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Chiusura “Centro Torri” di Intesa Sanpaolo, sit-in dei lavoratori: “no trasferimento banca a Padova”

Di Edoardo Pepe Giovedi 3 Novembre 2016 alle 11:04 | 0 commenti

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Questa mattina giovedì 3 novembre 2016 le Rappresentanze Sindacali Aziendali del Centro Torri FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UILCA UIL –UNISIN del Gruppo Intesa Sanpaolo di Torri di Quartesolo hanno manifestato (foto) per indicare con forza alla Direzione aziendale un diverso modo di gestire la chiusura del Centro Torri. Di seguito la nota sindacale con le rivendicazioni dei lavoratori che hanno affisso striscioni contro la chiusura e trasferimento del polo di Via Roma a Padova chiedendo la “vicentinità delle banche”.

La sede storica della Banca Cattolica del Veneto, divenuta poi negli anni Banco Ambrosiano Veneto e successivamente Intesa Sanpaolo verrà chiusa infatti entro il 30 di giugno 2017 per economizzare gli alti costi di affitto e di mantenimento di un polo direzionale bancario che negli anni passati occupava più di 800 dipendenti e che ora ne ospita ancora 320, in un complesso immobiliare che pur nel continuo cambio di brand è rimasto simbolo del radicamento vicentino della Banca.

I Lavoratori e i loro Sindacati pur approvando la scelta aziendale di risparmio sui costi non condividono il previsto esodo di più di 200 persone a Padova per un insieme di motivi facilmente intuibili:

  • innanzitutto si tratta di un importante presidio lavorativo per la Provincia di Vicenza, territorio già provato dalla crisi economica che va per quanto possibile salvaguardato;

  • il Centro Torri ha attualmente un suo indotto che andrebbe distrutto quantificabile in decine di posti di lavoro;

  • dal punto di vista della sostenibilità ambientale non è utile che centinaia di auto che prima si fermavano a Torri ora proseguano fino a Padova intasando ancora di più una viabilità già al collasso soprattutto in determinate ore;

Per tutto questo e per salvaguardare le condizioni di lavoro e di vita di una popolazione lavorativa mediamente molto anziana abbiamo proposto alla Direzione di affittare dei locali vicino ad un'altra proprietà del Gruppo, scelta che consentirebbe di evitare l'esodo di cui sopra e il cui costo sarebbe risibile rispetto all'attuale (meno del 10%).

Le nostre ci sembrano richieste di assoluto buon senso e per questo intendiamo sostenerle con la maggior forza possibile.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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