Promozione per i prodotti vicentini
Venerdi 4 Dicembre 2009 alle 12:51 | 0 commenti
Ass. Luigino Vascon
Promozione vicentina per i prodotti vicentini
Il computer, facebook e il blackberry ci hanno fatto perdere contatto con la realtà .
Non solo nel senso più letterale del termine, perché ci hanno catapultati in un mondo virtuale, ma anche perché gli anziani, e non solo loro a dire il vero, conoscono solo una minima parte delle parole inglesi che ormai usiamo quotidianamente.
Eppure sono stati loro, i nostri padri e i nostri nonni, a insegnarci che dobbiamo parlare come mangiamo. Ma noi no. Al grido di "straniero è chic" abbiamo appiattito la lingua italiana, e ancor più quella veneta, con termini che non fanno parte della nostra storia e della nostra cultura. Paradossalmente, si è trattato di un impoverimento invece che di un arricchimento, visto che il numero di parole che usiamo, italiane o straniere che siano, continua a diminuire.
Pazienza, poi, se a inglesizzarsi sono la tecnologia e l'informatica. Quello che non posso accettare è che qualcuno, con un nome straniero, mi inviti a mangiare genuino, a tornare ai sapori antichi della mia terra, alle ricette della nonna: è una contraddizione in termini!
Se la mia cucina è sana, se i miei prodotti sono biologici, perché devo cercare fuori dalla mia terra un nome e un modo per dirlo? Significa che non credo in quello che dico. Significa che escludo dai miei appelli la "siora Maria", la "casalinga di Voghera" e tutta quella numerosa fetta di popolazione che non capisce chi sono e cosa voglio dire.
Come si può predicare il ritorno alla terra, alla semplicità , alla genuinità , e farlo prendendo a prestito parole che nulla hanno a che vedere con noi?! O crediamo che la nostra identità abbia un valore, o è inutile che vogliamo ergerci a suoi paladini.
"Mangia come parli" significa essere schietti e diretti. Significa tutelare l'originalità in tutte le sue sfaccettature e forme, anche e soprattutto linguistiche.
Ho voluto farlo io per primo, coniando il motto "Mangia genuino mangia vicentino" che l'Assessorato alla Provincia di Vicenza ha pubblicizzato, e continua a farlo, in tutto il territorio. Come noi hanno fatto anche altri, con il progetto "Campagna Amica" o addirittura con campagne informative che sottolineano la specifica provenienza di un prodotto attraverso protagonisti vicentini di primo piano.
Una lingua non è uno sterile insieme di parole. Una lingua racchiude valori, una storia, una tradizione. Una lingua racchiude un'anima. O, forse ancor più, l'anima di un popolo si esprime attraverso la sua lingua. Un popolo, la sua lingua. Lo sottolineo e lo ribadisco. E' un legame stretto, inscindibile. Per questo se vuoi comunicare a un popolo, se vuoi arrivare dritto alla sua anima, devi farlo attraverso la sua lingua. Niente è più comprensibile e immediato, niente arriva più in profondità nel cuore e nel cervello di parole che riconosciamo come nostre.
Allora, ancora una volta e ancora di più, "mangia come parli", anzi "parla come che te magni". Perché non c'è food più saporito del baccalà con la polenta, non c'è drink più amabile del recioto o del durello e non c'è slow più lento e armonioso del pipare delle nostre pignatte.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.