Salvataggio delle banche venete: ma mi faccia il piacere! I veneti costretti a regalare la parte buona di BPVi e Veneto Banca e in più 5 miliardi a Intesa Sanpaolo
Sabato 9 Dicembre 2017 alle 15:35
Chi ha salvato le banche venete? Banca intesa? Il governo italiano? No di certo, ed in modo inconfutabile. Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca o, meglio, quel che è rimasto le hanno salvate i loro soci, con i loro risparmi, i truffati, quelli che già avevano perso tutto. E nonostante questo sforzo immane, nemmeno viene riconosciuto il loro ruolo, ed anzi sono derisi, anche da parte della se non altro inefficiente Banca d'Italia. Nessuno, ma proprio nessuno che dica loro un grazie, ma nemmeno che appunto dica le cose come stanno.
Continua a leggereBPVi, Veneto Banca, LCA e Intesa Sanpaolo: nel ginepraio a rimetterci è sempre il cliente. Il caso dei bond subordinati e "rifiutati" anche dai media locali. Così la "fiducia" vale solo 1€
Giovedi 7 Dicembre 2017 alle 11:48
Dopo aver segnalato, e risolto, un caso ("La correntista ex BPVi ringrazia VicenzaPiù e Intesa Sanpaolo per aver azzerato il costo della gabella di 10 euro per card: troverà qualche consenso in più e ci aiuterà a rimuovere il ricordo dell'immoralità di BPVi") e mentre ancora, dal 13 ottobre, non c'è risposta da Banca Intesa sul problema dei fidi, non, multipli, siamo stati contattati da un nostro lettore (usiamo non il maschile ma il neutro) "portatore" di un altro caso "multiplo", che, dopo aver invano chiesto udienza al quotidiano locale, ci ha prospettato una situazione in cui il groviglio di interlocutori (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca fa ora lo stesso, le due Lca e la subentrata Intesa Sanpaolo ) di certo non aiuta a superare la naturale "riservatezza" degli istituti bancari.
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Santini esalta emendamento per soci BPVi, Veneto Banca ecc. ma lui per i 5 mld dati a Intesa votò con maggioranza prededuzione dal passivo LCA a favore del MEF e non per i risparmiatori: la prededuzione è opponibile!
Domenica 3 Dicembre 2017 alle 12:14
Grazie all'ottimo lavoro di VicenzaPiu.tv ho appena finito di ascoltare l'intervento del sen. Giorgio Santini sotto il titolo "Emendamento per vittime crac banche, il senatore Giorgio Santini interviene con concretezza all'assemblea delle Associazioni dei consumatori Unite per il Fondo". Se sono d'accordo con lei che ha parlato da navigato leader sindacale, lo sono meno su un sostanziale apprezzamento dei relativi contenuti. Infatti, il fondo di ristoro dal medesimo proposto insieme alla sen. Laura Puppato non introduce alcun riconoscimento di nuovi diritti ai risparmiatori, che già sono pacificamente tutelati dall'art. 21 del TUF.
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Il fondo di ristoro per i soci truffati di BPVi e Veneto Banca si riduce a 25 milioni all'anno per due anni, per Federconsumatori: un punto di partenza... piccolissimo
Mercoledi 29 Novembre 2017 alle 08:27
Federconsumatori FVG, come si legge nella nota che pubblichiamo a firma del pres. Barbara Puschiasis (nella foto), ha invocato da sempre una soluzione transattiva del disastro finanziario causato alle famiglie dalle due banche venete oggi in liquidazione. Dapprima aveva chiesto a Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza di costituire un tavolo di conciliazione al fine di definire i risarcimenti ai risparmiatori traditi in base alle violazioni subite. Conseguenza ne fu la decisione unilaterale delle due banche di varare un'offerta pubblica di transazione che, proprio perchè riconosceva un misero rimborso identico a tutti i risparmiatori che avevano acquistato azioni a far data dal 2007 a prescindere dal concreto profilo dell'investitore, veniva giudicata non adeguata.
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La correntista ex BPVi ringrazia VicenzaPiù e Intesa Sanpaolo per aver azzerato il costo della gabella di 10 euro per card: troverà qualche consenso in più e ci aiuterà a rimuovere il ricordo dell'immoralità di BPVi
Martedi 28 Novembre 2017 alle 09:52
Dopo la segnalazione di Paola («Intesa Sanpaolo col nuovo bancomat "succhia" a ogni ex correntista e socio BPVi 20 volte gli 0,50€ pagati per blocco conti buoni ex PopVi. Paola chiede il perchè al nuovo interlocutore») e dopo la risposta con la soluzione arrivata positivamente sia pure dopo qualche... pressione da parte della banca («Intesa Sanpaolo, eppur si muove: la risposta alla correntista ex BPVi costretta a pagare 10 euro per una nuova card. Ora attendiamo risposte sui fidi (non) multipli»). Preceduta da un commento a caldo («La ringrazio! Mi pare un ottimo risultato per tutti! Spero, però, che questa carta denominata Flash non abbia qualche altro trucco nascosto tra i meandri delle condizioni. Parlare funziona: sempre!»), la correntista cliente "simbolo" dei "profughi accolti" da Intesa Sanpaolo ci ha scritto una lettera che volentieri pubblichiamo con un solo commento: «Scrivere funziona, sempre. Prima o poi!».
Continua a leggereIntesa Sanpaolo, eppur si muove: la risposta alla correntista ex BPVi costretta a pagare 10 euro per una nuova card. Ora attendiamo risposte sui fidi (non) multipli
Lunedi 27 Novembre 2017 alle 20:32
Pubblicato il 27 novembre alle 15.07, aggiornato alle 20.32. Il 21 novembre scorso pubblicavamo una lettera di una correntista ex BPVi (oltre che socia "truffata") ora "trasferita" automaticamente tra i clienti di Intesa Sanpaolo e costretta, sosteneva la cliente e lettrice Paola, a pagare 10 euro per la nuova card che dal 31 marzo 2018 sarà obbligatoria per servirsi dei sistema online della "nuova nbanca" e la titolavano così «Intesa Sanpaolo col nuovo bancomat "succhia" a ogni ex correntista e socio BPVi 20 volte gli 0,50€ pagati per blocco conti buoni ex PopVi. Paola chiede il perchè al nuovo interlocutore». Contestualmente chiedevamo a Banca Intesa Sanpaolo «una risposta su quanto scrittoci», risposta "non facile" da ottenere (in prima battuta ci chiedevano addirittura e inopportunamente nome e cognome della cliente che esponeva invece ed evidentemnete un caso generale).
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Intesa Sanpaolo, NordEst Economia: vogliono "uscire" duemila in più, da definire compiti sedi BPVi e Veneto Banca per evitare esuberi, Sec Servizi in agitazione
Lunedi 27 Novembre 2017 alle 20:30
Il piano di riorganizzazione di Intesa SanPaolo potrebbe ampliarsi e prevedere ulteriori uscite di personale, tutte su base volontaria ma aggiuntive rispetto le 4 mila già concordate con i sindacati, imposte dalla Bce post acquisizione delle due ex popolari venete. Di questi 4 mila bancari, mille sono in uscita da Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza e 3 mila sono quelli pronti allo scivolo Intesa. Ed è qui che si apre un nuovo scenario. Perché, se con le ex banche venete si è arrivati quasi a fatica alla soglia dei mille volontari, complice una popolazione bancaria giovane, le richieste Intesa pare lambiscano quota 5 mila: 2 mila in più rispetto ai 3 mila concordati con Bce e compresi economicamente nei costi di stato del salvataggio banche venete.
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Trasferimento posizioni BPVi e Veneto banca a Intesa Sanpaolo: segnalazione a Consob e Banca d'Italia del Coordinamento associazioni banche popolari venete "don Enrico Torta"
Sabato 25 Novembre 2017 alle 19:59
Con le comunicazioni precedenti (di cui in allegato 1 e all'allegato 2), scrive nella nota che pubblichiamo il Coordinamento associazioni banche popolari venete "don Enrico Torta", si invitavano Banca Intesa Sanpaolo ed i liquidatori di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza ad attivarsi per risolvere o quanto meno cominciare ad affrontare le problematiche connesse al trasferimento delle posizioni attive e passive ex banche popolari venete. Ad oggi regna la massima confusione nella quale si inseriscono le comunicazioni Banca Intesa Sanpaolo agli ex popolari venete che unilateralmente fissano i passaggi del trasferimento.
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Quale salvataggio della Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca? Solo quello dal dover ringraziare qualcuno...
Domenica 19 Novembre 2017 alle 10:39
C'è un ritornello che torna costantemente sulle pagine dei giornali, sulle TV, sulle radio, sul web e che è scandito sia da lettori che comunicano con i mass media, sia da personaggi di vario tipo, ma anche e ancora da personalità politiche anche di alto livello: lo Stato ha salvato le banche venete. A me pare che le cose non stiano proprio così. Trovo sul quotidiano locale del 18 novembre una intervista al signor Mauro Turatello che era, con la Signora Helga Boscato, coordinatore della Fabi, primo sindacato dei bancari nella ex Banca Popolare di Vicenza.
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Fughe di notizie (casuali?) dalle Sec Servizi di Samuele Sorato il cui fratello Simone ne era alto manager: i soldi del Sisde gestiti dalla sede di Roma della palermitana Banca Nuova della BPVi di Zonin. È un (im)puro caso...
Sabato 18 Novembre 2017 alle 01:09
I soldi, oltre un miliardo di euro, transitati, come raccontano gli articoli sotto riportati Il Sole 24 Ore del 16 novembre, ripresi il 17 dal GdV, dalla sede romana di Banca Nuova, la controllata palermitana (brivido) di Banca Popolare di Vicenza e provenienti da conti intestati alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e l'Aisi, l'ex Sisde (altro brividone), ci pongono interrogativi su come e perchè molti, troppo mondi si incrociassero lungo le vie di Gianni Zonin (anche la tesoreria della Regione Sicilia era nelle mani di Banca Nuova così come a Vicenza c'è quella del nostro comune). È
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