Liliana Zaltron, uno dei pochissimi consiglieri comunali con Francesco Rucco di Idea Vicenza e ora anche Daniele Ferrarin del Movimento 5 Stelle Vicenza, di cui Zaltron è capogruppo, ad essersi occupata fin dall'inizio con costanza e caparbietà della "demolizione" sistematica della Fondazione Roi (cfr. "Roi. La Fondazione demolita") da quando nel 2009 a prenderne la guida, alla morte del marchese Giuseppe Roi, che l'aveva dotata di un patrimonio, tra beni mobili e immobili, di circa 100 milioni di euro da far "fruttare" per finanziare esclusivamente il museo civico comunale di palazzo Chiericati, è stato Gianni Zonin che, da presidente della Banca Popolare di Vicenza e per via statutaria, seguita quando faceva comodo, si è autonominato presidente.
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Sotto il titolo de Il Giornale di Vicenza di oggi, 7 luglio ("Banche venete, stop alla modifica del decreto") spunta il sommario acchiappa lettori (allocchi): "Ritirato l'emendamento pro azionisti presentato dal relatore e concordato tra i parlamentari...". Come spesso succede ancora e quasi sempre è successo in passato al quotidiano confindustriale il sommario è falso per chi ne avesse dedotto che l'emendamento avesse previsto fondi per i rimborsi ai soci truffati o "pompato" se si considerano pro ex soci un apio di dettagli puramente formali. Lo stesso testo dell'articolo chiarisce che l'emendamento tutto riguardava tranne la giusta tutela dei soci della Banca Popolare di Vicenza in ciò emulando il GdV che nell'era di Gianni Zonin tutti ha tutelato, dal presidente ai... vertici di Via Btg. Framarin e di Palazzo "Zonin Longare" (non è un errore di stampa, ma a Palazzo Bonin Longare siedevano i maggiori fans di Zonin, gli ultimi presidenti di Confindustria Vicenza, Giuseppe Zigliotto e Roberto Zuccato, ma mai gli (ex) azionisti (ex) lettori.Â
Dialogo aperto con categorie locali "Grande attenzione alle pmi a cui non faremo mancare il credito". Confermato il plafond aggiuntivo di 5 mld per il territorio. Verrà esteso il programma Filiere: nel Veneto sono già 36 i contratti di filiera attivati che coinvolgono oltre 620 fornitori per un giro d'affari complessivo di 4,4 miliardi I vertici di Intesa Sanpaolo sono stati oggi in Veneto per incontrare i rappresentati regionali dell'artigianato, commercio e agricoltura. In particolare Stefano Barrese, responsabile della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, assieme a Gabriele Piccini (nella foto con Barrese) responsabile ex Banca Popolare di Vicenza e ex Veneto Banca e Renzo Simonato direttore regionale Veneto Friuli VG e Trentino AA, hanno incontrato il presidente Agostino Bonomo e il direttore di Confartigianato Veneto, il direttore di CNA VenetoMario Borin ed i rappresentanti di Confcommercio e Coldiretti.
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Pubblicato alle 10.50, aggiornato alle 19.27. Il "tesoro immobiliare" della Bpvi potrebbe fare gola a tanti. E' stato l'ex assessore e consigliere comunale Claudio Cicero a dare  il via alle danze con una proposta schock: "La Banca Popolare di Vicenza, ora di proprietà d'Intesa Sanpaolo, potrebbe cedere la sua sede centrale in via Battaglione Framarin al Comune, al prezzo di un euro come forma di risarcimento alla cittadinanza. Sarebbe l'edificio perfetto per fare il nuovo municipio". Idea interessante ma difficilmente realizzabile, forse, solo una mossa elettorale. La questione dei beni immobiliari della banca, però, resta centrale per gli sviluppi futuri della città . Non si conoscono ancora, infatti, i piani d'Intesa per la gestione di edifici storici come Palazzo Thiene e Repeta.
'Alla fine i focolai li abbiamo spenti con risorse dei contribuenti o delle banche italiane. Mi sarei invece aspettato sulle crisi bancarie un contributo dalle grandi banche di affari internazionali, sempre in prima fila quando si tratta di fare gli advisor o di occuparsi di privatizzazioni o peggio ancora di piazzare al Governo derivati sul debito pubblico'. Lo afferma in una nota il presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia. intervenendo nella discussione sul Dl Banca Popolare di Vicenza, Veneto Banca e Intesa Sanpaolo 'A loro - sottolinea - avremmo dovuto chiedere di partecipare a queste cosiddette 'operazioni di mercato', almeno avremmo capito chi davvero è disposto a investire qualcosa per il nostro Paese'. Sulla vicenda banche venete aggiunge: 'Temo che sborseremo tutto quello che è necessario. Quando una spesa è autorizzata, raramente ho visto non effettuarla'.
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Ora che con il DL del Governo Gentiloni, promosso dal Ministro Padoan, la Banca Popolare di Vicenza è scomparsa definitivamente dall'orizzonte dell'economia vicentina e veneta, viene alla luce in modo dirompente la situazione in cui è precipitata la Fondazione Roi. Non è più accettabile che si immagini che nulla è accaduto dalla scomparsa del fondatore Boso Roi ad oggi. Una precedente gestione, retta dall'ex presidente della Popolare, dott. Zonin, ha modificato lo statuto, ha gestito il patrimonio con risultati non certamente positivi, ha perpetuato un andamento che necessita di essere riportato all'origine, come spirito, e adattato alla situazione che oggi è venuta a determinarsi con l'assorbimento della Popolare da parte di Banca Intesa.
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Proposta shock di Claudio Cicero che vuole che vuole chiedere a Banca Intesa Sanpaolo, se ne ha la facoltà , di "risarcire il Comune di Vicenza donando la sede della ex Banca Popolare di Vicenza di via Battaglion Framarin che non è più così indispensabile per i loro uffici e potrebbe diventare la sede del nuovo municipio". Tutto questo, secondo il consigliere, al costo di un euro. E sulla possibile candidatura a sindaco Cicero risponde: "Io lavoro per la città , ho sempre fatto così".
Qual è la ragione che ha spinto le autorità italiane a trattare per evitare il fallimento interno a Popolare di Vicenza e Veneto banca? E siamo sicuri che le regole comunitarie siano state effettivamente rispettate? Andrea Enria è il capo dell'Autorità bancaria europea, di fatto un'emanazione della Commissione di Bruxelles, ma ciò non gli impedisce di muovere critiche al decreto del governo che ha salvato gli istituti veneti slalomeggiando la direttiva sulle risoluzioni. Roma, ieri. L'ex funzionario della Banca d'Italia è di fronte alla Commissione Finanze del Senato per parlare di come riformare le regole in vigore da gennaio 2016.
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