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Intesa Sanpaolo, NordEst Economia: vogliono "uscire" duemila in più, da definire compiti sedi BPVi e Veneto Banca per evitare esuberi, Sec Servizi in agitazione

Di Rassegna Stampa Lunedi 27 Novembre 2017 alle 20:30 | 0 commenti

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Il piano di riorganizzazione di Intesa SanPaolo potrebbe ampliarsi e prevedere ulteriori uscite di personale, tutte su base volontaria ma aggiuntive rispetto le 4 mila già concordate con i sindacati, imposte dalla Bce post acquisizione delle due ex popolari venete. Di questi 4 mila bancari, mille sono in uscita da Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza e 3 mila sono quelli pronti allo scivolo Intesa. Ed è qui che si apre un nuovo scenario. Perché, se con le ex banche venete si è arrivati quasi a fatica alla soglia dei mille volontari, complice una popolazione bancaria giovane, le richieste Intesa pare lambiscano quota 5 mila: 2 mila in più rispetto ai 3 mila concordati con Bce e compresi economicamente nei costi di stato del salvataggio banche venete.

La notizia viene confermata da fonti autorevoli. La chiusura delle richieste data 13 novembre ma sono ancora in corso le verifiche dei parametri di età e contributi; ma al di là della cifra esatta, confermano le nostre fonti, «le domande di uscita a sei anni sono nettamente superiori all'accordo attuale». Intesa, contattata, precisa: «Siamo al lavoro sul piano di 4 mila uscite oggetto di accordo sindacale». Il tema non è da poco e si intreccia con il nuovo Piano industriale che il ceo Carlo Messina presenterà tra fine febbraio e marzo 2018. Quello che chiarirà anche quali "contenuti" o meglio lavorazioni saranno affidate ai poli direzionali di Vicenza e Montebelluna, per salvaguardare l'occupazione in loco.

Il nuovo Piano disegnerà la banca nei prossimi tre anni: sfide tecnologiche e riorganizzazione filiali. I nuovi esodi potrebbero quindi declinarsi in questo pacchetto (non più ovviamente sostenuto dallo stato ma a carico di Intesa). Messina poi avrà di fronte anche un'altra decisione importante: fare attuare il prossimo Piano all'attuale management o da una prima linea rinnovata, almeno in parte. Da settimane la stampa paventa l'arrivo a Ca' de Sass del top manager Accenture Massimo Proverbio in possibile staffetta con Omar Lodesani per gestire una delle più importanti componenti di costo della banca: l'ict e le operations. Intesa non ha mai confermato le voci riportate anche da autorevoli testate come «Il Sole 24Ore» ma è possibile che questa "estensione" degli esodi. che potrebbe interessare migliaia di dipendenti, sempre con un maxi scivolo di sei anni, vada a coinvolgere anche la prima linea manageriale che riporta direttamente a Messina. Si avvicina intanto il d-day per la migrazione informatica da ex popolari venete a banca Intesa, vero atto della fusione. Domani, a Padova si riunirà una nuova assemblea di Sec Servizi che, pochi giorni, fa ha proclamato lo stato di agitazione per la perdita del 70% delle lavorazioni post migrazione.

Da NordEst Economia


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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