegnanti e pochi studenti, al Nord tanti ragazzi e pochi insegnanti, tanto che in Veneto, alla vigilia di Natale, a tre mesi dal via delle lezioni, era ancora in corso il valzer dei professori e delle cattedre scoperte". Questo l'allarme lanciato dal governatore del Veneto Luca Zaia, alla luce dei dati del dossier "Tuttoscuola" pubblicato oggi da un quotidiano nazionale. "Il dato emerge sempre più chiaro - fa notare Zaia - dove la Regione governa e sceglie, come in sanità , siamo al top in Italia, dove la competenza è dello Stato, come la scuola, i nostri ragazzi e i nostri insegnanti pagano a caro prezzo una gestione confusa e inefficace".
Riceviamo da Luca Fantò, referente nazionale PSI scuola, e pubblichiamo Che la scuola pubblica italiana sia in difficoltà è cosa risaputa e lo stesso Presidente del Consiglio sembra esserne consapevole. Ma ora sembra proprio giunto il momento di agire, cambiando direzione. L’Italia infatti subisce un altra “tirata d'orecchi†dall'Unione Europea che denuncia in un rapporto sul mondo dell'istruzione investimenti pubblici tra i più bassi dell’Ue, abbandono scolastico superiore alla media e pochi laureati.
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Ordine sociale Alto Vicentino Alla luce delle ultime proteste mosse da alcuni genitori di un istituto comprensivo di Zanè contro la nota sul menù scolastico che specifica espressamente che il ragù della mensa non contiene maiale, la neonata associazione O.s.a. si schiera contro questo adeguamento a culture che non ci appartengono, estranee alla tradizione veneta. "La polemica mossa da questo gruppo di genitori ci sembra più che lecita, e come organizzazione nata soprattutto per salvaguardare la cultura e tradizione del nostro territorio, ci sentiamo in dovere di schierarci contro questa ignobile islamizzazione delle scuole".
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E' da poco ricominciata la scuola e dopo aver approcciato alcune questioni degli studenti più piccoli con il sempre dibattuto tema del "pranzo da casa o servizio mensa?", passiamo alle novità per i più grandi. Le scuole secondarie di secondo grado (le vecchie scuole superiori) riservano infatti per i propri alunni una novità non indifferente: l'alternanza scuola-lavoro. Si tratta della legge 107/2015 che prevede, oltre al normale decorso di formazione tra i banchi di scuola, un periodo di contatto diretto degli alunni con le aziende inerenti al loro percorso di studi. Un progetto che sarà attivo proprio da questo anno scolastico e sarà attuato negli istituti tecnici e professionali nel secondo biennio e nell'ultimo anno del percorso di studi con un durata di almeno 400 ore e, nei licei per una durata complessiva di almeno 200 ore nel triennio.
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Alla Fiera del Levante di Bari, è intervenuta anche l'assessore regionale del Veneto Elena Donazzan all’incontro con i docenti delle Gae (graduatorie ad esaurimento), organizzato dal consigliere regionale di Forza Italia Domenico Damascelli, al quale ha partecipato, fuori programma, anche il governatore della Puglia, Michele Emiliano. "Il modello organizzativo della ‘Buona scuola’ - ha detto Donazzan - è un completo fallimento e la dimostrazione dei limiti sta nella carenza di posti al Nord, nella violazione della norma, addirittura da parte dello stesso Ministero, della assegnazione dei posti liberi attraverso un algoritmo. Questa legge che ha acuito ancora di più la distanza tra nord e sud e ha il sapore della profonda ingiustizia".Continua a leggere
Di seguito la nota dell'assessore regionale del Veneto Elena Donazzan
"Questa mattina mi è giunta una segnalazione secondo la quale all'Istituto comprensivo di Carrè-Chiuppano-Zanè sia stato consegnato agli studenti un diario scolastico con in copertina sei donne con lo hijab, il tradizionale velo islamico, salvo poi emergere che la persona ritratta, in stile Andy Warhol, è il premio Nobel Malala Yousafzai, giovane attivista pakistana per il diritto all'istruzione nei Paesi islamici. In un primo momento, non riconoscendo il personaggio, alcuni genitori avevano preso con sconcerto l'iniziativa della scuola, sconcerto che non mi sento di condannare e che ci dà la misura della legittima esasperazione che un po' tutti noi percepiamo per la svendita della nostra cultura e della nostra identità , a favore della promozione di altre culture. Tutto questo lo ritengo un segnale di forte debolezza".
"Il pranzo da casa è un diritto". Così i genitori torinesi difendono la causa che darà loro ragione sul diritto dei figli di portare a scuola il pranzo cucinato a casa, la così detta "schiscetta"e consumarlo assieme ai bambini e ragazzi che hanno invece deciso di usufruire del servizio mensa delle scuole. Un'ordinanza del tribunale di Torino, depositata ieri dopo mesi di battaglie giudiziarie, respinge un reclamo presentato dal ministero dell'Istruzione autorizzando, chi lo ritenga opportuno, per costi o per scelta di qualità , a rifiutare il servizio mensa e ad usufruire di spazi per mangiare cosa ci si porta da casa. Il caso sta facendo discutere Torino da settimane ma la sentenza vale ovunque. Noi di VicenzaPiù siamo andati a sentire cosa ne pensano i genitori vicentini. Servizio mensa o pranzo da casa? Abbiamo iniziato dal Farina, un istituo "paritario" in cui, diciamolo, c'era da aspettarsi una preferenza per la mensa "buona e ben curata". Anche se almeno una mamma anche lì ci è sembrata più aperta ad alcune nuove necessità del mondo meno benestante. A domani le verifiche nelle scuole pubbliche.
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