Referendum Costituzionale, Lip Vicenza: la scuola dice No
Venerdi 18 Novembre 2016 alle 17:45 | 1 commenti
Comitato Lip Vicenza per la Difesa della Scuola Pubblica
Il Comitato Lip Vicenza per la Difesa della Scuola Pubblica, aderente al Comitato Provinciale per il No, in vista del Referendum Costituzionale del 4 dicembre p.v., organizza per domenica 20 novembre alle h.15 presso il salone del Centro civico di villa Tacchi Circoscrizione 3 - viale della Pace, Vicenza, il dibattito sui temi della Riforma Costituzionale e sulla Legge 107 /2015 (detta “la buona scuolaâ€), dal titolo, “Anche a Vicenza la scuola dice Noâ€, con Marina Boscaino, Presidente Ass. Naz. La Scuola della Repubblica Portavoce nazionale LIP Scuola, insegnanti, cittadini e studenti. Riteniamo importante una riflessione su questo momento cruciale per la Costituzione Repubblicana laica ed antifascista, perché la Costituzione entra ogni giorno, come creatura viva e pulsante, nel nostro agire e nelle nostre aule e crediamo in una scuola come laboratorio di democrazia.
Ci opponiamo a tutte le operazioni che ne stravolgono il ruolo, svilendola e deformandola a mero strumento di esercizio del potere e di omologazione, compatibile con una società basata sulla competizione e sull’individualismo, gerarchizzata e subordinata al mito del mercato e del profitto. Ci sentiamo impegnati a promuovere percorsi di crescita culturale e sociale e ad avversare, con tutti gli strumenti costituzionalmente garantiti, un’idea oligarchica di scuola e di società veicolata sia dalla presunta “Buona scuola†che dalle cosiddette “riforme costituzionaliâ€.
Di entrambe ci allarmano tanto il metodo del “finto ascolto†e del mancato confronto quanto il merito dei provvedimenti, che prefigurano un paese deprivato non solo sul piano economico ma anche su quello culturale e della democrazia.
Al potere concentrato nelle mani del dirigente scolastico, allo svuotamento degli organi collegiali, alla frantumazione della comunità educante e del sistema nazionale d’istruzione, fino alla subalternità agli interessi dell’azienda con l’alternanza scuola lavoro, corrispondono la concentrazione dei poteri nelle mani del Governo e l’umiliazione del Parlamento e, dunque, l’asservimento alle oligarchie industriali e finanziarie e la sottrazione di sovranità popolare.
Il discorso pubblico appare dominato da un linguaggio arrogante fatto di parole d’ordine fuorvianti, propagandate come valori costituenti.
Ad esse opponiamo le parole della cultura e dei diritti: al mito della velocità il tempo della riflessione, alla meritocrazia l’impegno responsabile, all’esaltazione della semplificazione banalizzante la capacità di cogliere la complessità , alla governabilità il buon governo, alle false promesse di risparmio l’investimento in democrazia, al decisionismo l’equilibrio dei poteri, alla cultura del capo la partecipazione consapevole, alla logica maggioritaria il valore del pluralismo, al pensiero unico il pensiero plurale e critico.
La difesa della Costituzione ci chiama tutti in causa.
Ci riguarda! Per questo votiamo e invitiamo a votare No al referendum sulle modifiche costituzionali.
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