"Eni, due trolley e un aereo per la mazzetta in contanti", l'inchiesta su Il Fatto in cui torna in ballo il vicentino Paolo Scaroni
Sabato 24 Dicembre 2016 alle 13:27Da giorni torna agli onori delle cronache non prorio natalizie Paolo Scaroni, varie volte nel mirino della giustizia, e ora nuovo presidente del vcentino Istituto per le ricerche di storia sociale e religiosa. Ecco il primo articolo di Antonio Massari su Il Fatto Quotidiano
Victor mi disse che 50 milioni in banconote da 100 dollari erano stati portati al ‘chairman' di Eni. E per ‘chairman', lui, intendeva Scaroni. Mi raccontò di denaro ancora fascettato, in buste di cellophane, come dire che proveniva direttamente da una banca. Occupava due trolley - continuò - ed era stato portato prima a casa di Casula, ad Abuja, poi fu trasportato con un ‘aereo dell'Eni' fuori dalla Nigeria, nel settembre 2011, ma io so che l'aereo Eni in quel periodo non aveva fatto voli in Nigeria. Però so anche che c'è un aereo privato che Eni affittava dal console onorario in Congo, Fabio Ottonello". E' Vincenzo Armanna, il dirigente Eni che si occupò della trattativa sul giacimento Opl 245 nel 2011, che racconta ai pm milanesi della presunta mazzetta destinata a Paolo Scaroni, precisando di non avere prove dirette.
Continua a leggereL'intreccio opaco tra vigilanti e vigilati ha consegnato il credito a manager incapaci: i "casi" Iorio, "salvatore" di BPVi e Zonin, e Viola, silurato in MPS e promosso in Veneto
Mercoledi 7 Dicembre 2016 alle 08:30Rottamiamo i banchieri dilettanti e chi li ha scelti
Danni permanenti - il prossimo esecutivo dovrebbe fare piazza pulita di quell'intreccio opaco tra vigilanti e vigilati che ha consegnato il credito a manager incapaci
di Giorgio Meletti, da Il Fatto Quotidiano
Matteo Renzi è saltato sulla mina referendum prima di rottamare la categoria che forse lo meritava di più: i banchieri, centrali e periferici. Ci lascia in eredità l'urgenza di definire nuove regole per la selezione della classe dirigente del credito. Ce n'è bisogno perché ormai è sotto gli occhi di tutti quanto il sistema bancario sia da considerare, mutuando il linguaggio dell'Antitrust, un'area "a fallimento di mercato". Il mercato non è in grado di tenere in piedi le banche anche perché non è stato capace di selezionare i manager in modo efficace.
Matteo Renzi si dimette subito dopo l'esito del referendum dando un grande esempio: "ora chi ha vinto proponga cosa fare". Ma fronte variegato del No forse non ha capito la sua sfida beffarda: al voto vincerà lui col 40%
Lunedi 5 Dicembre 2016 alle 00:56Chi mi conosce sa che non ho mai idolatrato Matteo Renzi pur apprezzandone la sua volontà di fare, magari spesso non bene, e non quella altrui solo di parlare, magari sempre di fuffa. Ma stasera il presidente del consiglio che ha concesso, appena è parso chiaro l'esito del referendum, la "vittoria" al fronte del No variegato, ma non certo in senso positivo come il gelato variegato a qualcosa, ha dato anche una lezione a tutti i politici che si sono coalizzati, senza un progetto comune per il futuro, contro di lui e la riforma che alcuni, Forza Italia, avevano votato, salvo cambiare idea per beghe e calcoli utilitaristici, per trovarsi ora drammaticamente davanti alla responsabilità che il voto ha concesso loro e che Renzi ha materializzato con le sue immediate dimissioni.Quest'ultimo forse sì, da come è sembrato cadere nel vuoto dopo che Renzi ha parlato passando il testimone a chi oggi festeggia il No e che domani non potrà dic erto offrire una qualunque alternativa congiunta al popolo italiano.
Continua a leggerePrime sentenze contro Bankitalia e Consob per mancato controllo: per i soci BPVi e Veneto Banca si prospettano "patrimoni" ben più consistenti da cui attingere i ristori
Sabato 3 Dicembre 2016 alle 18:17"Controlli solo su chi pagherà", Il Fatto Quotidiano: così in Veneto il Fisco si arrende subito
Domenica 27 Novembre 2016 alle 11:50Di Carlo Di Foggia, da Il Fatto Quotidiano
Incassiamo troppo poco, a fronte di uno sforzo troppo grande, quindi puntiamo sugli evasori che alla fine pagheranno. Sugli altri è meglio lasciar perdere. A parlare non è un ente qualsiasi, ma l'Agenzia delle Entrate in un documento ufficiale, una comunicazione della direzione provinciale di Padova ai dipendenti, all'ufficio controlli e alle sedi territoriali: 7 pagine per illustrare come "migliorare il livello di efficacia e proficuità dell'attività di controllo" svelando per la prima volta i meccanismi con cui si muove il fisco. Non un caso isolato: Padova si adegua "alle linee guida date dalla direzione regionale" a luglio scorso.
Continua a leggereRiforma costituzionale lascia fuori dal senato le regioni a statuto speciale, il prof. Renato Ellero: lo avevo detto al Fatto Quotidiano
Venerdi 11 Novembre 2016 alle 19:37Il Fatto Quotidiano e la "supercazzola" vicentina dell'anfiteatro: "avallo del sito del Mibact..."
Giovedi 3 Novembre 2016 alle 00:53L'ex BPVi Gianni Zonin vuole un milione dal direttore di VicenzaPiù, ed è subito udienza il 25 ottobre. Giovanni Coviello che ha difeso dal suo ex presidente la Fondazione Roi "cita" Il Fatto: la liberta di stampa costa, ma ripaga
Lunedi 24 Ottobre 2016 alle 20:14Regione Veneto "boccia" Elena Donazzan che voleva oscurare "Vicenza. La città sbancata". Era gelosa perchè si sentiva trascurata? Allora la seguiremo di... più, anche in Procura
Venerdi 21 Ottobre 2016 alle 10:28Prima pubblicazione 20 ottobre 2016, ore 14.34. Aggiornamento 21 ottobre, ore 10.28.
L'11 ottobre 2016 l'omertà ufficiale che impera a Palazzo Trissino e a Palazzo Nievo a Vicenza è stata rotta dalla presentazione ufficiale di "Vicenza. La città sbancata" in Regione Veneto nella prestigiosa sala Cuoi di Palazzo Ferro Fini concessa dal Consiglio regionale, rappresentato al tavolo dei relatori, in cui siedeva Giovanni Coviello, nostro direttore e autore insieme alla nostra redazione del libro testimonianza del drammatico flop della Banca Popolare di Vicenza, dal suo presidente Roberto Ciambetti e dall'ideatore dell'evento, il Consigliere regionale Maurizio Conte, che ha coordinato la commissione d'inchiesta sui disastri delle due ex popolari venete. Ma se la sala era piena di capigruppo, assessori, consiglieri e associazioni e funzionari c'è stato chi ha provato a oscurare l'unica testimonianza "organica" e storica delle malefatte che hanno impoverito decine di migliaia di soci risparmiatori della BPVi (e, con modalità simili, di Veneto Banca), che ora, anche grazie allo "stimolo" regionale, sta sollecitando l'interesse di vari movimenti e comitati politici vicentini a "replicare" l'evento veneziano.
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