Pubblicato il 12 dicembre alle 23.45, aggiornato il 13 alle 9.32 e alle 10.59. Il 24 novembre a Vicenza si è tenuto un convegno sulle "Azioni di responsabilità in società di capitale...", organizzato dallo studio Legale dell'avvocato Lamberto Lambertini che col prof. Francesco Benati, che ha presieduto l'evento, rappresenta Gianni Zonin nella causa da lui (strategicamente e tatticamente) intentata a Venezia contro la Banca Popolare di Vicenza, l'ex dg Samuele Sorato e il suo vice Emanuele Giustini proprio mentre oggi, 13 dicembre, è chiamata a votare sull'azione di responsabilità (clicca qui per cronaca aggiornata in tempo reale e qui per la linea di Zonin preannunciata di fatto dall'avvocato Lamberto Lambertini, ndr) contro di lui e altri componenti dei vertici dell'ex Popolare vicentina l'assemblea dei soci, di fatto il solo Fondo Atlante dopo l'azzeramento degli altri 118.000 e passa risparmiatori traditi dalla BPVi dell'era dell'imprenditorre vitivinicolo di Gambellara, ora nullatenente dopo aver donato quasi tutto, paternamente e prudentemente, ai figli.
La seconda missione impossibile di Fabrizio Viola lo riporta su luoghi a lui noti. Il nuovo amministratore delegato della Banca Popolare di Vicenza era già stato sotto Monte Berico alla fine degli anni Novanta, con il ruolo di responsabile della finanza, primi garibaldini anni dell’era Zonin, il cui epilogo (8,75 miliardi di euro distrutti, 120 mila soci coinvolti) ha contribuito all’incarico a Viola. A tre mesi dall’uscita dal Monte dei Paschi di Siena – che se oggi ha una possibilità di futuro lo deve soprattutto all’agire del suo ex amministratore delegato, capace di riportare in utile i conti di una banca agonizzante – Viola si imbarca in un’altra missione impossibile.
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Riferendo il 24 novembre del convegno sulle azioni di responsabilità nei confronti delle società di capitale organizzato a Vicenza, in coincidenza con quella che il Cda della Banca Popolare di Vicenza ha deciso di sottoporre all'approvazione dell'assemblea il 13 dicembre e rivolta contro chi ha gestito la BPVi ai tempi di Gianni Zonin, dallo studio dell'avvocato Lamberto Lambertini, a cui è affidata la causa che l'ex presidente ha ora instaurato contro la sua ex Banca, il suo dg Samuele Sorato e il suo vice Emanuele Giustini, scrivevamo: «...A rendere ancor più di "cronaca" il convegno accreditato come "formativo" per avvocati e commercialisti, ma che in più di un passaggio è parso, a detta di alcuni presenti, "un convegno sponsorizzato, di fatto, da Zonin & c. in cui si vuole far passare l'idea, tra i professionisti presenti, che gestire una azienda è difficile, e alle volte si può anche sbagliare. Comodo dirlo, con il senno di poi...", c'erano anche, tra i "portatori" di saluti, Alberto Rizzo, presidente del Tribunale di Vicenza, e Antonino Cappelleri, a capo della procura di Vicenza dove sono in corso di svolgimento le indagini sulla BPVi...».
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Gianni Zonin, per 36 anni nel cda della Banca Popolare di Vicenza di cui 20 come presidente, dopo aver ha citato in giudizio noi rei di aver denunciato la malagestio della Fondazione Roi per opera del suo Cda, di cui lui era presidente, ora, udite udite, porta in tribunale a Venezia anche la sua ex BPVi anche se in effetti non era sua ma di chi, 118.000 e passa soci, ci hanno messo i soldi poi andati in altre tasche come con intelligente semplicità ha detto in Sala Bernarda anche il consigliere di Forza Italia, Roberto Cattaneo. Il re del vino ha reagito così alla decisione con cui l'attuale Cda ha deliberato l'azione di responsabilità nei confronti dei vecchi amministratori per «gravi irregolarità » convocando per il 13 dicembre l'assemblea per approvarla.
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Di seguito pubblichiamo la nota con cui Gianni Zonin annuncia di aver notificato un atto di citazione per l’accertamento della correttezza della sua attività di Presidente di Banca Popolare di Vicenza
Il dott. Gianni Zonin ha notificato il 6 dicembre 2016 un atto di citazione dinanzi al Tribunale delle Imprese di Venezia per l’accertamento della correttezza della sua attività di Presidente di Banca Popolare di Vicenza dal 1996 sino al 2015. Per 17 anni consecutivi, durante la sua Presidenza, BPVi ha distribuito ai soci i consistenti utili conseguenti alla gestione profittevole della Banca.
Gianni Zonin cita in giudizio la Banca Popolare di Vicenza. No, non è un equivoco: l’ex presidente (per quasi vent’anni) dell’istituto di credito, ha reagito immediatamente alla decisione con cui l’attuale Cda, in vista dell’assemblea convocata per il 13 dicembre, ha deliberato l’azione di responsabilità nei confronti dei vecchi amministratori, per «gravi irregolarità » che avrebbero causato danni per «diverse centinaia di milioni di euro». E lo ha fatto passando alla controffensiva sul piano giudiziario, con il deposito di un atto di citazione contro la sua ex banca davanti al Tribunale di Venezia, sezione specializzata in materia di impresa.
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Accelera il percorso di fusione tra la Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca. Nel consiglio di amministrazione che si tiene oggi a Vicenza l’ex ad di Mps, e prima ancora di Bpm, Fabrizio Viola, dovrebbe essere nominato nuovo amministratore delegato - previo il consenso necessario da parte delle autorità di vigilanza - al posto di Francesco Iorio, che ieri ha ufficialmente rassegnato le dimissioni (improvvise, non concordate, fanno sapere dall’istituto) dalla carica di ad e di direttore generale. Iorio, ex direttore generale di Ubi, era arrivato a Vicenza il primo giugno del 2015 con il difficile compito di provare a condurre l’istituto fuori dalla crisi patrimoniale causata dalla malagestione dell’ex presidente Gianni Zonin e dal direttore generale Samuele Sorato.
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Francesco Iorio divenne amministratore delegato della Banca Popolare di Vicenza il primo giugno 2015. Fu Gianni Zonin, allora presidente della cooperativa bancaria, a volerlo sotto Monte Berico dopo aver ottenuto il via libera dalle autorità di Vigilanza. Iorio veniva da Ubi, dove era direttore generale e a Vicenza doveva risolvere l’urgente problema della sostituzione di Samuele Sorato, dimessosi in gran fretta e in contrasto con la presidenza Zonin all’inizio del mese precedente. Per giustificare la rinuncia ai bonus maturati in Ubi, Iorio pretese un bonus di entrata che Vicenza stimò in 1,8 milioni di euro. A questi si aggiunsero 1,5 milioni lordi annui per l’incarico di lavoro, con durata triennale.
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Non senza aver premesso una, solita, stranezza, cioè la pronunciabilità del nome del dg Samuele Sorato ma l'identificare Gianni Zonin solo con la sua carica di Presidente del Cda, Pubblichiamo la "Relazione illustrativa del Consiglio di Amministrazione sul primo ed unico punto all'ordine del giorno" dell'Assemblea ordinaria della Banca Popolare di Vicenza convocata per il 13 dicembre (qui il primo lancio Ansa, ndr) e cioè la "Proposta di azione di responsabilità nei confronti di ex amministratori, ai sensi degli artt. 2392 e 2393 codice civile; nei confronti di ex componenti della Direzione generale, ai sensi dell'art. 2396 codice civile; nei confronti di ex sindaci, ai sensi dell'art. 2407 codice civile; e nei confronti della ex società di revisione, ai sensi dell'art. 15 del D.Lgs. n. 39/2010; informativa agli Azionisti; delibere inerenti e conseguenti".
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