Immigrazione,Stival:Veneto, ok piano triennale
Giovedi 23 Settembre 2010 alle 00:47"Ringrazio la III Commissione consiliare per la velocità e per il voto unanime dato al piano triennale approvato dalla Giunta e ora mi auguro che altrettanto velocemente faccia il Consiglio": Questo il commento dell'assessore ai flussi migratori, Daniele Stival, all'approvazione, da parte della competente Commissione consiliare, del Piano triennale regionale degli interventi nel settore dell'immigrazione, che ora passerà all'esame del Consiglio.
Continua a leggereQuero su Statuto: no purgatorio di 15 anni
Martedi 17 Agosto 2010 alle 13:27Riceviamo da Matteo Quero, consigliere provinciale del Partito Democratico, un intervento sul tema dello Statuto veneto. "Gentile direttore, sul progetto di Statuto della Regione Veneto proposto da Lega Nord e Pdl si è avviata in questi giorni una discussione ampia.
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Donne e immigrazione: due storie qualsiasi
Sabato 7 Agosto 2010 alle 15:29Donazzan: extracomunitari più colpiti dalla crisi
Giovedi 17 Giugno 2010 alle 18:40Immigrazione, Zaia concorda con Benedetto XVI
Venerdi 28 Maggio 2010 alle 19:34Luca Zaia, Regione Veneto - "Le parole di Benedetto XVI sono come sempre esempio di grande libertà intellettuale, quella stessa che consente di dire che non ci possono essere libertà e diritti senza doveri. Negare questa verità è proprio delle società libertine e liberticide, perché la libertà la si conquista ogni giorno, come la cittadinanza".
Con queste parole il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha commentato le parole del Papa che ha ricevuto oggi in udienza al Palazzo Apostolico i partecipanti all'Assemblea plenaria del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti.
Continua a leggereFabiola Carletto sul caso-Rosarno
Mercoledi 13 Gennaio 2010 alle 18:15CGIL Vicenza
"Volevamo braccia, sono arrivati uomini". Max Frisch
La rivolta degli immigrati scoppiata a Rosarno ripropone con estrema violenza la questione della condizione di vita e di lavoro di migliaia di lavoratori stranieri.
Quello che è avvenuto a Rosarno è l'epilogo di situazioni di degrado, violenza e di totale assenza di intervento delle istituzioni pubbliche che dura da anni.
Condizioni di vita e di lavoro disumane, caporalato sono situazioni che il sindacato denuncia da tempo. Di tutto ciò la politica e in particolar modo la politica dell'attuale governo, non si è mai occupata.
Il fenomeno Rosarno purtroppo è una situazione che può verificarsi anche nel laborioso veneto.
La crisi sta trasformando molti lavoratori stranieri che hanno perso il lavoro in disoccupati e clandestini.
Il rapporto Caritas/Migrantes parla chiaro. Su 320.526 lavoratori stranieri il 10 % del totale occupati, già 23.000 hanno perso il lavoro ma stanno aumentando.
Persone che hanno contribuito allo sviluppo del nostro paese.
Spiace constatare che ogni giorno le politiche di queste governo, in particolar modo della Lega, paradossalmente in nome della sicurezza, colpiscono in particolar modo sempre e solo i lavoratori regolari, alimentando il numero dei clandestini. Questo attraverso le normative , anche di recente approvazione come il "pacchetto sicurezza" o all'istigazione di molte amministrazioni leghiste, anche nella nostra provincia, di posizioni e di atti discriminatori che molte volte diventano violente nei confronti degli immigrati, come il riconoscimento del bonus bebé solo ai figli di cittadini italiani, o alla recente delibera più restrittiva sugli alloggi del comune di Montecchio Maggiore.
Ciò che è avvenuto a Rosarno deve segnare una svolta nelle politiche nazionali e locali sull'immigrazione.
Questi lavoratori non sono solo braccia di cui servirsi e poi rispedire quando non servono più, e l'intreccio tra lavoro nero e condizioni di vita non va sottovalutato anche nel nostro Veneto.
Condividiamo la posizione espressa dai vescovi che da sempre è la nostra proposta: sospensione della Bossi-Fini e proroga del permesso di soggiorno ai lavoratori licenziati.
Fabiola Carletto
Segreteria Cgil Vicenza
Responsabile immigrazione
Ferron commenta le tensioni di Alte
Lunedi 12 Ottobre 2009 alle 19:01CGIL Vicenza
IL DISAGIO DEI COMMERCIANTI E LE TENSIONI AD ALTE DI MONTECCHIO
I due articoli apparsi sul Giornale di Vicenza del 4 e 7 ottobre mettono in evidenza un disagio dei commercianti soprattutto di Alte, ma il tema potrebbe essere valido anche per tante altre situazioni.
Un disagio che si è manifestato prima con la richiesta di rimozione delle panchine occupate per lo più dai cittadini stranieri del quartiere e ora con la richiesta rispetto al passaggio o sosta delle biciclette sul marciapiede.
E' un disagio che va preso sul serio, se non altro per il valore e l'importanza che a mio avviso ricoprono i piccoli negozi di prossimità , cioè la piccola distribuzione dentro i centri storici o comunque dentro i quartieri. Un tema che dovrebbe costringere tutti ad una riflessione sulla qualità urbana ma anche della qualità delle relazioni sociali nella comunità .
Un tema, appunto, che non riguarda solo una categoria di persone, magari in contrapposizione ad altre, ma pone, a mio avviso, una domanda a tutti i cittadini.
Vorrei allora fare due considerazioni:
La prima considerazione nel merito delle questioni è che il disagio o le difficoltà che vivono i commercianti, soprattutto i questo periodo, hanno almeno due cause molto evidenti:
Le sempre maggiori difficoltà economiche e quindi le più scarse disponibilità che vivono le famiglie dei lavoratori ma anche dei pensionati a causa della crisi.
La diffusione sul territorio dei centri commerciali.
A questo proposito va ricordato che nell'area del CIS (Centro Intermodale Servizi) al confine di Alte è stata appena cambiata la destinazione d'uso prevedendo la costruzione di un'area commerciale di 80.000 m2 (6 volte i magazzini Ramonda); una scelta che, se non contrastata, farà la fortuna dei proprietari di quell'area, ma rischia di mettere in difficoltà o essere la morte di molti negozi del nostro paese.
A questo possiamo aggiungere anche un altro aspetto e cioè la qualità urbana o meglio l'uso delle aree (di cui Viale della Stazione o via Battaglia possono essere due esempi)
Luoghi diventati ad uso consumo delle auto in transito sempre più invadenti, rumorose... Diventa sempre più complicato e pericoloso il passaggio di persone a piedi, in bicicletta, mamme e nonni con le carrozzine, il fermarsi a guardare e scambiare qualche parola... Insomma si riducono gli spazi a misura d'uomo e questo non può non incidere negativamente anche sul piccolo commercio oltre che sulla vivibilità di chi vi abita o lavora. Mi verrebbe da dire che abbiamo bisogno di più piazze, aree pedonali, marciapiedi, piste ciclabili e più panchine.
Il rischio o il meccanismo che può scattare è quello di imboccare una scorciatoia cioè di fermarsi di volta in volta su un elemento, una situazione, delle persone ecc... (una sorta di capro espiatorio) a cui si da, anche inconsciamente, la responsabilità del disagio, cercando una "tranquillità e una pace per lavorare serenamente" che sono invece minacciate da ben altre e più complesse cause.
La seconda considerazione:
I negozi di prossimità sono importanti non solo per la loro utilità data dal fatto che consentono di fare la spesa alle persone che non hanno la possibilità di muoversi in auto per andare nei centri commerciali (anziani, donne soprattutto straniere ecc...), ma anche per un motivo ben più importante.
I negozi del quartiere sono anche un luogo di relazioni, di incontro quotidiano delle persone che vivono o lavorano nella zona (chi gestisce il negozio, i cittadini ecc..); in sintesi sono anche questi luoghi in cui ci si riconosce come cittadini e si mantengono e costruiscono legami sociali, essenziali alla vita di una comunità . In tal senso anche gli esercenti possono avere un ruolo importante e possono anche trovare il sostegno di altre categorie e forze sociali.
Sono fermamente convinto che sentiamo tutti la necessità di riconoscersi come membri di una comunità . Proprio per questo e per rendere più vivibile il nostro abitare, lavorare, vivere in un luogo, abbiamo come cittadini la responsabilità di rafforzare le relazioni, i legami sociali, appunto "costruire comunità " proprio in un contesto culturale in cui sembra prevalere la separazione, l'individualismo e la competizione del "tutti contro tutti".
Per questa ragione penso che il modo migliore per affrontare i problemi grandi e piccoli che determinano la qualità del vivere, debba sempre essere quello del dialogo, di attivare il confronto tra i vari soggetti (es. commercianti, associazioni di categoria, abitanti di un quartiere, associazioni di volontariato, cittadini italiani e cittadini stranieri ecc..) Dire ed ascoltare i diversi bisogni, unico modo per individuare soluzioni condivise e migliori e trovare insieme regole di rispetto reciproco.
Ma è anche l'unico modo efficace per promuovere proprio il rispetto delle regole e soprattutto il rispetto tra le persone.
In una situazione difficile come quella che stiamo attraversando, di incertezza e profonde trasformazioni economiche e sociali, per affrontare le sfide e i problemi che quotidianamente ci troviamo davanti abbiamo tutti bisogno di sentirci parte di un tessuto sociale che ci sostenga.
Ma abbiamo anche una grande responsabilità : "attraverso il modo con cui affrontiamo i problemi , attraverso le nostre azioni, possiamo intrecciare fili e rafforzare quel tessuto oppure possiamo tagliarlo, lacerarlo ma in questo caso staremo tutti peggio".
7 ottobre 2009
Maurizio Ferron
Resp. CGIL Ovest Vicentino
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Studenti italiani sessisti e disinformati sull'immigrazione
Domenica 4 Ottobre 2009 alle 11:22ADICO
Studenti italiani sessisti e disinformati sull'immigrazione
Tra gli studenti delle medie e delle superiori permangono stereotipi su maschilismo e immigrazione: è quanto ha rilevato un'indagine Irpps-Cnr presentata ieri a Roma nel convegno "il Cnr e la scuola" e condotta su ragazzi di due fasce di età , tra i 12 e i 13 anni e tra i 16 e i 18 anni, di Milano, Venezia, Lucca e Salerno.
L'atteggiamento sessista (un atteggiamento comunemente considerato di forma discriminatoria tra esseri umani basata sul genere sessuale) è emerso davanti all'affermazione "l'infedeltà sessuale di una donna è molto più grave di quella dell'uomo, che per sua natura è cacciatore": nel complesso gli studenti sono in disaccordo (62%), tuttavia più di un terzo del campione condivide questo doppio standard di giudizio. Per quanto riguarda la violenza di genere è diffusa l'opinione che "molte donne in fatto di sesso vanno un po' forzate, altrimenti non si sbloccherebbero": "in media le ragazze esprimono un disaccordo pari al 54% e i ragazzi solo del 19% - ha spiegato Maura Misiti, la ricercatrice responsabile dell'indagine - il che significa la legittimazione delle forzature da parte di ben quattro maschi su cinque". Il disaccordo è molto più elevato tra i liceali, con una media di 44,3%, di quanto non sia tra gli studenti degli istituti tecnici (35%) e professionali (28%).
Affrontando l'argomento famiglia e istituzione matrimoniale è prevalsa una netta preferenza verso la formula di convivenza precedente alla formalizzazione (49%) che però prevale a Venezia (55%), Lucca (51%) e Milano (47%), mentre a Salerno il 42% dei ragazzi è a favore del matrimonio. La convivenza non strettamente legata all'idea delle nozze è scelta dal 16% degli studenti e a Milano arriva al 21%.
L'indagine del Cnr evidenzia infine una carenza informativa e una incapacità dei giovani di valutare il fenomeno immigratorio.
Il triangolo rosso
Sabato 3 Ottobre 2009 alle 23:12Questo articolo è estratto dal numero 165 di VicenzaPiù, da oggi in edicola a 50 centesimi e da domani in distribuzione gratuita in città  e scaricabile in pdf da questo sito
Viaggio tra via Torino, Viale Milano, via Napoli. Tra residenti che denunciano i problemi di sempre (lo spaccio, la prostituzione, il degrado) e immigrati che ribattono: "Si usano due pesi e due misure". Ma si intravedono anche segnali di rinascita, in un'area che avrebbe tutto per diventare il cuore pulsante della cittÃ
Viale Milano, via Torino, via Napoli, corso San Felice, Campo Marzo. Su quanto succede in questo quadrilatero sono puntati, da anni, i riflettori della cronaca, i lampeggianti delle volanti e le schermaglie della politica. È lì che si materializzano molte delle contraddizioni, e delle tensioni, della città : gli appartamenti di pregio accanto a quelli sovraffollati di stranieri, il via vai degli uffici pubblici di giorno e quello delle prostitute di notte, condomini che erano di lusso accanto ad aree dismesse abbandonate al degrado e ad una concentrazione senza uguali di bar e negozi etnici, le telecamere di sorveglianza e lo spaccio fatto alla luce del sole, o quasi. Gli uni a fianco agli altri, senza soluzione di continuità . Con tutto quello che ne deriva. Per provare a capire come stanno le cose, dopo anni di interventi, dibattiti, blitz e pattugliamenti, siamo andati a fare un giro in zona, accompagnati da due che hanno vissuto da vicino tutto l'evolversi della vicenda: Florio Cappon, voce storica dei residenti di viale Milano e viale Torino, e Morteza Nirou, a lungo rappresentante dei migranti della città . Ecco cosa ne è venuto fuori.
Continua a leggerePolitica europea per contrastare clandestini
Venerdi 11 Settembre 2009 alle 21:39Sergio Berlato    Â
"Pretenderemo in Europa che alle parole del Primo Ministro spagnolo Zapatero, sulla volontà di implementare una politica europea di contrasto all' immigrazione clandestina, seguano i fatti" è quanto dichiara in una nota l' on. Sergio Berlato Deputato al Parlamento europeo e Capo vicario della delegazione italiana nel PPE.
"E' perfettamente condivisibile" - prosegue Berlato nella nota - "la posizione congiunta del Premier Berlusconi e del Primo Ministro spagnolo che manifesta l' urgenza di far comprendere a tutti gli Stati membri che la frontiera di qualsiasi paese dell' Unione è la frontiera di tutta la Comunità europea e per questo nessuno può sentirsi svincolato e deresponsabilizzato."
In conclusione della nota l' europarlamentare Vice Coordinatore della Federazione provinciale di Vicenza del PDL ricorda che " L' Italia non deve essere lasciata sola e vigileremo perchè vengano date risposte e aiuti concreti nel più breve tempo possibile."
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