Nordest che lavora e nordest che muore: sono 64 le morti bianche fino a ottobre
Lunedi 7 Novembre 2011 alle 20:23 | 0 commenti
Osservatorio Sicurezza sul Lavoro - Nordest che lavora e nordest che muore. Sono 64 le morti bianche registrate in Triveneto dall'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro di Vega Engineering nei primi 10 mesi del 2011. Cinque le vittime nel solo mese di ottobre. Sempre il Veneto in cima alla graduatoria dell'area nordorientale con 38 decessi, seguito dal Trentino Alto Adige (18) e dal Friuli Venezia Giulia (8). La provincia più colpita dall'emergenza in termini numerici è Bolzano con 12 vittime (ed è seconda a livello nazionale) seguita da Padova, Belluno, Venezia, Vicenza e Trento.
Esorcizza ancora il dramma Trieste, mentre si sono spezzate due vite a Udine, tre a gorizia, Pordenone e Verona, 5 a Rovigo e a Treviso. Continua la strage in agricoltura con oltre il 40 per cento degli infortuni mortali e in edilizia il 20,3 per cento. I cinquantenni i lavoratori più coinvolti dal dramma delle morti bianche.
I record a Nordest, purtroppo, non mancano quando si tratta di morti bianche: il Veneto è in quarta posizione nella graduatoria nazionale per numero di vittime sul lavoro (38), mentre Bolzano (con 12 decessi) è la seconda provincia dopo Brescia e Torino (15) a contare il maggior numero di vite spezzate.
Intanto il bilancio del Triveneto nei primi dieci mesi del 2011 arriva a 64 decessi.
Questa la prima triste e breve narrazione costruita sui dati forniti dall'Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering. E accanto al Veneto una situazione a dir poco sconfortante è quella che appartiene al Trentino Alto Adige con 18 morti bianche, 12 delle quali nella sola provincia di Bolzano. In Friuli invece sono 8 gli eventi mortali sul lavoro registrati dagli esperti dell'Osservatorio mestrino.
Nella graduatoria provinciale, dunque, è Bolzano ad indossare la maglia nera con le sue 12 vittime, seguita da Padova (7), da Belluno, Venezia, Vicenza e Trento (6), da Rovigo e Treviso (5), Verona, Gorizia e Pordenone (3), e da Udine (2). Trieste è ancora fortunatamente immune dall'emergenza.
Un'indagine approfondita quella di Vega Engineering (i cui dati sono disponibili sul sito www.vegaengineering.com ) che diventa ancor più significativa quando analizza il problema rispetto alla popolazione lavorativa. Così non è più il Veneto a tenere le fila a Nordest, bensì il Trentino Alto Adige con un indice di incidenza di 38,6 (contro una media del Paese pari a 26,1), al terzo posto tra l'altro anche nella graduatoria nazionale. In Veneto viene registrato un indice pari a 18 e a 15,7 in Friuli Venezia Giulia.
E' sempre l'agricoltura a far emergere i risultati più allarmanti e in effetti il 40,6 per cento delle vittime sul lavoro perde la vita sui campi spesso a causa di un trattore. Anche nel settore delle costruzioni, però, il problema è fortemente sentito con una percentuale di mortalità del 20,3 per cento sul totale Nordest. Viene registrato poi il 10,9 per cento dei decessi nel commercio e attività artigianali, il 4,7 nello smaltimento rifiuti e nei trasporti, magazzinaggi e comunicazioni; il 3,1 per cento nella produzione, distribuzione, manutenzione di energia elettrica, nei servizi e nel legno; l'1,6 per cento nel settore dell'industria alimentare, della fabbricazione di macchine e apparecchi meccanici, in alberghi e ristoranti, nelle associazioni ricreative, culturali e sportive, nelle industrie estrattive e nelle forze dell'ordine, militari, vigili del fuoco.
Le principali cause di morte sono alla pari lo schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti sulle persone e la caduta dall'alto (23,4 per cento dei casi); seguono: il ribaltamento di un veicolo o di un mezzo in movimento (20,3 per cento), l'investimento di un mezzo semovente (9,4 per cento dei casi di morte); l'annegamento (7,8 per cento), seppellimento o sprofondamento (4,7 per cento). Mentre arrivano al 3,1 per cento le morti dovute a cause elettriche; all'1,6 per cento i decessi per incendio, a contatto con organi lavoratori in movimento, a contatto con oggetti o mezzi in movimento, a contatto o per ingestione di agenti chimici.
Si registra infine una vittima nell'universo femminile a Nordest, mentre nel Paese fino a fine ottobre ne sono state registrate 12; 54 le vittime tra gli stranieri in Italia (6 a Nordest).
A perdere la vita sono soprattutto i cinquantenni (19 vittime). Seguono i quarantenni (13 decessi).ma anche gli anziani sono sul podio: gli ultrasessantenni morti sul lavoro a Nordest sono 17.
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