Bortolussi: Guadagnini simbolo federalismo
Venerdi 19 Febbraio 2010 alle 17:39Â Â Â
Bortolussi: "Guadagnini simbolo della vera battaglia per il federalismo"
Il candidato a Treviso: "Credere al federalismo della Lega è come credere a Babbo Natale senza ricevere mai regali"
"Guadagnini è il simbolo del vero federalismo, del federalismo dei fatti contro il federalismo delle parole, per questo gli ho chiesto di stare dalla nostra parte alle prossime elezioni. Ha dimostrato nei fatti, con la battaglia per il 20% dell'Irpef da trattenere nei territori dove viene prodotta la ricchezza, di saper lottare per il bene del Veneto. Per Guadagnini, come per me, contano i fatti e non le promesse".
È il commento del candidato alle regionali del centrosinistra Giuseppe Bortolussi, oggi a Treviso per la presentazione della lista Liga Veneto Autonomo con Antonio Guadagnini.
Bortolussi ha parlato anche degli avversari leghisti alle elezioni: "Credere al federalismo della Lega è come credere a Babbo Natale senza ricevere mai regali - afferma Bortolussi -. La Lega sbandiera un federalismo che forse vedremo fra molti anni, e intanto abbandona i sindaci che portano avanti la battaglia per il 20% dell'Irpef".
Bortolussi è anche tornato a parlare della campagna elettorale "dopata": "Zaia abusa del suo ruolo istituzionale per farsi pubblicità , utilizzando anche canali istituzionali che dovrebbero essere usati per informare i cittadini e non essere occupati da pagine e pagine di spot elettorali travestiti da interviste. Inoltre, la Lega sta investendo cifre stellari in questa campagna. Ci chiediamo chi siano gli sponsor che stanno finanziando questi investimenti spropositati. E auspichiamo che questi finanziatori non presentino poi il conto a Zaia, nel caso venga eletto".
Antonio Guadagnini, vicesindaco di Crespano del Grappa, ha parlato della sua battaglia per il 20% dell'Irpef da trattenere nei Comuni dove viene prodotta la ricchezza e dei rapporti fra i Comuni e l'Anci: "Dall'Anci del Veneto potrebbe uscire la metà degli iscritti. L'Anci del Veneto sta perdendo qualsiasi tipo di utilità . E' immaginabile che tutti i Comuni che sostengono l'ipotesi di trattenere il 20% dell'Irpef quest'anno non versino la quota associativa, dato il cambiamento di rotta rispetto a questo tema espressa dall'Anci del Veneto dopo la recente variazione ai vertici".
All'incontro a Treviso era presente anche Franco Rocchetta, fondatore della Liga Veneta
"Trovo una grande coincidenza con il mio progetto di 30 anni fa - spiega Rocchetta -. Quando Guadagnini dice che stiamo aspettando da 15 anni le riforme della Lega, mi viene in mente che io sono uscito dalla Lega proprio 15 anni fa perché avevo capito che era diventato un partito centralista".
Bizzotto: quanti Udc e Pd per Zaia!
Venerdi 19 Febbraio 2010 alle 17:23
L'on. Mara Bizzotto sugli ultimi casi di dichiarazioni pro Zaia di dirigenti UDC e PD
"Poveri Udc e Pd, anche i loro dirigenti votano Zaia"
"E' già in corso lo smottamento dell'elettorato di questi partiti, che vedono in Zaia e nella Lega gli unici soggetti che tutelano gli interessi del Veneto"
"Avanti di questo passo, l'UDC e il PD non avranno più dirigenti disposti a votare De Poli e Bortolussi. Ma è soprattutto l'elettorato di questi partiti a vedere in Zaia e nella Lega Nord gli unici soggetti in grado di tutelare gli interessi del Veneto e dei Veneti".
Queste le parole dell'europarlamentare e segretaria della Lega Nord del Bassanese, Mara Bizzotto, dopo la dichiarazione di voto pro Zaia del segretario dell'UDC di Bassano, Giovanni Battista Sandonà , che segue di pochi giorni quella del consigliere comunale vicentino del Pd, Luca Balzi.
"Gli outing di questi giorni dei vari Sandonà e Balzi, dimostrano in modo lampante come Luca Zaia sia davvero quel super candidato che raccoglie consensi trasversali anche tra i dirigenti di altre forze politiche -spiega l'onorevole Bizzotto- Ma questi sono soltanto la punta d'iceberg dell'insoddisfazione generale che serpeggia tra l'elettorato del centro e della sinistra, che ormai disconoscono pubblicamente le scelte dei loro partiti".
"Ad ogni modo è la gente veneta, da destra a sinistra, a voler Zaia Governatore -conclude Mara Bizzotto- Questa è la cosa più importante, più degli outing di qualche dirigente di qualche altro partito, perché dimostra che i cittadini sanno riconoscere e premiare chi, da anni, lavora per il bene del nostro Veneto come la Lega Nord".
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Pedemontana e nucleare, la replica di Ciambetti
Giovedi 18 Febbraio 2010 alle 20:13riceviamo e pubblichiamo
Rispondo alla nota che Luca Matteazzi mi ha riservato nell'articolo "La Coerenza non è più una virtù", dove vengo preso come spunto per una serie di considerazioni sulle contraddizioni che caratterizzano parte del mondo politico vicentino. Il tema meriterebbe, per altro, maggiori approfondimenti. Un conto è il trasformismo che non mi riguarda: nella politica Vicentina ci sono casi emblematici che meriterebbero una analisi, diciamo a 360 gradi. Un altro conto, e anche questo non mi riguarda, è il maturare una nuova posizione e, di conseguenza, mutare idea: percorso più che legittimo. Un'altra possibilità è il restare saldamente coerenti alle proprie idee mentre la maggioranza della propria area politica sceglie un candidato fotocopia a quello dell'area avversa fregandosene altamente di coerenza, idee e progetti: Balzi potrebbe tenere una lezione. In tema di coerenza, dunque, non sarei solo, come del resto Matteazzi aveva fatto notare con onestà intellettuale, ma non sarei nemmeno il caso più eclatante e dirompente. Tuttavia le obiezioni che mi vengono mosse necessitano di precisazioni. Nucleare: ho detto, ripeto e ribadisco, che per quanto mi riguarda il Veneto non ha bisogno di centrali nucleari, sia perché, con la riconversione a carbone pulito della Centrale di Porto Tolle (che noi vogliamo), saremo autonomi nella produzione di energia elettrica e, di conseguenza, l'eventuale energia prodotta con il nucleare andrebbe esportata altrove con tutte le problematiche aggiuntive date dagli elettrodotti; da tempo sostegno la necessità di varare un piano energetico per il Veneto, dando spazio a forme di produzione integrative, come il fotovoltaico, o di generazione da biomasse, nonché attivando un percorso formativo e informativo nella cittadinanza sul risparmio energetico.
La Lega di Arzignano nega riunione a PNV
Mercoledi 17 Febbraio 2010 alle 19:52Pnv   Â
La giunta leghista di Arzignano nega la sala a PANTO (PNV)
Beh, che la lega odiasse gli indipendentisti veneti del PNV lo sapevamo bene. Ma che arrivassero al punto di negarci l'autorizzazione a tenere una riunione nel loro territorio per paura di perdere voti è veramente troppo.
Questi furbetti del quartierino si sono inventati una interpretazione restrittiva di una legge fascista sulla sicurezza, che è stata dichiarata anticostituzionale dal 1958, per obbligarci a fare una comunicazione scritta alla questura prima di poter fare una libera riunione in una sala pubblica.
VERGOGNA!
Noi allora diciamo alla lega di Arzignano che non è di sicuro tappandoci la bocca che riusciranno a fermarci.
Loro dicono Prima il Veneto? E noi invece diciamo SOLO IL VENETO.
Pensate che la segreteria del sindaco, che si è rifiutato di parlare con noi, ha affermato che si sarebbero informati sull'anticostituzionalità di questa legge. Ma perché finora cos'ha fatto, oltre a prendere lo stipendio? Non poteva informarsi prima, dato che è il suo lavoro?
I peggior nemici dell'indipendenza sono i politici della Lega.
Che restino a Roma a fare danni.
Gianluca Busato
Segretario PARTITO NASIONAL VENETO
La giunta leghista di Arxignan nega ła sala a PANTO (PNV)
Beh, che ła lega odiase i indipendentisti veneti del PNV lo saveimo ben. Ma che i rivase al ponto de negarne l'autorixasion a far riunion nel so teritorio par paura de perdar voti xe veramente masa.
Sti axeni i se gà inventà na interpretasion restritiva de na lege fasista suła sicuresa, che xe stà dikiarà anticostitusional dal 1958, par obligarne a far na comunicasion scrita ała questura prima de far un incontro in una sała.
VERGOGNA!
Naltri ałora ghe dixemo ala lega de Arxignan che no xe de sicuro tapandone ła boca kei riusirà a fermarne.
�?ori i dixe Prima el Veneto? E naltri invese dixemo SOLO EL VENETO.
Penseve ke ła segreteria del sindaco, ke se gà rifiutà de parlar co naltri, ła ga dito ke ła se informava sul'anticostitusionałità de sta lege. Ma parké fin deso cosa gała fato, oltre ke a ciapar el stipendio? No ła podeva informarse prima, ke xe el so lavoro?
I pexo nemisi del'indipendensa i xe i połitisi deła lega.
Kei staga a roma a far dani.
Gianluca Busato
Segretario PARTITO NASIONAL VENETO
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UE salva la Grecia ma non la Magna Grecia
Mercoledi 17 Febbraio 2010 alle 18:30
Ciambetti commenta decisione presa dall'U.E. su crisi greca
"L'unione salva la Grecia ma non la Magna Grecia"
"Le regioni del Sud Italia devono rimboccarsi le maniche"
"La Politica europea è a una svolta clamorosa e anche in Italia bisogna prendere atto di un cambiamento che potrebbe mutare gli scenari futuri dell'Unione Europea e della moneta unica". Roberto Ciambetti, presidente del gruppo consiliare leghista, intervenendo oggi ad un incontro con piccoli e medi imprenditori del Vicentino, ha commentato la decisione presa da Bruxelles sulla crisi greca.
"Si tratta di una decisione ‘potenzialmente storica' per cui viene meno il divieto di intervento in base al quale gli stati membri non potevano aiutarsi tra loro - ha spiegato Ciambetti -. Questo principio era stato voluto dalla Germania per spingere gli stati membri all'austerità e a politiche di rigore, ma la crisi economica e la difficilissima situazione greca hanno spinto l'Unione a compiere un passo decisivo perché nei fatti la Grecia rinuncia alla sua sovranità in materia economica accettando di attenersi alle norme di estremo rigore imposte da Bruxelles, mentre i contribuenti europei, tedeschi in primis, dovranno accollarsi il costo del salvataggio delle casse dissanguate di Atene. E' il primo passo verso una vera unione politica dell'Europa, ma rimangono fortissime incognite in quanto l'Unione potrebbe anche non reggere. Stati come quello italiano devono affrontare una cura dimagrante necessaria quanto robusta seguendo la strada del rigore impostata e difesa da Tremonti: stop all'assistenzialismo di Stato - ha detto Ciambetti - stop alla spesa inutile, stop agli sperperi e lotta alle distorsioni del sistema, avvio accelerato della riforma federale. Con il federalismo fiscale il destino e le prospettive di sviluppo del Mezzogiorno stanno nelle mani e nelle menti di chi vive nel Sud, così come noi Veneti saremo sempre più responsabilizzati per quanto ci riguarda. E responsabilizzazione è la parola chiave anche per l'Europa: dopo la scelta fatta con la Grecia non saranno ammessi vuoti di responsabilità , inefficienze, sperperi, sotterfugi".
Ciambetti, soffermandosi su studi recenti, ha poi notato che "i dati sul sommerso e le forti irregolarità nel mondo del lavoro nel Mezzogiorno d'Italia diffusi in questi giorni dallo Svimez testimoniano che i livelli di evasione, il cosiddetto ‘nero', sono una costante delle regioni meridionali. Veneto, Marche, Piemonte, Toscana, Lombardia, Emilia Romagna, Liguria, Val d'Aosta registrano una bassa diffusione del sommerso mentre tutte le regioni del Sud sono segnate da alti tassi di irregolarità nel lavoro: c'è una sperequazione evidente - ha concluso l'esponente vicentino del Carroccio - e il Sud deve smetterla di piangersi addosso e accusare il Nord di ogni colpa. Fra poco il Nord accusato di egoismo non sarà solo quello della Padania: personalmente credo che alla Germania e alle nazioni trainanti l'Europa basti il salvataggio della Grecia. Per la Magna Grecia, immagino, la storia sarà ben diversa".
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Ciambetti su aumento rette Ipab Vicenza
Lunedi 15 Febbraio 2010 alle 19:44
"Aumenti immotivati. Chiedo spiegazioni"
"I famigliari degli anziani hanno diritto ad avere una risposta"
"E' necessario capire che cosa è successo e dare una risposta alle tante famiglie che si trovano a dover sostenere un aumento inaccettabile delle rette dell'Ipab dell'1,25 per cento".
Così Roberto Ciambetti, presidente del Gruppo consiliare regionale leghista, sul caso dell'aumento delle rette dell'Istituto di Vicenza che mette a disposizione strutture e residenze per anziani.
"I famigliari degli anziani si sono già attivati per una raccolta firme volta a chiedere spiegazioni sugli aumenti - ha detto Ciambetti -. Infatti, tali aumenti sono del tutto immotivati se si considera che i servizi offerti dall'istituto non sono adeguati alla cifra da pagare richiesta: ci sono stanze che non rispettano gli standard regionali e perfino le attività di animazione per gli ospiti lasciano a desiderare. Vista la situazione, e considerato il fatto che molte famiglie in questo periodo si trovano in condizioni di enorme difficoltà economica dovuta in particolare alla crisi occupazionale, ho sottoposto alla Giunta regionale una interrogazione a risposta immediata* - ha concluso l'esponente del Carroccio - per sapere quali azioni intende mettere in atto nei confronti dell'Ipab di Vicenza".
*INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA
IPAB DI VICENZA: AUMENTO INACCETTABILE DELLE RETTE.
presentata il 15 febbraio 2010 dal consigliere Roberto Ciambetti
APPRESO che:
- l'IPAB di Vicenza con propria deliberazione n. 7 del 1° febbraio 2010 ha aumentato, di circa l'1,25%, le rette degli utenti autosufficienti e non autosufficienti accolti nelle varie residenze dell'Ente per l'anno 2010, con effetti retroattivi al 1° gennaio u.s.,
- tale aumento appare ingiustificato, immotivato e penalizzante per le famiglie degli ospiti dell'IPAB tenuto conto anche delle direttive della Regione che invita i presidenti dei vari istituti a non chiedere ulteriori sacrifici ai parenti degli ospiti poiché è stato aumentato di 15 milioni di euro il fondo destinato al bilancio socio-sanitario;
CONSIDERATO che molte famiglie in questo periodo si trovano in condizioni di enorme difficoltà economica dovuta in particolare alla crisi occupazionale;
CONSIDERATO infine che i servizi dell'Istituto in questione non sono affatto adeguati agli standard regionali;
tutto ciò premesso, il sottoscritto Consigliere regionale,
interroga la Giunta regionale
per conoscere:
1) quali azioni intende mettere in atto nei confronti dell'IPAB di Vicenza per la decisione di aumentare le rette degli ospiti dell'Istituto, come indicato in premessa.
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Salviamo il soldato Luca Balzi
Venerdi 12 Febbraio 2010 alle 18:30Roberto Ciambetti   Â
Salviamo il soldato Luca Balzi: mutuo, ma con segno decisamente opposto, l'immagine che nell'estate scorsa il commissario costruttore di caserme Costa aveva usato per Giancarlo Galan. Costa, come sappiamo, tendeva a mantenere une equilibrio di interessi forti dei quali era espressione e che una candidatura leghista per il governo in Veneto avrebbe pregiudicato.
Io, invece, più semplicemente chiedo di salvare il soldato Balzi per manifestare solidarietà verso un esponente politico dal quale quasi tutto mi divide, ma con il quale condivido l'esigenza di una svolta e l'aspirazione per una politica che sia frutto di idee e al servizio del cittadino e non già figlia di interessi e dipendente da lobby e apparati, funzionale a speculatori privi di etica così ammanigliati con le nomenclature di partito. Salviamo il soldato Luca Balzi e chiunque creda nella necessità di un cambiamento. Salviamo il soldato Balzi e chiunque chieda pulizia e trasparenza.
Abbiamo bisogno di una nuova classe dirigente che porti ad un rinnovamento della politica sottratta agli apparati, alle burocrazie, alle grigie nomenclature di partito: uomini come Luca Zaia o Flavio Tosi dimostrano che questo cambiamento è possibile e può avvenire senza lacerazioni e con esiti positivi.
La tensione rinnovatrice, che emerge anche in una parte significativa della destra conservatrice come di cultura liberale, inizia a farsi viva anche nella sinistra: io interpreto in questo modo la posizione, per molti aspetti coraggiosa e straordinaria, di Luca Balzi, giovane consigliere comunale del Pd a Vicenza che ha scelto la strada delle idee rispetto a quella della convenienza, criticando il proprio partito per la candidatura anomala di Bortolussi come anti-Zaia. La cosa per altro è ben presente, nel dibattito interno, allo schieramento anti-Zaia (chissà perché sanno essere solo ANTI?). Ma questa tensione, espressa appunto da Balzi a Vicenza, non è la stessa che sembra animare il dibattito nel Pd in altre regioni, come il caso pugliese ha fatto affiorare nelle scorse settimane?
Ecco, io penso che la politica, da destra a sinistra, sia ad una svolta, una svolta, un cambiamento, che taluni possono contrastare, avversare anche con argomentazioni strumentali o interpretazioni a dir poco capziose della realtà , ma che è imposta dalla storia: la grande crisi economica sta mutando completamente gli scenari ed essa ha reso obsoleti vecchi strumenti e apparati, ha messo in crisi modelli che non possono funzionare per la nuova realtà : non c'è solo la crisi dello stato-nazione nato nell'Ottocento; non c'è solo la crisi dei modelli di welfare che non possono, né devono, essere scambiati con l'assistenzialismo spensierato e sprecone. Non c'è più spazio per lo yuppismo e per la classe politica che ne fu figlia e interprete. Jay McInerney aveva già descritto la fine del sogno, e dell'illusione, del consumismo esasperato e dell'arricchimento facile quasi a prevedere la fine di un modello che negli ultimi suoi anni aveva imboccato percorsi privi di etica e irresponsabili al punto tale da spingere il mondo verso una crisi di proporzioni incredibili. Non c'è più spazio per yuppie, per finanza facile, per la politica del disimpegno e del laissez faire e il modello politico che governò e interpretò quella fase è giunto al capolinea e deve lasciare spazio a nuovi protagonisti: il soldato Luca Balzi potrebbe, un giorno, essere fra questi nuovi protagonisti, vedremo come andrà avanti, al pari di tanti, a destra come a sinistra, che scommettono sulla forza delle idee, sulla coerenza di comportamenti, su una politica che non sia al servizio di gruppi di potere che agiscono nell'ombra, dietro le quinte, come sapienti burattinai.
Roberto Ciambetti - Capogruppo regionale -Liga Veneta - Lega Nord
Mancata votazione su pdl di modifiche Via
Mercoledi 10 Febbraio 2010 alle 20:13Roberto Ciambetti    Â
Ciambetti su mancata votazione proposta di legge per modificare procedure Via
«LA MASCHERA DEL PD E' CADUTA: SOLO IPOCRISIA»
«I giochetti del centro sinistra penalizzano le nostre aziende»
«D'accordo, è Carnevale e a Venezia è d'obbligo portare la maschera: ma in Consiglio regionale le maschere sono cadute, svelando l' ipocrisia di chi pubblicamente dice di essere dalla parte delle aziende ma poi, quando bisogna approvare provvedimenti che agevolano veramente le nostre imprese, si comporta in maniera opposta». E' quanto afferma il presidente del gruppo consiliare leghista in Regione, Roberto Ciambetti, dopo aver visto decadere per mancanza del numero legale, ieri al termine della 227a seduta del Consiglio regionale, la proposta di legge per semplificare le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale (Via) a favore delle aziende, come disposto dalla normativa vigente che demandava questo possibile sgravio alle Regioni.
«In commissione - ha spiegato Ciambetti - la mia proposta, fatta propria anche dalla Giunta regionale, ottenne l'unanimità dei voti, perché tutte le forze politiche avevano compreso l'importanza di abbattere tempi e procedure, nonché costi vivi, per le nostre imprese: con tempi di crisi, anche riuscire a far risparmiare qualche migliaio di Euro sarebbe stato un risultato importante. Ma nell'ultima seduta del Consiglio regionale - ha continuato Ciambetti -, quando si è trattato di approvare definitivamente queste norme, nove articoli (ultimo atto del Consiglio), il centro-sinistra di Bortolussi, quello che va in giro a parlare di economia e diritti delle aziende, si è defilato (ad esclusione del consigliere Pettenò), facendo venir meno il numero legale, che non era garantito a causa dell'assenza di buona parte dei consiglieri del Pdl. La Lega era presente in massa, ma come già accaduto in passato, ciò non è bastato. Trovo vergognoso - ha concluso Ciambetti - che questi giochetti abbiano penalizzato le nostre aziende, i piccoli e medi imprenditori, gli artigiani, ed è giusto far capire ai cittadini che un conto è il dibattito, lo scontro, la polemica politica, un altro conto è agire per il bene delle nostre imprese, per il bene di chi produce ricchezza e mantiene i posti di lavoro».
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Leghista Stiffoni 'duro' contro Galan
Martedi 9 Febbraio 2010 alle 22:09
Stiffoni, Galan duro di comprendonio non ha ancora capito che Zaia e Lega sono la stessa cosa
''Zaia è uguale Lega, Lega uguale Zaia. Ma non l'hai ancora capito ? Sei duro di comprendonio, però ?!!''.
Replica telegrafica del senatore Piergiorgio Stiffoni (nato a Motta di Livenza, n.d.r.) a Giancarlo Galan che oggi ha detto che "Zaia è il migliore, il dramma è il sorpasso della Lega".
Rossi: scritte sui muri contro giovani padani
Martedi 9 Febbraio 2010 alle 21:39
"Inaccettabili le minacce ai Giovani Padani: le scritte apparse sui muri del Rossi a Vicenza non devono essere sottovalutate"
"Inaccettabile il clima di violenza e intimidazione verso chi fa politica con passione e disinteresse: le scritte minacciose apparse sui muri dell'Istituto Rossi di Vicenza sono un offesa che colpisce tutti i cittadini democratici, non solo la Lega Nord e il Movimento dei Giovani Padani".
Dura presa di posizione del presidente del gruppo consiliare regionale Roberto Ciambetti sul caso delle scritte minacciose al Rossi.
"Non credo che queste offese siano ragazzate e comunque l'episodio non va sottovalutato bensì inserito in una strategia generale che ha per obiettivo la Lega e i suoi militanti - ha detto Ciambetti - Oltre alla personale solidarietà a chi è stato fatto oggetto di pesanti intimidazioni, va anche la mia riconoscenza a quei giovani che lottano con le armi della democrazia e credono in ideali di giustizia, libertà , autonomia e perciò vogliono un vero cambiamento. I leghisti e chi aderisce al movimento dei Giovani padani - ha concluso Ciambetti - sono vittime di una clima di intolleranza in cui molto conta l'abile campagna denigratoria che puntualmente si scatena contro la Lega nei momenti di svolta, quando il vero cambiamento è veramente vicino, come adesso, con le elezioni regionali alle porte e con un candidato governatore credibile, capace, amato dai veneti come Luca Zaia nel quale molti giovani si riconoscono. Spaventa la Lega di governo, ma spaventa anche la Lega che già sappiamo guiderà un cambiamento epocale in Veneto"
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