Archivio per tag: Repubblica Veneta

Venetisti a Vicenza, Busato: lanceremo il piano di esenzione fiscale totale

Lunedi 7 Aprile 2014 alle 14:34
ArticleImage Come abbiamo già riportato nei giorni scorsi, venerdì 11 aprile a Vicenza arriveranno indipendentisti da tutto il Veneto per una manifestazione programmata in piazza dei Signori a partire dalle ore 20, in sostegno dei ventiquattro arresti e cinquantuno indagati dalla magistratura per “terrorismo ed eversione del sistema democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra”, ma anche per lanciare la protesta fiscale nei confronti dello Stato italiano.

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Venetisti in piazza l'11 aprile a Vicenza, Busato: grave attacco dello Stato italiano

Mercoledi 2 Aprile 2014 alle 18:29
ArticleImage I venetisti avevano organizzato in fretta e furia  una manifestazione in Piazza San Marco di solidarietà in seguito ai ventiquattro arresti e cinquantuno indagati per “terrorismo ed eversione del sistema democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra”, tra i quali l'ex parlamentare fondatore della Liga Veneta Franco Rocchetta e i due ex 'Serenissimi' che nel 1997 assaltarono il campanile di San Marco, a Venezia, Luigi Faccia e Flavio Contin.

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Categorie: Politica

Repubblica Veneta, Busato: in apertura i primi 30 uffici pubblici delle comunità

Martedi 1 Aprile 2014 alle 12:40
ArticleImage Gianluca Busato, Plebiscito.eu  -  Mentre continua il vano pensiero debole e sottotraccia dei media asserviti al potere che vorrebbe sminuire il risultato del referendum di indipendenza del Veneto del 16-21 marzo definendolo falsamente farsa, buffonata, o altro (tra l'altro smentiti con i numeri da Ilvo Diamanti su Repubblica), emerge ogni ora di più la forza della Repubblica Veneta, proclamata indipendente dieci giorni fa. In sole 15 ore dall'annuncio, sono già oltre 30 le richieste di apertura di Uffici Pubblici delle Comunità federate nella Repubblica Veneta.

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Referendum, scontro tra il Corriere e Busato che incontra il presidente degli osservatori internazionali

Venerdi 28 Marzo 2014 alle 12:26
ArticleImage Il referendum digitale per l’indipendenza del Veneto organizzato da Plebiscito.eu, secondo i dati forniti dagli organizzatori, ha coinvolto 2 milioni 360mila 235 voti pari al 73% del corpo elettorale regionale, con l'89% di sì e il 10,9% di no e 6.615 voti ritenuti “non validi” pari allo 0,29% del totale. Il giorno dopo la proclamazione, in lingua italiana, dell’indipendenza sono comparsi diversi titoloni in prima pagina sui giornali. Ma i dati hanno fatto insospettire più di una persona.

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Categorie: Politica

Referendum, veneti fuori dalle palle e il cucchiaio di Totti

Domenica 23 Marzo 2014 alle 12:27
ArticleImage Venerdì sera, primo giorno di primavera dell’anno 2014, orario spritz. In piazza dei Signori a Treviso, sventolano a festa bandiere giallorosse. No, la Roma dell’intramontabile capitano Francesco Totti non c’entra nulla. Anzi, se il “pupone” si fosse trovato in mezzo alla gente forse “è normale che” i calci li avrebbe presi lui. In piazza erano quattrocento persone per l’agenzia di stampa Ansa, un migliaio per le cronache locali, ottomila per gli organizzatori. Tutti, però, venetisti incalliti, uniti per proclamare la nascita della nuova Repubblica Veneta.

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Busato: il referendum del 16-21 marzo è l'alba della nuova Repubblica Veneta

Venerdi 21 Febbraio 2014 alle 15:49
ArticleImage Gianluca Busato, Presidente del Comitato per il Sì “Veneto Sì” - In un processo autenticamente rivoluzionario quanto pacifico come quello che ci porterà all’indipendenza del Veneto vi sono dei momenti di picco e dei momenti di stanca. Abituiamoci. Ora siamo nella fase più critica della campagna, quella in cui dobbiamo concentrarci al massimo e focalizzare le nostre azioni per raggiungere l’obiettivo.

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Categorie: Politica

La nuova Repubblica Veneta e il diritto a non essere invasi

Lunedi 12 Agosto 2013 alle 20:21
ArticleImage Gianluca Busato, Plebiscito2013.eu - È un estate particolare quella che vivono i veneti nel 2013. Da un lato i giornali si riempiono di “casi” spinti all’inverosimile dai media sulla Kyenge, che pare trovare proprio in Veneto diversi estimatori “sui generis”. Dall’altro però emerge un quadro di degrado allarmante e ormai generalizzato.

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Categorie: Politica

Veneto come la Norvegia: per sfruttare il nostro "petrolio" ci vuole la Repubblica Veneta

Lunedi 17 Giugno 2013 alle 17:24
ArticleImage Indipendenza Veneta - Anche oggi si sono tenuti alcuni importanti eventi a livello politico e imprenditoriale che ci testimoniano quanto ci  convenga la nascita della nuova Repubblica Veneta. Per quanto riguarda la politica, nella splendida cornice della Sala Scrutini del Palazzo Ducale di Venezia oggi si svolto un interessante convegno sul tema nuovo statuto regionale.

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Categorie: Storia

San Marco festa nazionale veneta, Beggiato: esponiamo la bandiera veneta!

Martedi 24 Aprile 2012 alle 09:34
ArticleImage Ettore Beggiato, già assessore regionale veneto - Da sempre nei territori della Serenissima Repubblica Veneta il 25 aprile si onora e si festeggia San Marco. Il leone dell'evangelista è stato l'emblema religioso e politico della Repubblica Veneta, e continua ad essere la bandiera e il simbolo del popolo veneto. E non a caso uno dei primi provvedimenti dei "giacobini" fu proprio quello di sospendere la festa di San Marco, arrivando a punire con la pena di morte chiunque gridasse "Viva San Marco" (allego foto e testo dei proclami datati, ripsettivamente, 12 aprile e 24 luglio 1797).

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Categorie: Politica, Storia

22 Marzo 1848, la Repubblica Veneta

Domenica 21 Marzo 2010 alle 16:45
Roberto Ciambetti       

 

Repubblica di Venezia proclamata da Daniele Manin (www.storiologia.it/venezia/doc0800.htm)Non voglio piegare alle esigenze attuali gli eventi del passato snaturando l'interpretazione dell'insurrezione del 1848 nel Veneto, con la straordinaria parabola vicentina, e la rinascita della Repubblica Veneta il 22 marzo sotto la guida di Daniele Manin.

Lascio il mestiere dello storico agli storici: io vorrei solo prendere spunto dalla ricorrenza, e dagli errori che segnarono quell'epica pagina di storia veneta, per riflettere sul presente.

I primi mesi del 1848 furono densi di momenti premonitori, diremmo oggi, di quella che sarebbe diventata la primavera dei popoli europei: il 12 gennaio insorge la Sicilia, in febbraio esplode a Parigi la rivolta che porterà alla Seconda Repubblica, il 13 marzo a infiammarsi è Vienna, due giorni dopo Budapest e Berlino: il 17 marzo la notizia della rivolta viennese giunge a Venezia e vengono liberati Daniele Manin e Niccolò Tommaseo; il 22 marzo viene proclamata la Repubblica di Venezia. 25 marzo gli austriaci lasciano Vicenza che il 27 marzo aderisce alla neonata Repubblica Veneziana. Ad una ad una le rivoluzioni verranno sedate a colpi di baionetta ovunque in Europa.

Roberto CiambettiA Vicenza, dopo una delle pagine di resistenza meno note al grande pubblico ma tra le più esaltanti in Italia, gli austroungarici segneranno la repressione con un gesto ferocemente barbaro ma emblematico: la lacerazione in 32 pezzi della Cena del Veronese a Monte Berico, simbolo della ferocia della repressione.
Resiste solo Venezia, la cui esperienza durerà sino all'agosto del 1849: proprio la parabola veneziana e gli errori di Manin saranno determinanti nel segnare l'ala democratica della borghesia italiana favorendo il conservatorismo reazionario sabaudo, come bene notò Paul Ginsborg in un suo studio giovanile.
Già nel Settecento la classe dirigente veneziana aveva commesso un errore fatale nel non spiegare al vento della nascente cultura liberale le vele della Repubblica riconoscendo alla borghesia il suo ruolo di forza trainante coinvolgendola nel governo e coinvolgendo il territorio. Manin e i democratici veneti cinquant'anni dopo, oltre a non comprendere il ruolo della campagna e del territorio, commisero l'errore d'appoggiarsi ai Savoia; di certo non potevano sapere che il progetto sabaudo era decisamente reazionario e ben diverso, nella sostanza e negli esiti finali, dagli obiettivi democratici che l'insurrezione popolare, perché tale fu la rivolta del marzo 1848, vagheggiava.

La rivolta di popolo fu con quell'errore, in altre parole, incanalata, addomesticata, trasformata in guerra di re, asservita alle esigenze di una oscura casa regnante capace poi di far pagare a quello stesso popolo un incredibile tributo di sangue, vessazioni, fame, povertà.
L'errore di Manin, come quello dei nobili Veneziani settecenteschi, fu quello di non capire che bisognava cogliere l'occasione data dal vento di primavera, dall'ansia di libertà che aveva allora scosso l'intera Europa. Bisognava osare.

Oggi, "mutatis mutandi", la grande crisi economica di questi anni ha segnato la fine di un'epoca e bisogna capire che questo cambiamento è veramente epocale.

Nei fatti la crisi ci ha posto tutti davanti ad un nuovo scenario e tutti dobbiamo essere consci che il mondo che verrà sarà completamente diverso da quello che abbiamo conosciuto.

Bisogna avere il coraggio di imboccare una nuova rotta: aprire le vele del Veneto e farle gonfiare al vento di primavera verso una nuova stagione di libertà.

Il marzo del 1848 a Vicenza come a Venezia si colse, almeno inizialmente, quel vento di libertà e si tentò di inaugurare una nuova stagione.

Guardiamo con rispetto e intelligenza critica a quell'anniversario, a quegli uomini per molti aspetti coraggiosi e generosi, per non commettere gli stessi errori e per cercare di guardare davanti a noi.
Roberto Ciambetti

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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