Banche venete, processi più vicini. «La richiesta di rinvio a giudizio per l'inchiesta su Banca Popolare di Vicenza potrebbe arrivare entro 15-30 giorni, l'obiettivo sarebbe celebrare l'udienza preliminare entro fine anno», spiega il Procuratore capo di Vicenza Antonino Cappelleri. Potrebbero costituirsi 4mila ex soci: tante sono le querele già arrivate al Tribunale.«Veneto Banca: Vincenzo Consoli e gli altri imputati udienza preliminare entro fine anno» davanti al gip di Roma il 24 novembre.Continua a leggere
Patrizio Miatello, presidente di Ezzelino III da Onara, una delle associazioni dei soci "truffati" da BPVi e, forse..., Veneto Banca, in cui lo affiancano come consulenti tecnici l'avv. Rodolfo Bettiol e il tributarista Loris Mazzon, lo abbiamo sentito al telefono mentre tornava oggi, lunedì 25 settembre, da Roma dove ha cercato invano deputati e senatori che lui pensava, ha detto anche nella pillola video che ci ha inviato per diffondere il suo messaggio odierno, stessero lavorando (di lunedì?) per la Commissione d'inchiesta sulle banche e per l'istituzione del fondo per le vittime delle banche.
La senatrice Laura Puppato e la deputata Giulia Narduolo, del Partito Democratico veneto in una nota ufficiale congiunta, carte alla mano, sostengono: "Dal Ministero dell'Ambiente confermano che la Regione Veneto ha presentato il primo piano preliminare solo a fine luglio ed è ancora carente ed incompleto. 26 luglio 2017, questa la data in cui il Ministero dell'Ambiente ha ricevuto dalla regione il Piano preliminare degli interventi previsto dall'art. 3 comma. 5 dell'Accordo tra Ministero, Regione ed enti locali per la tutela del bacino idrico del Fratta-Garzone e il trattamento dei fanghi conciari sottoscritto a Febbraio 2017. Altri 5 mesi sono trascorsi, pur dovendo ascoltare l'Assessore Gianpaolo Bottacin chiedere pubblicamente, periodicamente, ad uso dei media, i soldi che in realtà ufficialmente non ha mai richiesto."
Laura Puppato, senatrice PD, afferma in questa nota ufficiale: "Il dissesto idrogeologico nel nostro paese ha fatto emergere la qualità nell'operare che vede assai profonda la differenza di priorità tra lo Stato centrale, che ha stanziato 8 miliardi di euro per risolverne le gravi conseguenze o almeno contenerle, e le Regioni che invece paiono in grave, incomprensibile ritardo progettuale e quindi incapaci di spendere i fondi disponibili. Anche il Veneto che pure usa tutta la sua forza mediatica e operativa per un discutibile referendum sull'autonomia, in realtà dimostra nel settore ambiente in generale è più specificatamente in questo del dissesto di non essere in grado di gestire neppure quella, assai rilevante,che c'è".
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"È sicuramente positivo che Luca Zaia, governatore della regione Veneto, abbia revocato la proroga di ben due anni sull'obbligo di presentare la documentazione sui vaccini, che del resto, come dichiarato anche dalla prof.ssa Lorenza Carlassarre, era assolutamente invalida andando nei fatti a negare il senso della legge e la sua urgenza applicativa - lo dice Laura Puppato, senatrice PD - Ciò non toglie che questo decretare continuamente in senso opposto al nazionale, per poi dover rientrare dalla decisione senza neppure interpellare il suo assessore all'istruzione Elena Donazzan, dimostra che Zaia è in un tale delirio personalistico e di contrasto pretestuoso al Governo, da aver perso buon senso e logica politica. Continua a leggere
"L'esposizione della bandiera è senza dubbio una pratica commendevole, il segno tangibile di un senso di appartenenza che travalica la semplice cittadinanza. L'uso che Luca Zaia e la Lega Nord vogliono fare della bandiera veneta è invece indecoroso, usandola come simbolo divisivo, ma il Leone di San Marco, la storia della Serenissima appartengono a tutti i Veneti, così come il confluire del nostro territorio nell'Italia, nazione a cui apparteniamo tutti per storia e cultura". Lo dice Laura Puppato, commentando il testo di legge regionale in discussione in Consiglio del Veneto.
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"È ormai chiaro ed evidente a tutti che la volontà di Luca Zaia e della Lega Nord non è far vincere il Sì, risultato ovvio e scontato, ma quella di ottenere un'affluenza molto alta al referendum più inutile della storia sull'autonomia; sovrapponendo il tema general generico dell'autonomia, senza contenuti, con il consenso verso il Presidente della Regione. Solo così si spiegano l'irritazione per il referendum lombardo che gli ha tolto un pezzo di scena, ma soprattutto l'enorme dispendio di risorse pubbliche per invitare al voto. Continua a leggere