La lega, il mondialismo e la difesa della Costituzione
Lunedi 4 Gennaio 2010 alle 06:51Dal n. 176 di VicenzapiùÂ
di Abdullah Domenico Buffarini
Buffarini replica al leghista Davide Lovat, che aveva criticato il pensiero massonico illuminista
Rivendicando il suo mondialismo. E precisando: "Ho lasciato la massoneria, non fa nulla contro certe leggi-vergogna"
Art. 8 Costituzione : "Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge...e hanno diritto di organizzarzi secondo i propri statuti, in quanto non constrastino con l'ordinamento giuridico italiano".
Art. 19 Costituzione : "Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa, in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esircitarne in privato e in pubblico il culto, purchè si tratti di riti non contrari al buon costume".
Negli ultimi decenni del XIX secolo l'Europa venne invasa da una singolare opera pseudo storico-politica, che recava il titolo "I Protocolli dei Sette Savi di Sion", nella quale veniva descritta la trama tessuta da una organizzazione segretissima dell'ebraismo, finalizzata alla conquista del dominio mondiale.
Continua a leggereCiambetti e dibattito iniziato su Sud e tasse
Domenica 3 Gennaio 2010 alle 21:30Riceviamo la risposta di Roberto Ciambetti, Capogruppo Regionale della Liga Venta-Lega Nord, alle nostre note al suo precedente intervento, che meritano di essere ulteriormente approfondite, anche con commenti degli utenti e lettori, come suggerisce lo stesso Ciambetti, che ringraziamo.
Giovanni Coviello
Ringrazio per lo spazio che abitualmente, e da tempo, concedete ai miei comunicati ed interventi.
Che l'incremento dei redditi nel Mezzogiorno sia dovuto all'emersione dell'evasione fiscale è detto dalla stessa Agenzia delle entrate.
Anzi, in maniera ben più decisa di quanto detto da me, i tecnici ministeriali sostengono che parte di questa evasione fiscale sia riconducibile a settori di liberi professionisti, mentre elevatissima rimane ancora l'evasione nell'Italia Meridionale nel commercio, nell'artigianato e nella piccola e impresa.
Grave, sempre secondo dati Agenzia delle Entrate, il dato del lavoro in nero, che sottrae risorse all'Inps e agli istituti previdenziali, con lavoratori che non sono tutelati.
L'analisi, che ho proposto sul Mezzogiorno, nasce inoltre da dati di Bankitalia e di vari centri studi: che si tratti di chiavi di lettura discutibili e da sottoporre al vaglio anche della critica non lo nego.
Dico che per anni abbiamo sentito ben altre storie e che forse è giunto il momento di
farla finita: e non si tratta di una lettura di parte o strumentale, visto che per primo ho detto che tanti lavoratori onesti del Sud sono stati costretti ad emigrare.
Saluti
Roberto Ciambetti
Ciambetti sui redditi da evasori del Sud (?)
Domenica 3 Gennaio 2010 alle 18:01
Riceviamo e pubblichiamo con note di Giovanni Coviello Â
Ciambetti (lega): "I redditi dichiarati nel Sud Italia aumentano in maniera incredibile nonostante la crisi: si rovescia lo stereotipo che vuole i Veneti grandi evasori fiscali"
"I dati emersi nell'incremento medio tra i redditi dichiarati tra il Sud Italia, cresciuti ben oltre la media nazionale, e l'area padano-veneta, dove i redditi nel 2008 hanno avuto un incremento contenuto, sono l'ulteriore riprova di una lettura distorta e spesso strumentale della situazione del Mezzogiorno".
Lo ha detto il presidente del gruppo consiliare regionale leghista Roberto Ciambetti durante un incontro con militanti leghisti a Vicenza commentando i dati diffusi dall'Agenzia per le Entrate relativamente alle dichiarazioni del 2009.
"In Calabria, stando ai dati ufficiali, l'incremento del reddito dichiarato è stato del 6,4%: si è passati infatti dai 13.080 euro del 2007 ai 13.920 del 2008 - ha continuato Ciambetti - In Molise l'aumento è stato del 5,1%, in Campania del 5%, in Sicilia del 4,8%, in Sardegna del 4,5% e questo incremento contrasta nettamente con i dati relativi al Prodotto interno lordo che nel Mezzogiorno è calato dell'1,5 per cento, contro uno meno 0,8 per cento del Nord. E' chiaro che l'incremento del reddito dichiarato nel mezzogiorno riguarda quote di guadagni che in passato non venivano dichiarate, insomma emerge l'evasione fiscale che nel sud è molto più ampia, diffusa e di non poco conto: si rovescia lo stereotipo che vuole il Nord, e il Veneto in special modo, come terra di evasori fiscali e scommetto - ha proseguito Ciambetti - che se si facesse una analisi approfondita in alcuni settori, penso al bollo auto o al canone televisivo, scopriremo altri dati molto interessanti"
L'esponente leghista vicentino ha poi invitato alla prudenza nell'analisi statistica: " Bisogna fare attenzione a interpretare gli studi e le statistiche - ha detto Ciambetti - se analizziamo il dato sulla povertà partendo come base dall'effettivo costo della vita dei capoluoghi italiani scopriremo che il rischio povertà è ben maggiore al Nord ed è al nord che bisogna mettere assieme almeno due redditi di lavoratori per avere livelli minimi di potere d'acquisto".
Interrogato da un iscritto leghista napoletano Ciambetti ha precisato che "non dico che nel Mezzogiorno ‘i pianse el morto...', anche se talvolta viene da pensarlo. A fianco di sacche di povertà e situazioni veramente difficili che hanno costretto una grande quantità di onesti lavoratori meridionali a cercare fortuna altrove, nel Nord Italia come all'estero - ha sottolineato Ciambetti - coesistono anche altre situazioni dall'assistenzialismo ormai cronicizzato quanto ingiustificato sino a quanti strumentalizzano difficoltà e povertà evidenti per celare ricchezze o garantirsi rendite sconosciute al fisco. C'è nel Mezzogiorno una cultura dell'illegalità che giustifica anche l'evasione fiscale, che giustifica il mancato pagamento di tasse e imposte, che giustifica il totale disinteresse verso l'obbligo sociale che tutti i cittadini hanno e anche in questo è chiaro il divario esistente tra il Sud Italia e l'area padana ed è chiara la necessità di dare, al più presto, alle nostre regioni strumenti diversi di governo, perché dobbiamo fronteggiare situazioni e culture diverse"
Roberto Ciambetti
Nostre note sulle dichiarazioni di Roberto Ciambetti
Riportiamo, come sempre, i pareri di tutti (e spessissimo pubblichiamo pareri e comunicati di Roberto Ciambetti) ma per onestà ci piacerebbe capire come un aumento "del reddito dichiarato nel mezzogiorno" debba con certezza riguardare "quote di guadagni che in passato non venivano dichiarate", e come, quindi, da quell'incremento di dichiarazione di reddito emerga "l'evasione fiscale che nel sud è molto più ampia, diffusa e di non poco conto...".
Non contestiamo, certo, l'esistenza di persone (anche non poche) disoneste nel sud (così come, purtroppo, in tutta l'Italia, per non parlare del mondo intero) ma come si fa ad accettare l'equazione "dichiarazione di maggior reddito = ammissione di evasione", per giunta ghettizzando il sud per redditi di persone fisiche dimenticando che gran parte dell'evasione (dovunque) riguarda le aziende e i loro titolari?
Sembrerebbe, questo, un invito implicito di Ciambetti a non dichiarare redditi maggiori per non essere inseriti nella lista dei cattivi, mentre dichiarare il vero dovrebbe essere un attestato o di miglioramento di condizioni o di emersione del nero e dell'evasione.
Per essere chiari, siccome, ad esempio, per effetto dei rialzi in Borsa, il patrimonio dei super ricchi d'Italia (i miliardari in euro sono passati da 11 a 14 nel 2009 nonostante la crisi abbia fatto perdere almeno 500.000 posti di lavoro, nel nord, al centro e nel sud) è cresciuto da gennaio a dicembre 2009 di 13 miliardi di euro, cioè di 2,5 milioni di euro al giorno a testa, Ciambetti ne deduce che sono evasori imprenditori come la famiglia Rocca, il cui patrimonio è cresciuto del 107% pur avendo il suo gruppo dell'acciaio, la Tenaris, annunciato il taglio di mille lavoratori su 2.800?
E, visto che "il podio dei maggiori investitori azionari italiani - La Repubblica, i quotidiani e la Borsa del 2 gennaio - è monopolio del Nord Est", imprenditori come Leonardo Del Vecchio (+37%) e come Benetton (+34%) sono per Ciambetti evasori dichiarati solo perché hanno ufficialmente qualche spicciolo (in miliardi) in più nel loro portafoglio anche borsistico?
Ed evasore lo è anche il premier Berlusconi (+35%) che è più ricco o meno povero del 2008?
Bastano, infine, a Roberto Ciambetti i dati dello Scudo fiscale con la massa immane di denaro rientrato dall'estero e sicuramente occultato da aziende e imprenditori? Del Sud? ... Mah!
L'evasione è un male da estirpare ma la demagogia ... anche.
Parliamo del problema ma non a senso unico e predeterminato!
Grazie, Roberto Ciambetti.
Redazione VicenzaPiù
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Immigrazione, accoglienza e Luca Zaia
Giovedi 31 Dicembre 2009 alle 08:38
Riflessioni di Ciambetti sul fenomeno migratorio e le politiche di accoglienza
«Mi auguro che il 2010 porti le riforme di cui abbiamo bisogno»
«La scelta di Luca Zaia come candidato governatore è un segnale di speranza»
«Il 2010 sarà un anno difficile, di svolta, da affrontare con coraggio e ottimismo».
Roberto Ciambetti, presidente del gruppo consiliare regionale della Lega Nord - Liga veneta, incontrando delle famiglie rumene residenti nel vicentino, ha festeggiato l'inizio del nuovo anno con l'augurio che il 2010 «possa portare quelle riforme di cui abbiamo bisogno».
L'esponente leghista ha sottolineato che «la comunità rumena in Veneto si è integrata, lavora e non va confusa con gruppi di malviventi o con nomadi. Dobbiamo porre un freno al fenomeno migratorio, distinguendo tra lavoratori onesti, sempre bene accolti, e chi delinque o fa il mendicante e sfrutta minori mandandoli a rubare nelle case altrui».
Notando come la Cdu in Germania abbia proposto un blocco ai flussi migratori, Ciambetti ha rimarcato che «mettere un freno all'immigrazione extracomunitaria non è razzismo ma un ragionato provvedimento, teso ad assicurare a quanti vivono onestamente in Italia garanzie sociali. Evitiamo che la situazione diventi difficile anche in Veneto: una riflessione sulle politiche di accoglienza va fatta. Dobbiamo fare i conti con le risorse reali e la necessità di dare sostegno innanzitutto ai nostri cittadini, creando opportunità di lavoro per i giovani».
«Dalla Romania giungono segnali preoccupanti - ha spiegato Ciambetti - con fortissime tensioni sociali, né più né meno di quanto sta accadendo in Grecia, perciò una ragionata prudenza nel guardare al domani è necessaria. La prospettiva per la quale paesi in grave crisi siano tentati di uscire dalla zona Ue, indebitandosi per poter usufruire di deficit maggiori da quelli consentiti da Maastricht, è un'ipotesi da tenere in considerazione. Se ciò dovesse accadere l'intero edificio comunitario andrebbe rivisto. La crisi economica mette in luce le contraddizioni e le illusioni del recente passato, accelerando processi di riforma che sono necessari in quegli stati europei come l'Italia che sono attardati e appesantiti da meccanismi burocratici tipici di uno stato centralizzato: le forti resistenze alle riforme possono diventare deleterie e pericolosissime proprio in questi momenti di riorganizzazione socio-economica di grande scala. Bisogna impedire che lo stato centralizzato e un'idea anacronistica di unità diventino una zavorra mortale per le regioni e le aree produttive del paese, che vogliono invece rimanere saldamente ancorati all'Europa avanzata. Il Veneto deve giocare la sua carta e la candidatura di Luca Zaia proposta dalla Lega Nord è rinfrancante: Zaia è uomo giovane, sicuramente radicato nella nostra realtà , ma anche una figura capace di dialogare e ragionare su scala internazionale. Il 2010 - ha concluso Ciambetti - può essere l'anno della svolta, una svolta che segnerà veramente il futuro dei veneti e di chi ha scelto di vivere onestamente, del proprio lavoro, in questa nostra terra».
Quattro chiacchiere coi musulmani
Martedi 29 Dicembre 2009 alle 00:18Dentro il centro islamico di via Vecchia Ferriera per conoscere faccia a faccia i fedeli vicentini. Stufi di essere considerati invisibili
La sensazione, dopo aver chiacchierato con una manciata di fedeli del centro culturale islamico di Vicenza, è di essere stato in un luogo che si percepisce subito come separato, "sacro", e al tempo stesso come uno spazio di ritrovo per parlare fra amici, un po' come al bar. Mistico e comune insieme.
Il centro si chiama Ettawba e si trova, come si sa dalle polemiche sui permessi e sul recente festival poi saltato, in via Vecchia Ferriera nella zona ovest della città . Dentro la freddezza del capannone si stempera nelle scarpe lasciate in ordine prima della soglia che porta all'area dei riti, nei due distributori automatici di alimenti e bevande, nel negozietto di oggetti vari (opuscoli, libri, bandiere, vestiti). Tutto è ordinato, pulito, ben tenuto. Sulle bacheche avvisi scritti in arabo, ma anche un volantino che invita a iscriversi ad un corso di italiano che si tiene nella sede della ex circoscrizione 3. Il titolo è significativo: "Lavoratore straniero, pensa al tuo futuro". Su un muro la locandina di un convegno che si terrà a Rimini il 25-27 dicembre sui rapporti fra civiltà islamica e società europee. Ci accompagna ad assistere alla preghiera delle 16.45 il neo-convertito, italianissimo - anzi dei Castelli Romani - Abdullah Domenico Buffarini (di cui sul numero 176 di VicenzaPiù potete leggere un intervento).
Il Pnv e la finta guerra fra alleati
Lunedi 28 Dicembre 2009 alle 14:09Pnv, Partito Nasional Veneto   Â
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Mozzarelle e Bufale di fine anno nulla possono contro l'indipendenza
La finta guerra tra alleati rafforza il PNV, unico voto utile per dare una svolta in Veneto
Dopo le strenne natalizie già si intravedono le prime mosse dei partiti italiani in vista delle prossime elezioni regionali del 2010 in Veneto.
Chi temeva o sperava in cambiamenti epocali, o nella creazione di un improbabile laboratorio politico veneto da parte della coalizione destra-leghista o di quella centro-comunista è rimasto deluso. Le logiche della politica italiana sono sempre ed unicamente improntate al trasformismo, ma mai al cambiamento.
Ha fatto quindi bene il PNV a tenere ben dritta la barra sull'indipendenza e ad indicare l'unica alternativa politica ai Veneti per non precipitare nel baratro italiano del più disastrato stato del mondo occidentale.
Un gigante marcio con i piedi di argilla malfermi che ora si ripromette di rubare i nostri pochi soldi nei conti correnti bancari per finanziare il proprio indebitamento parassitario.
Per distrarci da tutto ciò, è partita alla grande la bufala di una presunta guerra fratricida lega-pdl, o di una pseudo-rivalità zaia-galan, con il supergel governatore in pectore a simulare una "dura" campagna elettorale per prendere più voti dei cugini di governo. Dall'altra parte il pdl gioca a "specchietto" con i leghisti additandoli come ignoranti buzzurri da controllare tenendoli minoritari nella coalizione. I loro sparring partner dell'opposizione a Roma qui in Veneto poi contano come il due di picche e a nulla vale parlarne.
La strategia italiana per addomesticare il Veneto appare però un pò debole e non tiene conto dei problemi sociali che stanno mietendo nuove vittime economiche in Veneto. Molti artigiani e commercianti hanno già deciso infatti di non aprire i battenti a gennaio. La disoccupazione sta toccando duramente il cuore produttivo del Veneto, come mai prima, almeno dal dopoguerra. Interi settori industriali storici in Veneto si interrogano sulle prospettive future quanto meno dubbie.
Cosa possono dunque fare i Veneti per dare un forte segnale politico?
Votare pdl o lega serve a poco, dato che hanno già vinto le elezioni con il 60-70% e dunque un voto in più o in meno dato a loro è un voto inutile, a parte decidere le cordate degli appalti regionali, cosa che interessa solo ai galoppini di partito. Votare a sinistra o ad altri sterili raggruppamenti di centro poi è ancora più assurdo, dato che costoro in Veneto perdono sempre per definizione.
L'unica reale possibilità che resta ai Veneti per dare un forte segnale di cambiamento è quindi votare PNV, votare per l'indipendenza del Veneto.
Solo così si otterrà un duplice risultato:
Si farà entrare con forza nell'agenda politica il tema della nostra indipendenza;
Si stimoleranno e si rafforzeranno le componenti riformiste moderate e più sane della coalizione che vincerà le elezioni.
L'unico voto utile il 28 e 29 marzo 2010 è il voto dato al PNV. Tutto il resto è fatica sprecata, un voto buttato nel macero dei giochi già fatti e del tradimento degli interessi veneti.
Henetoi
Continua a leggereCiambetti (Lega Nord) polemico con Galan
Sabato 26 Dicembre 2009 alle 16:53
Ciambetti (Lega): "Le dichiarazioni di Galan spiegano meglio di ogni altra cosa perché il Veneto ha bisogno del cambiamento"
"Non si replica, né si risponde alle parole offensive di Giancarlo Galan, che è stato governatore del Veneto anche grazie ai voti degli elettori leghisti, anche grazie alla lealtà dimostrata sempre dalla Lega nei suoi confronti: se la Lega avesse scelto la strada del ‘non aderire, né sabotare‘ egli, forse, non sarebbe stato governatore". Il presidente del gruppo consiliare regionale leghista, Roberto Ciambetti, ha brevemente commentato l'intervista rilasciata dal governatore del Veneto, Giancarlo Galan, che ha "dato un brutto ma purtroppo veritiero spettacolo di sé - ha detto Ciambetti - confermando, per altro, la necessità di un cambiamento nella guida di questa Regione: è credibile, politicamente e moralmente, una persona che sputa nel piatto in cui ha mangiato? C'è da rabbrividire nel leggere le dichiarazioni di Galan e avvertire in esse un odio non solo verso i cittadini che votano Lega - ha continuato il presidente del gruppo consiliare leghista - ma anche verso i suoi stessi amici di partito. Goethe diceva che l'ingratitudine è una forma di debolezza: "non ho mai visto che uomini eccellenti fossero ingrati" . Mentre tante famiglie venete stanno vivendo un Natale veramente difficile il governatore Galan dà una immagine pietosa della politica, una immagine che rifiutiamo. Noi guardiamo a ben altra politica, vogliamo una svolta vera, chiediamo un cambiamento nel segno del rigore e dell‘austerità , dei programmi e dell'intelligenza. Galan è uomo intelligente: ha capito che il Veneto ha bisogno di volti nuovi e sa che deve lasciare la guida della Regione perché non è più la persona adatta per questo compito, lo aveva già scritto sul suo libro "Il Nordest sono io" - continua Ciambetti - non accetta dentro di sé il fatto d'aver chiuso una stagione della sua vita e accusa la Lega Nord-Liga veneta di colpe che non ha: posso solo augurargli una stagione di successi come ministro. Successi che otterrà , per altro, stando in un governo dove saranno determinanti proprio quei voti leghisti sui quali oggi sputa veleno".
" Sarebbe poi interessante capire le ‘sentinelle' evocate da Galan e a cosa servono. Il Veneto - ha concluso Ciambetti - con Zaia e la Lega Nord vuole guardare al futuro: c'è chi teme i cambiamenti, chi li osteggia, chi invece ha capito che il vero motore della storia e dello sviluppo sociale sta proprio nel saper cambiare al momento giusto con le persone giuste"
Ciambetti sul no del Tar a caccia in deroga
Lunedi 21 Dicembre 2009 alle 20:23
Il Capogruppo Ciambetti si esprime sulla decisione del Tar
«ANCHE IL TAR BOCCIA IL FONDAMENTALISMO AMBIENTALISTA»
«Valuteremo la possibilità di chiedere i danni agli ambientalisti»
«Anche il Tar boccia i pretesti del fondamentalismo ambientalista. Lo fa però in zona cesarini». Questo il commento di Roberto Ciambetti, Presidente del gruppo consiliare leghista in Regione, alla notizia del respingimento da parte del Tar delle eccezioni sollevate dagli ambientalisti sulle delibere regionali in materia di caccia in deroga.
«Prendo atto con soddisfazione di questo pronunciamento del Tar, che ha sancito la validità delle deliberazioni regionali, prese nel rispetto della normativa vigente. Queste deliberazioni regionali - ha sottolineato Ciambetti - e le iniziative di legge miravano a tutelare forme tradizionali della caccia veneta, che appartengono alla cultura venatoria della nostra terra. Tuttavia, visti i disagi causati ai cacciatori, i quali per più un mese non hanno potuto esercitare la caccia in deroga, stiamo valutando l'ipotesi di chiedere i danni agli ambientalisti». Ciambetti, promotore delle norme relative all'ampliamento delle specie cacciabili, è stato più volte preso di mira dagli ambientalisti, giunti anche a manifestare sotto la sua abitazione. «Il rammarico che oggi ho, - continua l'esponente del Carroccio - riguarda il fatto che con la legge regionale, saremmo rimasti al riparo dalle sorprese che il Tar invece ci ha riservato quest'anno. Legge Regionale che il gruppo Lega ha sempre ricercato con la sua presenza in aula, per arrivare all'inizio della discussione. Cosa che altri non hanno fatto». «Il mondo della caccia veneto - ha concluso Ciambetti - ha molti più pregi e valori di quanto non si pensi e non si dica e per molti aspetti il nostro cacciatore è la prima sentinella dell'ambiente, il primo ad avere tutto l'interesse a difendere l'habitat naturale che, del resto, conosce e ama come pochi. So bene che esiste una sorta di fondamentalismo ambientalista che non è disposto ad ammettere il ruolo e il valore della caccia, ma l'estremismo è un atteggiamento sbagliato, come è sbagliato criminalizzare l'intero mondo venatorio che è fatto in massima parte da persone corrette».
Zaia candidato alla Regione, Galan non ci sta
Sabato 19 Dicembre 2009 alle 19:13Redazione di VicenzaPiù        Â
E' il ministro dell'Agricoltura Luca Zaia il candidato della Lega Nord - Liga Veneta per le prossime regionali in Veneto.
Lo ha stabilito oggi a Padova il Consiglio Nazionale del movimento, su proposta del suo presidente Flavio Tosi, sindaco di Verona e anche fino ad oggi lui papabile governatore veneto. La candidatura di Zaia è stata votata all'unanimità . Il segretario provinciale della Lega Nord-Liga Veneta di Vicenza, sen. Paolo Franco, ha espresso soddisfazione per la scelta unanime di Luca Zaia come candidato presidente alla guida della Regione Veneto: "Ora tutti i leghisti veneti dovranno lavorare per concretizzare l'anno prossimo questo straordinario obiettivo".
L'attuale Governatore del Veneto, Giancarlo Galan, per 15 anni ai vertici della regione e al quale era stato proposto dal vertice del suo partito, il Pdl, una sua staffetta con Zaia al Ministero dell'Agricoltura, ha definito "un tradimento" la scelta di Berlusconi di lasciare il Veneto al Carroccio e sta raccogliendo il sostegno del Pdl regionale per poi decidere se correre alle elezioni da solo o apparentato con l'Udc che gli ha promesso appoggio, contro Zaia e la Lega di Bossi.
Il testimone di nozze di Galan, Silvio Berlusconi, che lo ha sacrificato sull'altare degli accordi con la Lega Nord, saprà ricucire lo strappo?
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Giuliari replica alla Lega
Venerdi 18 Dicembre 2009 alle 13:10Comune di Vicenza
Nomadi, l'assessore Giuliari replica alla Lega: "Con voi dieci anni di vergognoso abbandono e ora il pericolo di tradire i veri valori del popolo veneto"
L'assessore Giovanni Giuliari commenta duramente le dichiarazioni della Lega contro la messa in sicurezza dei campi di viale Diaz e viale Cricoli e il percorso di responsabilizzazione dei nomadi avviato dall'amministrazione Variati: "Quanto sta facendo la Lega - dice l'assessore alla famiglia e alla pace - mi preoccupa molto perché mina i veri valori del popolo veneto: accoglienza, solidarietà , aiuto per i poveri, da sempre espressi nell'associazionismo e nel volontariato diffuso del nostro territorio. La situazione che abbiamo trovato dopo dieci anni di amministrazione di centro destra, durante i quali i temi propri del sociale sono stati affidati soprattutto ad assessori della Lega, è vergognosa: campi al limite della vivibilità , fatiscenti, degradati e nessun progetto serio e concreto che prevedesse il rispetto della legalità e il sostegno per quelle famiglie che chiedono di uscire da questa situazione di emarginazione. Al contrario, quegli stessi politici che oggi ci accusano, da amministratori del Comune di Vicenza hanno consentito il non rispetto del regolamento dei campi e non hanno mai fatto alcun provvedimento di espulsione di chi dicono viva nell'illegalità . Per colpa loro e non di altri oggi ci troviamo ad avere queste aree che sono un'offesa ai valori della solidarietà e dell'accoglienza che la città vuole esprimere".
"Apprezzo invece la posizione dell'Udc - prosegue Giuliari - che avuto il coraggio di dimostrarsi realista e di riconoscere l'importanza del rispetto delle persone che vivono nei campi ed in particolare dei tanti minori che stanno affrontando una stagione invernale molto rigida in una situazione di degrado ambientale e igienico sanitario.
"La Lega - conclude l'assessore - vuole eliminare i campi senza proporre alternative. Non è così che si fa amministrazione. Dobbiamo avere il coraggio di affrontare anche i temi più delicati per risolvere insieme alla città i nuovi problemi dell'integrazione sociale".

