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Referendum, veneti fuori dalle palle e il cucchiaio di Totti

Di Edoardo Andrein Domenica 23 Marzo 2014 alle 12:27 | 0 commenti

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Venerdì sera, primo giorno di primavera dell’anno 2014, orario spritz. In piazza dei Signori a Treviso, sventolano a festa bandiere giallorosse. No, la Roma dell’intramontabile capitano Francesco Totti non c’entra nulla. Anzi, se il “pupone” si fosse trovato in mezzo alla gente forse “è normale che” i calci li avrebbe presi lui. In piazza erano quattrocento persone per l’agenzia di stampa Ansa, un migliaio per le cronache locali, ottomila per gli organizzatori. Tutti, però, venetisti incalliti, uniti per proclamare la nascita della nuova Repubblica Veneta.

Tutto è iniziato dal referendum digitale organizzato da Plebiscito.eu, una consultazione via internet che durante la settimana di votazioni dal 16 al 21 marzo ha coinvolto, secondo i dati forniti dagli organizzatori, 2 milioni 360mila 235 voti pari al 73% del corpo elettorale regionale, con l'89% di sì e il 10,9% di no e 6.615 voti ritenuti “non validi” pari allo 0,29% del totale.

Numeri che hanno prodotto diversi titoloni sui giornali locali e su alcuni quotidiani nazionali, oltre all’interesse dei media internazionali, in tempi di notizie che arrivavano dal referendum in Crimea per l’annessione alla Russia.

Diciamo che forse i dati sarebbe meglio prenderli un po’ più con beneficio di inventario, se è vero ciò che raccontano i continui messaggi di persone che hanno votato da oltre i confini del Veneto per “mandare finalmente fuori dalle palle quei rompicoglioni dei veneti”.

E forse Gianluca Busato, presidente del comitato per il sì e trascinatore del progetto, poteva gestire un pochino meglio la modalità di voto, dato il suo lavoro di piccolo imprenditore veneto nel campo dei software informatici.

Quello che è certo è che il tema dell’insofferenza del Nordest rimane e le principali forze politiche venete, compreso il Partito Democratico, da lungo tempo pigiano il tasto su una maggiore autonomia.

Sì, perché non è facile convivere con regioni a statuto speciale a pochi chilometri di distanza e notare, per esempio, la differenza sui dettagli stradali appena si oltrepassa il confine.

Una richiesta di autonomia, però, che ha poco a che fare con l’indipendenza e la formazione di una nuova Repubblica: la maggior parte dei veneti, come hanno certificato anche le basse percentuali di voti raccolti dai movimenti indipendentisti nelle passate tornate elettorali, si sente italiano e vuole restare in Italia.

Un’Italia migliore, con meno sprechi, ma orgogliosa della propria follia, come quella di rischiare il “cucchiaio” durante i calci di rigore con la maglia della Nazionale.

 

(nella foto un utente registratosi con il nome di Francesco Totti per votare al referendum)


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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