Giometto: i No Dal Molin e l'attacco di Israele
Martedi 1 Giugno 2010 alle 11:37Non entro nel merito del crocevia politico che gestisce i rapporti tra palestinesi e israeliani ma certo che se i pacifisti sono come quelli del No Dal Molin che sventolano la bandiera della pace assaltando Prefetture, bloccando treni, tagliando recinzioni, occupando proprietà private allora è bene sia fatta la giusta proporzione di responsabilità tra chi vuole radere al suolo e punta all'annientamento dello Stato di Israele e chi parla in nome della pace e della fratellanza tra i popoli Continua a leggere
Cassazione conferma condanna No Global per blocco treno con armi Usa a Grisignano: Italia e Usa amici.
Sabato 29 Maggio 2010 alle 14:27Il passo chiave della sentenza con la quale la Corte di Cassazione ha confermato le condanne nei confronti di No-global, anche vicentini, con in testa Luca Casarini è il seguente:"Sia la base militare di Vicenza, sia quella di Camp Darby a Pisa, in uso all'esercito degli Stati Uniti d'America, sono state regolarmente autorizzate dallo Stato italiano e non sono certo viste dalla maggioranza delle popolazioni locali con ostilità ed avversione, stante la tradizionale amicizia e il comune modo di sentire che ha sempre contraddistinto i rapporti fra l'Italia e gli Stati Uniti d'America". Per i giudici sono " motivi di particolare valore morale o sociale solo quelli avvertiti come tali dalla prevalente coscienza collettiva"
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Sabato 10 Aprile 2010 alle 17:59Gruppo Donne del Presidio No Dal Molin   Â
Il Gruppo Donne del Presidio No Dal Molin organizza e invita tutte/i a partecipare ad alcuni eventi che vogliono essere uno stimolo per continuare a riflettere e a immaginare una città :
a bitabile
a ccogliente
a ttraversabile
Tutti gli incontri si terranno presso il Presidio.
Il primo evento è programmato LUNEDI' 12 APRILE ore 20.45 con la presentazione del libro "ABITARE - un viaggio nelle case degli altri" (Terre di Mezzo Editore) e la presenza degli autori Sandra Ammendola - sociologa e Giulio Mozzi - scrittore.
Per essere informata/o cerca le pagine del Gruppo Donne all'indirizzo web www.nodalmolin.it
Eliporto contro la volontà popolare
Sabato 10 Aprile 2010 alle 14:36Presidio Permanente, No Dal Molin Â
Base Usa Vicenza
Eliporto distruggerebbe volontà popolare espressa da referedum
E servirebbe a truppe Usa
Il tentativo di imporre con arroganza un eliporto con più di cento piazzole (il progetto in Italia si chiama "100 piazzole", ma non sono 100 le piazzole a Vicenza, n.d.r.) nel lato civile del Dal Molin distruggerebbe la volontà popolare espressa da migliaia di cittadini con il referendum del 2008 e regalerebbe agli statunitensi migliaia di metri quadri di territorio verde che appartengono alla città . Il Presidio Permanente si oppone a ogni ipotesi di eliporto e domenica 11 aprile ha convocato un'assemblea straordinaria alle 17.30 nei tendoni di ponte Marchese per decidere le prime iniziative.
Bonato, presidente di Enac, e Marco Rosati, amministratore delegato della società romana Esperia Aviation Services, stanno tramando contro la città per realizzare profitti sulla nuova base statunitense. E' evidente che una struttura del genere sarebbe al servizio delle truppe statunitensi di stanza a Vicenza; il capoluogo berico, infatti, non necessita di una struttura del genere ed è chiaro che, lungo il perimetro di un'area militare, nessun volo non gestito dai militari sarebbe consentito, per ovvie ragioni di sicurezza.
L'opera, d'altra parte, devasterebbe l'area che i cittadini hanno deciso di trasformare in parco attraverso il referendum; referendum che, peraltro, il sindaco Variati si è preso l'impegno di far valere.
Ancora una volta dietro a un'arrogante imposizione si nasconde Claudio Cicero che, dopo aver tramato segretamente per anni per la nuova base statunitense, ora regala ai residenti della zona un nuovo gioiello: rumori e inquinamento per tutto il giorno. Un impegno a 360 gradi per garantire gli interessi statunitensi contro quelli dei vicentini.
Presidio Permanente
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UE archivia Petizione e pratiche sulla VIA
Mercoledi 7 Aprile 2010 alle 23:04
Due anni fa, il 7 Aprile 2008, il Coordinamento dei Comitati Cittadini inviò all'Unione Europea (UE) una petizione richiedendo il rispetto delle procedure e delle direttive europee nell'iter della costruzione della nuova base USA al Dal Molin.
In queste ore, allo scadere dei due anni dalla richiesta, è pervenuta la risposta di archiviazione della Commissione petizioni.
Nella nostra richiesta veniva sottolineata la necessità di applicare le normative UE, riconosciute e sottoscritte anche dal governo Italiano, aventi ad oggetto, la tutela del territorio, dell'ambiente, nonché al diritto dei cittadini ad essere informati e coinvolti nei processi partecipativi cui doveva essere sottoposto il progetto di realizzazione della base. La nuova presidente E. Mazzoni (italiana PPE-Pdl), che ha sostituito il portoghese CORREA, a mezzo stampa, utilizzando posta ordinaria, comunica che: "sulla scorta delle informazioni fornite dalle Autorità Italiane, la Commissione non ha rilevato alcuna violazione del diritto UE in materia di ambiente".
Continua a leggereVertiporto al Dal Molin? No dal Presidio
Mercoledi 7 Aprile 2010 alle 21:22
Il Presidio Permanente No Dal Molin si oppone all'ipotesi di creazione di un vertiporto (aeroporto a decollo verticale, n.d.r.) nel lato est del Dal Molin in quanto ritiene che questa installazione sarà accessoria alla base statunitense e andrebbe a compromettere (fattivamente e idealmente) la promessa fatta dal Sindaco ai vicentini di creazione di un parco pubblico della Pace in quel sito.
Secondo i giornali locali il Sindaco si appresterebbe a portare in consiglio comunale un documento in cui questa promessa sarebbe malamente sminuita dalle forti pressioni esterne: accontentare Paolo Costa, gli americani, Cicero ed Esperia.
Ebbene Variati sbaglierebbe se pensasse di ingannare così i suoi cittadini, in particolar modo quelli che lo hanno votato per la promessa di battersi per ostacolare la realizzazione del progetto statunitense.
Sbaglierebbe credendo che i vicentini ingoieranno la pillola con un po' di zucchero.
È chiaro a tutti che è impensabile un aeroporto civile a pochi metri dalla più grande base Usa in Europa, e che questo non servirebbe ad altro che ai soldati americani nei loro spostamenti.
La società Esperia e il suo partner Agusta Westland (in affari con la Difesa statunitense) si sfregano le mani al pensiero di quanto frutterebbe domani affittare la pista alla base Dal Molin.
Un vertiporto nel lato est del Dal Molin potrà forse convivere con gli aironi cenerini.
Ma non può certo convivere con il Parco della Pace che i cittadini contrari al Dal Molin hanno strenuamente e a più riprese rivendicato come uno spazio da dedicare alla comunità locale e senza le interferenze degli interessi statunitensi.
Presidio Permanente No Dal Molin
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Rimossa recinzione dal Bacchiglione: video
Domenica 28 Marzo 2010 alle 15:54No Dal Molin                        Â
Riceviamo dal Presidio Permanente No Dal Molin e pubblichiamo
Attivisti No Dal Molin rimuovono recinzione abusiva su argine del fiume Bacchiglione
Un breve video che mostra la rimozione della rete abusiva eretta dai militari statunitensi sull'argine del Bacchiglione:
La recinzione abusiva costruita alcune settimane fa dagli statunitensi per impedire ai vicentini di camminare sull'argine del Bacchiglione che costeggia le recinzioni del cantiere del Dal Molin è stata rimossa quest'oggi dagli "operai dell'AltroComune".
Continua a leggereLa Base o l'Unesco? Segnali dall'alto
Sabato 27 Marzo 2010 alle 18:45
Riceviamo da Alberto Peruffo (Antersass) e pubblichiamo
Amici di Upstanding, Frontedellacultura, Hranet.net, e di Vicenza,
questa mail inaspettata per portare alla vostra conoscenza l'importante risultato raggiunto grazie anche all'ultimo passaggio di Gandhi's UpstandingNetPoint, al contributo di voi tutti.
Per chi è da un po' che non entra nel sito dell'opera-azione, entri ora e potrà vedere gli sviluppi della diffusione, lasciando caricare Google Maps e zoomando in Italia ed Europa.
Entrate qui: http://www.upstandingpoint.net/
Questa diffusione,
più le lettere personali arrivate da molti dei partecipanti Upstanding alle sedi Unesco,
più la consegna delle firme dell'Istanza Vicenza Out of Unesco (v. 1° febbraio Parigi),
più la mia corrispondenza con Parigi per la stesura della procedura di Protocollo,
più le ultime foto "spaventose" (in allegato) inviate a Parigi, che hanno fatto diventare i termini di paragone inequivocabilmente visivi;
tutto ciò ha portato alla lettera protocollata ufficialmente dal Capo della Sezione Europa Nord America, massimo dirigente del Patrimonio per la nostra zona, spedita non solo al Ministero dei Beni Culturali (come si nota nei Cc in calce), ma anche a quello degli Esteri.
Una procedura anomala, che parte dall'alto (il Protocollo parte dal basso), in cui la dirigenza, preoccupata, invita i responsabili prossimi a una presa di coscienza e a relativi commenti. Commenti sulla oramai non più procrastinabile questione aut-aut, La Base o l'Unesco?, che emerge dai fascicoli da noi consegnati il 1° di febbraio, frutto della nostra Conferenza del 3 ottobre 2008, "boicottata" (oscurata) sia dai quotidiani locali, Il Giornale di Vicenza (nonostante avessimo come moderatore Cesare Galla), sia dal Comune di Vicenza.
I motivi del boicottaggio sono ora comprensibili più che mai.
D'altra parte, avere avuto relatori di altro profilo, tra cui Rettori e Docenti di Università di chiara fama, e aver sollevato questioni ora più che mai intellegibili (ridefinizione delle buffer zones, inconciliabilità tra Patrimonio e Militarizzazione, impatto socio-culturale su di una città che aveva tra le sue qualità primarie la propensione culturale consegnata dalla storia), erano fatti troppo scomodi da considerare per chi non aveva la volontà di sostenerli, ma di insabbiarli.
Invito tutti voi a far girare queste immagini e la lettera protocollata a tutti gli amici e conoscenti.
È giusto che la vergogna di Vicenza sia propagata al mondo intero, si fa per dire, ma neanche tanto dal momento in cui Vicenza passerà alla storia per essere la prima città Patrimonio Unesco privata della sua natura a favore di un futuro che la consegnerà ai posteri come Città Militare (o la Città Cimitero di cui Hüllweck aveva paura, come mi scrisse in una sua lettera intimidatoria, obliquamente privata, per bloccare The Wandering Cemetery).
Le immagini allegate sono inequivocabili, tanto da aver fatto impugnare carta e penna la Direzione Unesco il giorno stesso in cui le ho consegnate.
Vicenza ora deve tremare. Le coscienze di chi ha avvallato, taciuto o compensato devono ora prepararsi ad accogliere una macchia indelebile. Non prendetevela con me se Vicenza uscirà dall'Unesco. Metto tra gli indirizzi visibili, anzi, visibilissimi, quello del Sindaco di Vicenza e del nuovo direttore del Giornale di Vicenza. Mandate a loro i vostri reclami. Io sono stato un semplice strumento della legalità , della Convenzione Unesco. Niente di più, a parte la creatività e la costanza delle mie azioni e nonostante le farse capitate in città , come quella in cui sono stato mio malgrado coinvolto, in parte. Mi riferisco all'uso strumentale della Statua di Gandhi che non ho mai visto e di cui tuttavia avevo preconizzato l'immaterialità già nel lancio concettuale dell'opera-azione. «Immaginiamoci il Mahatma Gandhi, non una semplice statua...» dicevo già fin dalla prima riga. Comunque sia, il pensiero di Gandhi si è propagato con successo nonostante l'indebita appropriazione della sua immagine da parte di terzi che non hanno mantenuto la loro parola.
Io, e il mio gruppo di lavoro, consegneremo a breve il Protocollo di uscita dall'Unesco.
Non posso certo io fermare la procedura Unesco o la Base Dal Molin.
Prima di salutarvi e augurarvi buone cose, per gli amici che amano la montagna e il confine, per ridarci un po' di ossigeno dopo tante nefandezze, colgo l'occasione per mettere sotto la vostra attenzione il mio ultimo progetto di rete (figlio della sperimetazione di Usptanding). Iborderline.net http://www.iborderline.net/ - una rivista archivio di esplorazione culturale e geografica che mira a diventare l'archivio più importante di alpinismo esplorativo a livello internazionale grazie al rafforzamento dei canali nazionali dedicati all'esplorazione culturale (in realtà è una riconfigurazione di un lavoro che compie quest'anno 10 anni. Sul web!).
AÂ presto
Alberto Peruffo
PS Altri dettagli, con l'articolo sul Giornale di Vicenza comparso il 23 marzo e la scurrile lettera di replica di Silvano Giometto, e la mia controreplica, si possono leggere qui, nel sito No Dal Molin:
http://www.nodalmolin.it/spip.php?article869 Â
http://www.nodalmolin.it/spip.php?article871
Tangenziale nord e Valdastico sud
Domenica 21 Marzo 2010 alle 16:02Federazione della Sinistra, Prc, PdCi     Â
Apprendiamo dai massmedia che "la Brescia-Padova" per poter proseguire con la Valdastico Sud, non avendo risorse, ha pensato di cancellare insieme ad altre opere, il prolungamento di Via Aldo Moro.
Premettiamo che siamo sempre stati contrari alla Costruzione della Ederle 2 e conseguentemente ad una tangenziale che collegasse le due caserme USA e che i favorevoli contavano su questa compensazione per togliere il traffico dalla città .
Ciò nonostante, ci chiediamo quale soluzione sarà prospettata per il collegamento delle due basi una volta che la nuova base USA sarà ultimata, se i cittadini di Vicenza dovranno vedersi intasare le loro vie cittadine con i mezzi militari USA o se non fosse stato meglio riflettere prima di dare e assecondare, la concessione alla Ederle 2, nel centro cittadino.
Ci sembra proprio che allo scorrere dei giorni e al crescere del cemento nel Dal Molin, le problematiche denunciate dal movimento "No Dal Molin" saltano fuori e a farne le spese sono sempre i cittadini, non certo i notabili che stanno nei palazzi e che dovrebbero rappresentare i cittadini italiani e vicentini, ma sembra tutelino i diritti degli USA.
Irene Rui e Guido Zentile
Federazione della Sinistra
coordinamento prov. di Vicenza PRC-PdCI
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Dal Molin, presa in giro senza fine
Mercoledi 17 Marzo 2010 alle 17:09C'è una frase scappata al ministro della Difesa Ignazio La Russa nei giorni scorsi a cui non è stato dato il peso che merita: parlando della nuova base Usa al Dal Molin nel corso della sua visita pre-elettorale in città , La Russa ha detto che la Ederle2 è importante, ma che uno stop non avrebbe intaccato i rapporti tra Italia e Stati Uniti (Giornale di Vicenza di lunedì 14 marzo).
Proprio così: di fronte alla prospettiva della costruzione di un nuovo insediamento militare a stelle e strisce si poteva anche dire di no, e questo senza rimettere in discussione alleanze e rapporti internazionali.
Alla faccia di tutti quelli che, in questi quattro anni, hanno ripetuto esattamente il contrario: e cioè che rifiutare la costruzione della nuova base era impossibile, in virtù degli accordi che ci legano agli Usa e che si fondano sui patti bilaterali del 1954, ancora coperti dal segreto di stato. Un ritornello che ha fatto comodo a tanti: a destra come a sinistra, a livello locale come nel governo nazionale.
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