Balzi sulla botte di Moretti: bar chiuso o giovani
Sabato 10 Luglio 2010 alle 12:48Leggo nei quotidiani "Il Giornale di Vicenza" e "Corriere del Veneto" di sabato 10 luglio 2010 la notizia della visita del Vice Sindaco avv. Alessandra Moretti al sit-in contro la chiusura del bar "Al cancelletto" Continua a leggere
L'intervento di Variati su Facebook in merito a ordinanza chiusura anticipata bar
Sabato 10 Luglio 2010 alle 08:56Cari ragazzi,
intervengo nella discussione perché voglio darvi una spiegazione che credo dovuta. Sarei venuto di persona al vostro "sit in" di oggi (ieri, in quanto il post del sindaco è stato scritto scritto in data 9 luglio, n.d.r.) pomeriggio per confrontarmi con voi. Purtroppo sono all'estero fino a domenica, nella città gemellata di Annecy. Ho letto comunque i vostri argomenti, con attenzione, e devo dire che è una discussione interessante e intelligente.E vi dico fin da subito che sono disponibile a incontrarmi e confrontarmi con voi, anche già la prossima settimana. Per discutere assieme, per capire meglio le rispettive ragioni. Per trovare soluzioni.
Facebook si mobilita contro ordinanza chiusura bar. Luca Balzi (PD) promette domanda di attualità
Venerdi 9 Luglio 2010 alle 09:06La redazione di vicenzapiu.com (e testate collegate) è insieme alla Fnsi contro il disegno di legge Alfano che limita pesantemente la libertà di stampa, ma lo combatte 'informando'.
Luca Balzi, Facebook - Mercoledì 7 luglio è stata recapitata al gestore di un noto locale del centro storico  un'ordinanza comunale che vieta di servire alcolici dopo le 17.00 e impone la chiusura del locale stesso alle 18.00. Per questo motivo il popolo vicentino di Facebook si è mobilitato ed ha organizzato per questa sera, dalle 18 alle 19, un sit - in di protesta proprio di fronte al bar di Stradella Tre Scalini.
Continua a leggereEx Gil: Franzina, Dalla Pozza, Formisano e Facebook
Venerdi 14 Maggio 2010 alle 16:48Maurizio Franzina, Gruppo consiliare PdL - Al Presidente del Consiglio Comunale
Interrogazione : ancora sulla posizione della amministrazione sul parcheggio nell'area dei campi da tennis ex GIL.
Nei giorni scorsi presentavo una domanda di attualità sulla volontà effettiva della amministrazione di realizzare un parcheggio nell'area dei campi da tennis siti nell ex GIL. L'interrogazione traeva spunto da una "poco entusiasta" considerazione su tale opera formulata dal capogruppo PD. Con la spocchia che contraddistingue questa amministrazione l'assessore Dalla Pozza rispondeva garantendo sulla FERREA volontà della giunta di realizzare l'intervento e mi invitava alla sua inaugurazione fra tre anni. Sin troppo soddisfatto della risposta replicavo che mi sarei accontentato di presenziare alla posa della prima pietra.
Franzina: Formisano ed il siparietto su Facebook
Mercoledi 5 Maggio 2010 alle 18:07Maurizio Franzina, PdL - Il consigliere comunale del Popolo delle Libertà Maurizio Franzina ha posto all'attenzione del presidente del Consiglio Comunale Luigi Poletto una domanda di attualità inerente un siparietto svoltosi sul social network Facebook ieri sera (4 maggio 2010).
Il siparietto vede protagonisti il capogruppo del PD in Consiglio Comunale, Federico Formisano ed una cittadina, i quali si sono scambiati un'opinione negativa riguardante la realizzazione del parcheggio multipiano nell'area del circolo tennis Palladio in zona Barche.
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La sinistra prenda le distanze dai violenti
Sabato 6 Febbraio 2010 alle 11:37
Nella rete c'è chi inneggia contro la Lega auspicando la ‘morte ai porci traditori della Patria'. La sinistra prenda le distanze dai violenti
Cito testualmente da un sito di un social network (facebook) che ha lanciato una giornata anti-Lega: ‘Morte ai porci traditori della Patria che vivono a spese degli italiani per altro'. Verrebbe da ridere, se non che all'iniziativa contro ‘i porci traditori della Patria' hanno aderito anche il Pdci di Pavia, nonché l'on. Anna Paola Concia e il senatore Francesco Ferrante, nonché l'ex parlamentare Agnoletto. Mi auguro che uomini e donne che siedono nelle istituzioni prendano le distanze da chi, augurando la ‘morte ai porci traditori della Patria', incita all'odio con parole che riecheggiano slogan di un periodo che la storia ha sconfitto. Si sta facendo largo un clima di odio e di violenza che non appartiene di certo al movimento leghista ma che evidentemente è nel dna di una parte politica che, sconfitta democraticamente sia nelle urne elettorali sia nel dibattito politico quotidiano come nell'amministrazione degli enti locali, non conosce altra via che quella della contestazione violenta. Per cultura e formazione sono tra coloro che crede nel valore della rete, che deve essere e rimanere uno spazio democratico dove il dissenso può trovare certamente un momento di espressione. Ma un conto è il dissenso, o la critica anche dura e serrata, un altro conto è incitare e fomentare l'odio. Non critico chi propone di scendere in piazza contro la Lega, giacché capisco bene che la Lega è il vero elemento nuovo, quello che scardina i vecchi giochi del potere al quale la sinistra italiana è saldamente ancorata. Capisco bene che la Lega è a un passo dal mettere in crisi questo apparato, facendo venir meno la fonte di reddito per tanti e tante strutture che sono vissute alle spalle dei contribuenti. Capisco bene che davanti al pericolo Lega, per questi signori, ogni arma è lecita, ma in democrazia ci sono limiti invalicabili, che sono stati travalicati proprio in questi giorni, dopo le giornate giustamente dedicate al ricordo della Shoà , cioè alla serrata critica contro la violenza insensata, poco prima della riflessione che andremo a fare sulle Foibe e su chi, innocente, fu assassinato con crudeltà e ferocia. Ebbene, leggere che c'è chi inneggia alla morte di uomini e donne che credono nel diritto dei popoli ad autodeterminarsi, colpisce ma non ferisce. Non ci faremo intimidire da questi cialtroni.
Roberto Ciambetti
Capogruppo Lega Nord Liga Veneta
Consiglio Regionale Veneto
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Embargo digitale e totalitarismo democratico. Gli effetti del caso Berlusconi
Lunedi 21 Dicembre 2009 alle 18:57Dopo l'aggressione al premier si moltiplicano le voci di chi vorrebbe limitare la libertà di espressione sul web. Un percorso tecnicamente arduo e sottilmente pericoloso
Perché fa scivolare sempre più la democrazia verso il regime
L'aggressione ai danni di Silvio Berlusconi ha dato la stura ad una campagna, già covata da tempo, il cui obiettivo neanche troppo celato è quello di restringere il campo delle libertà di espressione, specie le espressioni del dissenso. Allo stesso tempo pezzi importanti del governo hanno preso di mira le modalità con le quali sarà possibile partecipare alle manifestazioni di piazza. Però a fare irruzione nell'agenda dei media sono stati i social network.
Twitter, i blog, ma soprattutto Facebook, sono stati le piazze elettroniche nelle quali i commenti all'evento di Milano sono stati più duri. Apprezzamenti per il gesto, posizioni ironiche, invettive sarcastiche, j'accuse violenti: insomma c'è stato di tutto e di più. E proprio rispetto a queste contestazioni le voci del governo, nonché quella di editorialisti "lealisti" con le istituzioni repubblicane come Giannantonio Stella, si sono levate quasi unanimi. Il ministro dell'Interno Bobo Maroni della Lega ha parlato esplicitamente di norme allo studio pensate per oscurare i siti che riportano espressioni violente o che propugnano odio.
Facebook e l'ignoranza di Schifani
Venerdi 18 Dicembre 2009 alle 23:02Pnv  Â
Digital divide e il dialogo impossibile con i dinosauri
Indipendenza per liberarci dall'ignoranza digitale di ITA
È ammirevole l'intervento distensivo di facebook nei confronti del vicecapo di stato di ITA (il presidente del Senato, Schifani, n.d.r.). Il numero 2 di questo stato che sopravvive a sé stesso ieri si è lanciato in una filippica che ha quasi accomunato i gruppi terroristici degli anni '70 con facebook, il social network che sta diventando la naturale valvola di sfogo per molte persone.
Le parole pronunciate ieri nel senato di ITA sono risuonate in rete come una bestemmia in Chiesa. È incredibile che il rappresentante di una istituzione di uno stato che si vuole definire libero dimostri una tale ignoranza - nel senso tecnico di nescienza - in ciò che dice. Non c'è nulla da dire sul piano politico, perché se questo è il numero 2 di ITA, la politica in ITA è morta e defunta.
Non ci possono essere parole adeguate per commentare un tale abisso.
Nel sentire tali parole ieri come prima reazione mi è gelato il sangue, come se mi fossi trovato di fronte a un dinosauro sopravvissuto alla propria estinzione.
Dopodichè ho provato pena, pena per un uomo del passato che non può capire il presente.
È privo degli strumenti culturali minimi. Al suo confronto mi sono sentito come poteva sentirsi un Galileo che di fronte alla stupidità dell'inquisizione dicesse "eppur si muove": è ammirevole pertanto che Richard Allan, responsabile europeo di Facebook abbia espresso la propria disponibilità "a discutere ulteriormente con Schifani o con chiunque altro del suo staff e di conoscere il suo punto di vista su come noi possiamo agire ancora più efficacemente in futuro".
Il signor Allan forse non sa che rischia di essere imprigionato come sovversivo, magari per costituzione di associazione antinazionale, o simili beltà presenti nel codice penale di ITA.
È vero, sono articoli ormai desueti e forse privi di significato, ma intanto esistono e io, se fossi il signor Allan, ci penserei due volte ad andare a Roma in questi giorni. Potrebbe anche essere costretto a dire "eppur si muove".
Sì, a sentire le parole di Schifani di ieri ho pensato a quei berlinesi dell'est che 6 mesi prima della caduta del muro ancora erano oppressi dai dinosauri politici del passato.
L'unica differenza, perdonatemi la battuta, è che forse qui il muro è da costruire, non da abbattere: un muro tutto tondo per rinchiudervi dentro l'ignoranza e lasciare noi Veneti liberi da simili stupidaggini digitali grazie all'indipendenza.
Gianluca Busato
Segretario PNV
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Utenti ignari di Facebook pro Berlusconi
Giovedi 17 Dicembre 2009 alle 20:49
"Centinaia di migliaia gli utenti di Facebook si sono trovati, a loro insaputa, iscritti a pagine che manifestano solidarietà e vicinanza a Silvio Berlusconi" fanno sapere dalla segreteria dell'ADICO.
Il caso più significativo riguarda il social network a cui due milioni di persone avevano aderito ad una campagna per il terremoto in Abruzzo e che, da un momento all'altro si sono trovati "iscritti" a una pagina completamente diversa "Solidarietà a Silvio Berlusconi" o quella di "Sosteniamo Silvio Berlusconi contro i fan di Massimo Tartaglia".
Intanto gli utenti di Facebook non ci stanno ed invitano gli altri a lasciare il social network.
"Cambiare nome ai gruppi più numerosi in favore del Presidente del Consiglio è un atto illegale e mistificante che non deve ripetersi" avverte il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini, che continua: "Facebook, MySpace, Badoo, LinkedIn, i social network più frequentati possono trasformarsi in miniere d'oro e pericolose per gli hacker".
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Su facebook fan inconsapevoli del premier
Martedi 15 Dicembre 2009 alle 17:51Adico
ADICO: sono milioni gli utenti di Facebook a sostenere, a loro insaputa, Berlusconi
"Centinaia di migliaia gli utenti di Facebook si sono trovati, a loro insaputa, iscritti a pagine che manifestano solidarietà e vicinanza a Silvio Berlusconi" fanno sapere dalla segreteria dell'ADICO.
Il caso più significativo riguarda il social network a cui due milioni di persone avevano aderito ad una campagna per il terremoto in Abruzzo e che, da un momento all'altro si sono trovati "iscritti" a una pagina completamente diversa "Solidarietà a Silvio Berlusconi" o quella di "Sosteniamo Silvio Berlusconi contro i fan di Massimo Tartaglia".
Intanto gli utenti di Facebook non ci stanno ed invitano gli altri a lasciare il social network.
"Scambiare nome ai gruppi più numerosi in favore del Presidente del Consiglio è un atto illegale e mistificante che non deve ripetersi" avverte il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini, che continua: "Facebook, MySpace, Badoo, LinkedIn, i social network più frequentati possono trasformarsi in miniere d'oro e pericolose per gli hacke
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