Referendum, Laura Puppato: "una voragine di fondi pubblici"
Lunedi 28 Agosto 2017 alle 10:25 | 2 commenti
"È ormai chiaro ed evidente a tutti che la volontà di Luca Zaia e della Lega Nord non è far vincere il Sì, risultato ovvio e scontato, ma quella di ottenere un'affluenza molto alta al referendum più inutile della storia sull'autonomia; sovrapponendo il tema general generico dell'autonomia, senza contenuti, con il consenso verso il Presidente della Regione. Solo così si spiegano l'irritazione per il referendum lombardo che gli ha tolto un pezzo di scena, ma soprattutto l'enorme dispendio di risorse pubbliche per invitare al voto.
Se il referendum fosse stato progettato con serietà istituzionale, inserito in un percorso pianificato con contenuti e priorità , anticipato da alcune trattative con il governo, sostenerlo per rafforzare questa volontà sarebbe coerente con quell'autonomia che è nel DNA del centrosinistra e, infatti, solo grazie alla nostra Riforma del 2001 si può celebrare; ma purtroppo siamo al gioco delle tre carte, ciò che si afferma non è, si mescolano capre e cavoli pur di ottenere un grande risultato in termini di affluenza. Questa è la cosa che conta per Luca Zaia, eternamente in campagna elettorale con il suo ufficio comunicazione, (quintuplicato dai tempi di Galan) per permettergli di stordire più che di informare gli elettori veneti, il tutto pagato dai contribuenti". Lo dice Laura Puppato, pochi giorni prima della discussione del ricorso presentato da Bertocco e Degni al TAR di Venezia.
"Fatico a credere che il ricorso possa essere accolto, giacché entra nel merito di scelte opinabili e sul referendum si è già espressa la Corte Costituzionale - ammette Puppato - ma la legalità in punta di diritto non si traduce in una liceità politica di questo enorme dispendio di denari pubblici, tutti sappiamo che saranno due forse tre gatti a votare No e quindi il risultato si giocherà sull'affluenza, che, se alta, premierà Zaia, che non ha mai smesso di fare il suo primo e mai dimenticato mestiere, il PR in discoteca; solo che da tempo non si limita a vendere prevendite, ma continua ad offrire pseudo-soluzioni per far dimenticare i dati di una realtà danneggiata da immobilismo e incapacità . I dati del PIL Veneto, confrontati con Emilia Romagna e la stessa Lombardia, lo dicono chiaramente... Quale migliore soluzione che stordire con nuovi effetti speciali per far dimenticare Mose, Pedemontana, PFAS e crollo delle banche da lui sostenute?"
"Mi chiedo anche che cosa sarebbe successo se il PD avesse chiesto a comuni, persino ULSS e uffici regionali, di promuovere il referendum del 4 dicembre sulle proprie comunicazioni istituzionali, semplicemente avrebbero gridato al colpo di stato. Oggi qui in terra veneta, tutto è consentito, compresi aerei sulle spiagge e bollini sui siti istituzionali. In attesa della Corte dei Conti sulla Pedemontana dobbiamo vivere in una realtà falsata da una comunicazione simil-regime, furbesca e vuota, attendendo il risveglio della ragione" ha concluso.
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