Questo comunicato stampa - scrive nella nota introduttiva Laura Puppato - nasce da un lavoro congiunto iniziato grazie all’imperativo categorico green che questo gruppo iniziale, guidato da Edo Ronchi coadiuvato da Nicola Dall’Olio e dalla sottoscritta, ha ritenuto di dare a chi si candida a diventare segretario politico del Pd. Non ci basterà ottenere una semplice adesione, intendiamo chiedere un impegno prioritario in tal senso all’alfiere del Pd.Â
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C'è chi implora "vengo anch'io..." agli incontri che Di Maio deve sorbirsi con suoi ex candidati tipo il dontortiano ex candidato M5S Andrea Arman, che ingelosiscono i simpatizzanti pro domo propria di Lega e FdI, Luigi Ugone e Letizia Giorgianni, uniti col prete di Dese nel... dividere le associazioni e i risparmiatori vittime di Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca, di altre 4 banche in lca e delle 4 risolte. Ma c'è anche chi vuol sapere, come se fosse strategico, chi c'era alla cena con leader pentastellato, che tifa per una conquista, positiva, solo se gli viene attribuita e chi nel tête-à -tête a Roma di ieri 20 novembre legge e auspica la rottura tra gli alleati di governo che, poi, sarebbe l'ultima cosa da augurarsi oggi in assenza di alternative che non siano il caos del peggio.Â
“Esprimo la mia più ferma condanna per l’attentato alla sede della Lega di Treviso. Si sia trattato di un atto dimostrativo o della volontà di far del male, di ordigni ad alto potenziale oppure no, poco importa: si tratta comunque di un atto gravissimo, esecrabile, speriamo non il primo di una possibile inquietante spiraleâ€. Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commenta il grave atto compiuto la notte scorsa al K3, sede della Lega.
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"La legge elettorale in discussione in regione è un inno all'auto-conservazione della casta, Luca Zaia ha probabilmente compreso che non ci sono spazi di carriera a livello nazionale con la lega di Salvini e blinda la propria posizione di presidente. Gli consigliamo di autoproclamarsi direttamente re così almeno sarà più onesto nei confronti degli elettori". È il commento di Laura Puppato (Partito Democratico) alla nuova legge elettorale regionale.
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Sul caso Pfas c'è ad oggi una certezza: nulla è inequivocabilmente e "terziariamente" certo. Si fa, quindi, fatica ad orientarsi tra le varie tesi. C'è quella della Miteni, per cui lavorano oltre un centinaio di dipendenti e che si impegna da tempo nel disinquinamento dell'area ma che si sente ingiustamente indicata come la "responsabile" unica ti tutti i mali, che pare, però, non provengano, solo, dall'azienda di Trissino, quando i fattori e gli attori in gioco sono tanti. Ci sono poi le ragioni dei vari comitati, giustamente preoccupati per gli effetti negativi di quelle sostanze ma a volte in balia di esperti che si autoelidono con quelli, di orientamento opposto, dell'azienda.
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Si chiama TowandaDem (dal'urlo Towanda, ndr) il comunicato-manifesto firmato da quasi 500 iscritte al PD (di seguito testo e firme, ndr), tra loro le ex-senatrici Laura Puppato e Rosanna Filippin, tra le più attive nel promuovere il documento. Le democratiche denunciano i passi indietro fatti dal Partito nella parità di genere; dal gruppo con la più massiccia rappresentanza femminile del Governo Renzi, formato da metà donne e metà uomini, alle ultime elezioni, dove sono bastate le pluricandidature di 8 donne per escludere 39 candidate favorendo l'elezione di altrettanti uomini.
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"La sentenza dalla Corte Costituzionalefa giustizia delle tante bugie raccontate in questi anni, Governo e Parlamento hanno agito in una situazione d'urgenza al solo fine di tutelare risparmio e investimenti dai problemi che stavano nascendo dalla gestione di multinazionali finanziare come fossero piccole banche di paese". Lo dice Laura Puppato, senatrice uscente, commentando la sentenza della Corte Costituzionale sul decreto del 2015.
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Cari risparmiatori, la corsa elettorale si è conclusa con un risultato leggermente inferiore alle nostre previsioni ma comunque non negativo. Innanzitutto siamo riusciti a mantenere la questione risparmio e diritto al risarcimento per i risparmiatori delle banche popolari nell'agenda della politica regionale e, talvolta, nazionale. Poi, ed è il dato più evidente, abbiamo vinto la sfida con chi in questi anni, dopo aver tanta parte di responsabilità nella disastrosa gestione della crisi delle banche popolari venete, ha tentato in tutti i modi di delegittimare la protesta dei risparmiatori.
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