L'Aim avrebbe rinunciato ad un contenzioso civile milionario intentato avanti al tribunale veneziano contro Ecoveneta-Maltauro per i danni patiti a causa dell'affaire Marghera. Il che sarebbe avvenuto su input del sindaco democratico Achille Variati, poco prima che quest'ultimo fosse riconfermato primo cittadino durante le elezioni della primavera del 2013. Le accuse, pesantissime, le ha lanciate ieri alle telecamere di Vicenzapiu.com Gianni Giglioli, ex assessore alle partecipate nel 2008, proprio nell'esecutivo Variati.
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Mercoledì 16, il giorno prima dell'udienza svoltasi giovedì 17 per il caso Aim Bonifiche & Ecoveneta, ha rilasciato una lunga intervista a VicenzaPiùTv Gianni Giglioli, consulente e uno dei tre imputati insieme a Giuseppe Rossi, ex presidente di Aim, e Carlo Valle, titolare della piattaforma di gestione di rifiuti di Marghera poi ceduta, dopo il suo sequestro per la presenza massiccia di materiali tossici,  all'attuale Aim Bonifiche col passaggio attraverso Ecoveneta del gruppo Maltauro.
Ieri sera, mercoledì, il giorno prima del suo interrogatorio di oggi, giovedì, e alla fine di una lunga intervista davanti alle telecamere di VicenzaPiùTv, Gianni Giglioli ha lanciato uno strale contro Achille Variati, di cui è stato assessore prima corteggiato, poi, dice lui, abbandonato. L'imputato "eccellente" al processo per il caso Aim contro lui, Giuseppe Rossi e Carlo Valle, ha fatto chiamare dal suo collegio difensivo proprio il sindaco di Vicenza per deporre da testimone ma «lui che sa moltissimo e che ha le sue responsabilità nella vicenda non ci sarà per impegni istituzionali a Roma».
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Dopo "l'incidente" mattutino, di cui ero stato protagonista involontario facendo tre foto generiche per le quali non avevo richiesto, da procedura, l'autorizzazione, il presidente, della Corte del tribunale di Vicenza, dr.ssa Taburri, d'accordo col collegio giudicante e con l'assenso di imputatii e testi, ha accolto la richiesta presentata da chi scrive.
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Sono direttore dei media del network VicenzaPiù e so in prima persona cosa significhi essere interessati da indagini e dai relativi procedimenti. Quindi scrivo queste note anche per, doppia, esperienza diretta. Che la giustizia italiana zoppichi o sia messa in condizioni di zoppicare è fuori di discussione, che si guardi il fenomeno da qualunque, anche opposta, angolazione.Â
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All'inizio del prossimo anno andrà in scena la prima udienza della causa civile promossa da Bruno Carta nei confronti di Federico Formisano: una guerra di carte bollate da 50.000 euro che segue di pochi giorni la notizia dell'esposto alla Corte dei conti da parte dell'ex assessore alle partecipate Gianni Giglioli: sullo sfondo c'è sempre la gestione di Aim durante gli ultimi due lustri.
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Ecco il lancio del servizio sull'espsoto di Gianni Giglioli alla Corte dei conti regionale su VicenzaPiù n. 244 (e anche su BassanoPiù n. 6) in edicola o sfogliabili comodamente dagli abbonati.Â
Gianni Giglioli, ex assessore alle partecipate, invia un dettagliato esposto su oltre quindici milioni di danni per l'erario. Causa il mancato accordo del 2006 con Stabila per l'acquisto di Aim bonifiche ed errori gestionali. Da palazzo Trissino e San Biagio respingono le accuse al mittente.
Nonostante sia sparita dall'agenda "day by day" dei media locali, la vicenda della causa civile promossa da Aim nei confronti del vecchi membri del cda dell'era centrodestra e soprattutto di Ecoveneta, mantiene un suo peso specifico. A beneficio della memoria è infatti opportuno ricordare che San Biagio, nel periodo in cui era in carica l'ex presidente Roberto Fazioli, intraprese una guerra di carte bollate con i precedenti amministratori ma soprattutto con gli ex gestori dell'impianto, ovvero il gruppo Ecoveneta - Maltauro.
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«Aiutateci» ha detto all'improvviso e con tono accorato pochi giorni fa Beppe Grillo rivolgendosi non solo ai siciliani ma a a tutti gli italiani. Il comico, trasformatosi in interprete dei sentimenti di rabbia di oltre un quinto degli italiani stando ai più recenti sondaggi, sentiva e ogni giorno sente sempre di più il peso della responsabilità di poter essere chiamato dagli elettori a trovare le soluzioni dei problemi per cui loro lo hanno scelto come megafono.
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