Sono 33 le proposte rivolte ai bambini e ragazzi dai 3 ai 14 anni che frequenteranno i Centri Estivi 2017 promossi dall'assessorato alla formazione del Comune di Vicenza. Le numerose opportunità tra cui scegliere - 8 in più del 2016 - sono frutto dell'impegno di società ed associazioni della città che offrono attività sportive, culturali e multidisciplinari nelle sedi del centro storico e dei quartieri. I bambini delle scuole dell'infanzia, primaria e secondaria di primo grado potranno scegliere di frequentare i Centri estivi prescelti, dal lunedì al venerdì, per mezza giornata oppure per tutta la giornata con il pranzo compreso. Questa mattina i Centri estivi 2017 sono stati presentati nel Salone di Apollo delle Gallerie d'Italia di Palazzo Leoni Montanari dall'assessore alla formazione Umberto Nicolai e dalla coordinatrice delle Gallerie d'Italia di Palazzo Leoni Montanari Elena Milan.
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Abertis sale al 60% di Brescia-Padova, acquistando le quote di Mantovani e Gavio dell’ex Venezia-Padova. E punta a salire ancora, confermando l’offerta alle Province pronte a vendere e la disponibilità a rastrellare le quote degli altri soci che bussassero alla porta per vendere. Il prezzo è quello offerto alle Province: 300 euro ad azione. È su questa base che il colosso catalano delle infrastrutture, che a settembre aveva acquistato da Intesa Sanpaolo, Astaldi e Tabacchi la quota di controllo del 51,4% di A4 Holding, che ha in pancia l’arteria a pagamento centrale del Veneto, ha chiuso ieri l’accordo per rilevare l’8,37% di Autostrade Serenissima, l’ex Padova-Venezia nelle mani dell’altro gestore Gavio per il 25,3%, per il 16% di Autovie Venete e per il 36,23% del costruttore Mantovani, oltre a un ulteriore 0,16% direttamente della società della famiglia Chiarotto.Continua a leggere
Abertis sale al 60% di Brescia-Padova, acquistando le quote di Mantovani e Gavio dell’ex Venezia-Padova. E punta a salire ancora, confermando l’offerta alle Province pronte a vendere e la disponibilità a rastrellare le quote degli altri soci che bussassero alla porta per vendere. Il prezzo è quello offerto alle Province: 300 euro ad azione. È su questa base che il colosso catalano delle infrastrutture, che a settembre aveva acquistato da Intesa Sanpaolo, Astaldi e Tabacchi la quota di controllo del 51,4% di A4 Holding, che ha in pancia l’arteria a pagamento centrale del Veneto, ha chiuso ieri l’accordo per rilevare l’8,37% di Autostrade Serenissima, l’ex Padova-Venezia nelle mani dell’altro gestore Gavio per il 25,3%, per il 16% di Autovie Venete e per il 36,23% del costruttore Mantovani, oltre a un ulteriore 0,16% direttamente della società della famiglia Chiarotto.Continua a leggere
La famiglia Amenduni ha preso il controllo della Ferak, una società che detiene titoli Generali per 320 milioni di euro (alle quotazioni di ieri) e che con l’1,5% del capitale è tra i più rilevanti azionisti della compagnia. Gli industriali vicentini a capo delle Acciaierie Valbruna possedevano già il 38% della finanziaria e ora hanno rilevato, per una sessantina di milioni secondo alcune fonti, la quota in mano a Palladio (24%), la finanziaria di Giorgio Drago e Roberto Meneguzzo, partecipata anche da Intesa Sanpaolo, Banco Bpm e Veneto Banca. Il veicolo era stato creato anni fa da una cordata veneta con lo scopo di mettere a fattor comune, gestire ed eventualmente incrementare le rispettive partecipazioni in Generali.
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Questa mattina giovedì 3 novembre 2016 le Rappresentanze Sindacali Aziendali del Centro Torri FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA UIL –UNISIN del Gruppo Intesa Sanpaolo di Torri di Quartesolo hanno manifestato (foto) per indicare con forza alla Direzione aziendale un diverso modo di gestire la chiusura del Centro Torri. Di seguito la nota sindacale con le rivendicazioni dei lavoratori che hanno affisso striscioni contro la chiusura e trasferimento del polo di Via Roma a Padova chiedendo la “vicentinità delle bancheâ€.
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Dopo i 350 milioni di bond subordinati targati Banca Etruria, Banca delle Marche, CariChieti e CariFerrara finiti polverizzati nelle mani dei risparmiatori, ora altri 100 milioni di quel salvataggio così salato e discusso stanno per essere scaricati sulle spalle di 4,5 milioni di correntisti. In questi mesi, infatti, scattano i rincari dei costi di tenuta dei conti correnti presso il Banco Popolare, Ubi e Unicredit, giustificati con i contributi versati da tutte le banche al Sistema di garanzia dei depositi (che garantisce i conti fino a 100 mila euro) e al Fondo nazionale di risoluzione. PER questi tre istituti un tale aggravio di costi costituisce un «giustificato motivo per un aumento» dei canoni mensili o annuali di tenuta dei conti correnti. I maggiori costi sono stati comunicati, come prevede la legge, da Banco Popolare, Ubi e Unicredit alla propria clientela attraverso lettere allegate o comprese negli estratti conto.
Servirà qualche giorno in più rispetto alle attese (per concludere gli ultimi sondaggi tra gli investitori), e poi Atlante 2 potrà davvero partire. È previsto tra la prossima settimana e al più tardi la prima metà di ottobre il primo closing del veicolo destinato all’acquisto dei crediti problematici. Inizialmente fissata per lunedì prossimo, la scadenza dovrebbe dunque slittare lievemente così da dare il tempo necessario ai sottoscrittori per formalizzare il loro impegno finanziario. Possibile che, in questo scenario, vengano limati al ribasso anche gli impegni complessivi preventivati all’inizio del varo.
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Carlo Messina, Consigliere delegato e CEO di Intesa Sanpaolo e già docente universitario, ha ricevuto ieri, 7 giugno, dal CUOA Business School nella cornice settecentesca di Villa Valmarana Morosini e per mano del suo presidente Matteo Marzotto l’Executive Master Honoris Causa in Finance. Messina, rappresentante di uno dei primi gruppi bancari dell'eurozona, ha parlato nell'occasione anche di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca (qui ne abbiamo anticipato alcuni passaggi mentre qui ci sono le sue risposte alle nostre domande) ma ha tenuto anche la consueta Laudatio, che proponiamo qui integralmente, preceduta dalla cerimonia e dall'intervento di Matteo Marzotto. Siamo, infatti, convinti che molte delle "spiegazioni" e varie "annotazioni" del Ceo di Intesa Sanpaolo saranno utili a tanti nostri lettori ai quali stiamo dando da tempo quel supporto informativo sulla conoscenza finanziaria che spesso manca.
Proprio nel giorno in cui abbiamo "lanciato" il nostro eBook, che a breve sarà disponibile anche nella versione stampata, con un titolo "Vicenza. La città sbancata" e un sommario ("quello che dovevi sapere sulla Banca Popolare di Vicenza noi lo abbiamo scritto. Da sempre"", che si autodescrivono, a Vicenza, anzi per la precisione ad Altavilla, a Carlo Messina, Ad e Ceo di Intesa Sanpaolo, è stato conferito l'Excellence Master in Finance dal Cuoa presieduto da Matteo Marzotto, che, presidente confermato anche della Fiera di Vicenza, è membro proprio del Cda della BPVi che ha appena reso simile a carta straccia 105 milioni di azioni passate da circa 6,5 miliardi di euro di valore a 10,5 milioni col Fondo Atlante che è dovuto correre in suo soccorso per sottoscrivere ben 15 miliardi di azioni, un numero da Germania post bellica, a 10 centesimi l'una.
Al CUOA Business School oggi 7 giugno nella cornice settecentesca di Villa Valmarana Morosini Matteo Marzotto, Presidente del CUOA ha conferito a Carlo Messina, Consigliere delegato e CEO di Intesa Sanpaolo, l’Executive Master Honoris Causa in Finance. Messina, rappresentante di uno dei primi gruppi bancari dell'eurozona, ha parlato nell'occasione anche di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca e vi riferiamo delle sue annotazioni utilizzando i twit da @vicenzapiu_com con cui vi abbiamo aggiornato in tempo reale (a seguire due video). “La crisi generata da Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca può essere superata in questi territori più che altrove; le subordinate erano da non vendere a clienti retail e le due banche erano a rischio bail in; non mi pronuncio su "persone per bene" locali ma quel che è successo è incredibileâ€. Continua a leggere