Lunedi 21 Novembre 2011 alle 13:01
Riceviamo da Giorgio Langella e pubblichiamo.
A chi si "indigna" per qualche
uovo lanciato contro alcuni simboli di chi ha in mano le leve del (vero) potere e che ha contribuito in maniera determinante a farci sprofondare in una crisi (economica, sociale e culturale) devastante, vorrei proporre la
lettura di questa notizia tratta dall'Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro.
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Sabato 19 Novembre 2011 alle 10:37
La notte tra martedì e mercoledì scorsi è andato in onda su Rai3 (
Crash di Valeria Coiante, ndr)
un documentario sulla Marlane-Marzotto di Praia a Mare. Giovedì scorso i sostituti procuratori Linda Gambassi e Roberta Carotenuto della procura di Paola hanno firmato un decreto che dispone: "Il sequestro dello stabilimento industriale Marlane-Marzotto, sito in Praia a Mare, delegando per l'esecuzione i carabinieri della Stazione di Praia a Mare".
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Venerdi 11 Novembre 2011 alle 13:40
Alberto Righi, responsabile forum politiche del lavoro SEL di Vicenza - SEL di Vicenza in relazione all'ennesimo
rinvio del processo sul caso Marlane Marzotto esprime il proprio sostegno ai lavoratori ed ai loro familiari, assistiti dalle associazioni ambientaliste, impegnati da tanti anni in una difficile battaglia per la tutela dei propri diritti. SEL di Vicenza denuncia
il silenzio della stampa e di gran parte della politica
(a parte quella del PdCi e della Cgil nessuna posizione è ad ogginota, ndr) sullo scandaloso disastro ambientale al centro del processo.
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Giovedi 10 Novembre 2011 alle 23:10
Giorgio Langella PdCI FdS Vicenza -Â Ai rappresentanti del centro-sinistra vicentino
Dieci giorni fa vi ho spedito un appello per la Marlane. Vi chiedevo di rompere il silenzio che avvolge la vicenda e di prendere posizione pubblica sullo scandaloso, esasperante e continuo rinvio di un processo che dovrebbe essere portato all'attenzione di tutti i cittadini. Nel frattempo sono successe tantissime cose. Molto si sta muovendo nello scenario politico italiano.
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Lunedi 7 Novembre 2011 alle 20:23
Osservatorio Sicurezza sul Lavoro - Nordest che lavora e nordest che muore. Sono 64 le morti bianche registrate in Triveneto dall'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering nei primi 10 mesi del 2011. Cinque le vittime nel solo mese di ottobre. Sempre il Veneto in cima alla graduatoria dell'area nordorientale con 38 decessi, seguito dal Trentino Alto Adige (18) e dal Friuli Venezia Giulia (8). La provincia più colpita dall'emergenza in termini numerici è Bolzano con 12 vittime (ed è seconda a livello nazionale) seguita da Padova, Belluno, Venezia, Vicenza e Trento.
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Categorie: Informazione
Venerdi 4 Novembre 2011 alle 11:04
Riceviamo da Giorgio Langella (segretario del PdCI FdS, ma lui ci scrive che è uno "sfogo" anche personale, ndr) e pubblichiamo.
A quanto pare il GdV non ha ancora pubblicato nulla sulla Marlane e lo scandalo dell'ennesimo rinvio del processo al 30 dicembre. Il Giornale di Vicenza risponde all'associazione industriali di Vicenza. Mi sembra ovvio pensare (un ragionevole dubbio) che gli imprenditori vicentini non vogliono che si sappia cosa è successo a Praia a Mare in una fabbrica della (ex)Lanerossi e poi della Marzotto. Non vogliono che si sappia che gli imprenditori, manager e dirigenti vicentini fanno di tutto per non farsi processare.
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Mercoledi 2 Novembre 2011 alle 10:30
Giorgio Langella, che riprende i dati dall'Osservatorio Indipendente di Bologna sulle morti per infortuni sul lavoro, ci invia questa nota che pubblichiamo.
Dall'inizio dell'anno ci sono stati 552 morti per infortuni sui luoghi di lavoro, oltre il 15% di queste vittime monitorate dall'Osservatorio lavoravano in nero o erano già in pensione. Si arriva a contare più di 950 morti (stima minima) se si aggiungono i lavoratori deceduti in itinere o che lavorano sulle strade.
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Sabato 29 Ottobre 2011 alle 19:56
Di nuovo bloccato dai "cavilli legali"
il processo Marlane Marzotto di Praia a Mare e, questo è l'altro dramma nel dramma, se la vicenda non dovesse concludersi con esito favorevole per le famiglie dei lavoratori morti o ammalati qualcuno potrebbe rivalersi nei confronti dei suoi assistiti, magari non in grado di pagare le spese processuali in caso di "sconfitta" in tribunale dopo quella dei lavoratori nella loro vita. Ci mancherebbe anche questo, è il commento del mondo del lavoro. Erano circa le 21.30, comunque, quando ieri i giudici finita la verifica degli atti hanno comunicato agli avvocati la fissazione del rinvio al 30 dicembre, vigilia di capodanno, forse per consentire di festeggiare col botto quella che sarà la tredicesima udienza di questo strano processo.
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Sabato 29 Ottobre 2011 alle 00:34
Riceviamo sull'ennesimo rinvio del processo Marlane Marzotto il commento di Marina Bergamin, segretario generale provinciale della Cgil: «Abbiamo appreso del nuovo rinvio della prima udienza del processo Marlane a Paola. Siamo sbigottiti. I tempi e il diritto alla giustizia, in questo paese, sono sempre più aleatori e questo è tanto più grave quando si tratta di morti sul lavoro. La Cgil, che si è costituita parte civile nel processo, deve capire cosa sta accadendo a Paola. Da parte nostra sentiremo la Camera del Lavoro di Cosenza per sapere. Alla Marzotto lanciamo un nuovo appello: collaborare per dare presto giustizia ai lavoratori di Praia a Mare è un suo preciso dovere. E' persino un suo diritto chiarire le responsabilità . Quel processo si deve fare presto. Lo vogliono i lavoratori, lo vuole l'Italia per bene.»
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Venerdi 28 Ottobre 2011 alle 23:46
Dopo l'ennesima
falsa partenza del processo che dovrebbe decidere chi sono i colpevoli per le decine di operai morti o ammalati per le tossicità riscontrate nello stabilimento di Praia a Mare della Marlane Marzotto, abbiamo chiesto un parere a caldo a Giorgio Langella, il primo che a Vicenza da sempre si batte perchè "luce sia fatta": "«Il processo Marlane Marzotto - ci ha detto Langella - è ancora bloccato per nuovi cavilli. Una cosa indecente, indegna. La dimostrazione che gli imputati ricchi e potenti non vogliono farsi processare. In un paese normale questa sarebbe prova di colpevolezza.».
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