Lega senza leghisti: Signorin espulso, Vascon non rinnova, sulla griglia Sandonà e Roman
Sabato 8 Ottobre 2011 alle 20:27Epurazioni Lega, questione morale: ma allora Stefani, Finozzi, Vascon, Segantini e Vivian?
Mercoledi 10 Agosto 2011 alle 22:40Equizi e sospensione di Alberto Filippi dalla Lega Nord: non certo per la questione morale
Martedi 19 Aprile 2011 alle 01:54Assessore Vascon a ministro Tremonti su maxi pagamenti dei cinesi in contanti
Martedi 15 Febbraio 2011 alle 22:04Lettera assessore Vascon a ministro Tremonti
Egregio Ministro dell'Economia e delle Finanze,
mi pregio raggiungerLa, con la presente, al fine di sottoporLe la seguente questione: la legge italiana prevede che ogni transazione superiore ad € 5.000,00 deve essere "tracciata", quindi, pagata attraverso forme riconducibili a scritture contabili.
Vascon con Cia Veneto e assessori provinciali all'agricoltura a Montecchio Precalcino
Giovedi 10 Febbraio 2011 alle 22:59Antica Fiera del Soco,presentata edizione 2010
Martedi 31 Agosto 2010 alle 18:57Martedì presentazione Antica Fiera del Soco
Venerdi 27 Agosto 2010 alle 12:20Assessori Luigino Vascon e Matteo Quero, due pesi e due misure?
Venerdi 9 Aprile 2010 alle 21:02
Gli assessori vicentini non devono aver molta confidenza con il codice della strada.
29 agosto 2008: Matteo Quero, all'epoca assessore del Pd alle politiche giovanili, viene fermato da un pattuglia dei carabinieri in zona San Lazzaro, si rifiuta di fare l'alcoltest e scatena il finimondo: per giorni non si parla d'altro, soprattutto sui giornali. Anzi, ogni mattina la vicenda si arricchisce di nuovi particolari: le richieste di dimissioni da parte del centrodestra, la sceneggiata del perdono da parte del sindaco, fino alle pesanti allusioni su una contrattazione tra Quero e una prostituta. Risultato: dimissioni dell'assessore e un anno di purgatorio prima di tornare a farsi sentire sulla scena politica.
Primavera 2010: Luigino Vascon, già deputato e ora assessore provinciale della Lega Nord all'agricoltura, a quanto si legge sul Giornale di Vicenza, si è visto togliere 15 punti dalla patente: l'accusa è di aver violato i limiti di velocità (avrebbe corso a 103 orari dove c'era il limite dei 50) e di non essersi fermato all'alt della pattuglia, se non dopo un lungo inseguimento. Vascon contesta tutti gli addebiti, ha fatto ricorso e, in attesa di vedere come finisce la faccenda, per lui vale la presunzione di innocenza.
Promozione per i prodotti vicentini
Venerdi 4 Dicembre 2009 alle 12:51Ass. Luigino Vascon
Promozione vicentina per i prodotti vicentini
Il computer, facebook e il blackberry ci hanno fatto perdere contatto con la realtà .
Non solo nel senso più letterale del termine, perché ci hanno catapultati in un mondo virtuale, ma anche perché gli anziani, e non solo loro a dire il vero, conoscono solo una minima parte delle parole inglesi che ormai usiamo quotidianamente.
Eppure sono stati loro, i nostri padri e i nostri nonni, a insegnarci che dobbiamo parlare come mangiamo. Ma noi no. Al grido di "straniero è chic" abbiamo appiattito la lingua italiana, e ancor più quella veneta, con termini che non fanno parte della nostra storia e della nostra cultura. Paradossalmente, si è trattato di un impoverimento invece che di un arricchimento, visto che il numero di parole che usiamo, italiane o straniere che siano, continua a diminuire.
Pazienza, poi, se a inglesizzarsi sono la tecnologia e l'informatica. Quello che non posso accettare è che qualcuno, con un nome straniero, mi inviti a mangiare genuino, a tornare ai sapori antichi della mia terra, alle ricette della nonna: è una contraddizione in termini!
Se la mia cucina è sana, se i miei prodotti sono biologici, perché devo cercare fuori dalla mia terra un nome e un modo per dirlo? Significa che non credo in quello che dico. Significa che escludo dai miei appelli la "siora Maria", la "casalinga di Voghera" e tutta quella numerosa fetta di popolazione che non capisce chi sono e cosa voglio dire.
Come si può predicare il ritorno alla terra, alla semplicità , alla genuinità , e farlo prendendo a prestito parole che nulla hanno a che vedere con noi?! O crediamo che la nostra identità abbia un valore, o è inutile che vogliamo ergerci a suoi paladini.
"Mangia come parli" significa essere schietti e diretti. Significa tutelare l'originalità in tutte le sue sfaccettature e forme, anche e soprattutto linguistiche.
Ho voluto farlo io per primo, coniando il motto "Mangia genuino mangia vicentino" che l'Assessorato alla Provincia di Vicenza ha pubblicizzato, e continua a farlo, in tutto il territorio. Come noi hanno fatto anche altri, con il progetto "Campagna Amica" o addirittura con campagne informative che sottolineano la specifica provenienza di un prodotto attraverso protagonisti vicentini di primo piano.
Una lingua non è uno sterile insieme di parole. Una lingua racchiude valori, una storia, una tradizione. Una lingua racchiude un'anima. O, forse ancor più, l'anima di un popolo si esprime attraverso la sua lingua. Un popolo, la sua lingua. Lo sottolineo e lo ribadisco. E' un legame stretto, inscindibile. Per questo se vuoi comunicare a un popolo, se vuoi arrivare dritto alla sua anima, devi farlo attraverso la sua lingua. Niente è più comprensibile e immediato, niente arriva più in profondità nel cuore e nel cervello di parole che riconosciamo come nostre.
Allora, ancora una volta e ancora di più, "mangia come parli", anzi "parla come che te magni". Perché non c'è food più saporito del baccalà con la polenta, non c'è drink più amabile del recioto o del durello e non c'è slow più lento e armonioso del pipare delle nostre pignatte.