L'intervento di Variati su Facebook in merito a ordinanza chiusura anticipata bar
Sabato 10 Luglio 2010 alle 08:56 | 0 commenti
Cari ragazzi,
intervengo nella discussione perché voglio darvi una spiegazione che credo dovuta. Sarei venuto di persona al vostro "sit in" di oggi (ieri, in quanto il post del sindaco è stato scritto scritto in data 9 luglio, n.d.r.) pomeriggio per confrontarmi con voi. Purtroppo sono all'estero fino a domenica, nella città gemellata di Annecy. Ho letto comunque i vostri argomenti, con attenzione, e devo dire che è una discussione interessante e intelligente.E vi dico fin da subito che sono disponibile a incontrarmi e confrontarmi con voi, anche già la prossima settimana. Per discutere assieme, per capire meglio le rispettive ragioni. Per trovare soluzioni.
Alcune cose però voglio dirvele subito, anche per sgombrare il campo da equivoci.
Questa non è un'ordinanza contro di voi. Non è un'ordinanza contro i giovani, o meno giovani, avventori del "vostro" bar. E non è certamente un'ordinanza contro il divertimento, l'aggregazione, la vivacità della città .
Perché sono d'accordo con quello che scrivono molti di voi: la nostra è una città ancora troppo poco "viva", ancora un po' troppo "addormentata". Noi stiamo lavorando per migliorarla: più concerti anche in piazza, all'aperto, gratuiti; il progetto di un centro giovanile in contra' Burci; più autorizzazioni ai bar del centro ad aprire plateatici per aumentare gli spazi a disposizione di chi vuole stare assieme, bersi una cosa in compagnia, vivere la città ; più dialogo con le feste rock e di quartiere che negli ultimi anni erano state quasi del tutto soffocate, e che invece sono una realtà bella e importante.
Ovviamente si può fare meglio. Ma non siamo insensibili a queste esigenze. Anche se ogni volta che si fa qualcosa all'aperto, specie la sera, puntuali arrivano le lettere e le telefonate di protesta: in alcuni casi eccessive, perché la città non deve essere certo un cimitero, ma in altri casi sensate.
E allora? Allora bisogna trovare un equilibrio. Tra il diritto a divertirsi, a ritrovarsi, e il diritto dei residenti a vivere tranquilli.
Nel caso del "Cancelletto" questo equilibrio si è rotto da troppo tempo. Per colpa di pochi imbecilli, forse, ma si è rotto. I residenti si lamentano di cose gravi, e ve le voglio dire senza giri di parole. Portoni trasformati in pisciatoi. Cani non sempre ben controllati. Gente che vomita. Gente che si droga. La strada trasformata in un bordello per diverse ore, con cocci di bottiglia, bicchieri di plastica, cartacce. Un residente di zona è stato persino malmenato da alcuni teppisti per aver "osato" protestare per il loro cattivo comportamento.
È accettabile tutto questo? Cosa c'entra con il divertimento? È un diritto quello di pisciare o vomitare sui portoni degli altri? Di imbrattare i loro muri? Di impedire alle auto di passare se hanno il permesso?
Mi si può rispondere: ma che colpa ha il gestore se alcuni clienti si comportano male?
L'anno scorso avevo personalmente incontrato i gestori dei locali con più proteste da parte dei residenti di zona. Avevo detto a chiare lettere: massima disponibilità verso chi collabora e si comporta bene; severità con chi continua a comportarsi male. Avevo chiesto loro di essere partecipi di una responsabilità collettiva. Di farsi carico di risolvere problemi, in modo da evitare che dovesse intervenire il Comune in modo punitivo, cosa che ovviamente non fa piacere a nessuno. Altri locali lo hanno fatto: ad esempio servendosi di una persona come "sicurezza", con il compito di calmare gli scalmanati. O di allontanare quei clienti che si comportano male. Insomma, è stato dato il tempo per risolvere i problemi. Purtroppo, non è stato fatto.
Mi si può rispondere: ma la maggior parte dei clienti è fatta di persone per bene, di ragazzi normali che si ritrovano lì tranquillamente. Perché dobbiamo pagare noi per pochi imbecilli? È una domanda giusta. E mi rendo perfettamente conto che con questa ordinanza si fa un torto a chi si comporta bene. Ma anche in questo caso, ci vuole collaborazione: per primo da parte del gestore, che dovrebbe avere l'interesse a cacciare gli imbecilli in modo da evitare che vengano "puniti" anche i clienti normali e civili. Ma anche da voi può venire un aiuto importante: potete isolare e anche allontanare quelli che si comportano come cretini, quelli che rompono, quelli che non hanno rispetto di niente. Potete denunciarli, come dovrebbe denunciarli il gestore. Aiutandoci a separare le mele marce dalle mele sane.
Né io né i miei assessori vogliamo chiudere locali. Vogliamo che vivano, che siano frequentati, che la gente si ritrovi. È una cosa in cui crediamo. Ma abbiamo delle responsabilità verso tutti i cittadini. E anche gli altri, i residenti, hanno i loro diritti.
Parleremo di nuovo con il gestore. E parlerò io stesso, se vi interessa, anche con voi. Sono convinto che dal confronto possano nascere soluzioni. Se ci sarà la volontà e la disponibilità di risolvere i problemi che oggi ci sono, il Cancelletto riaprirà con i normali orari. Ma ci vuole l'impegno di tutti.
So di essere stato lungo. Ma ho voluto provare a spiegarmi bene. Spero che possa servire.
Achille Variati
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