In Italia riscaldamento più caro
Lunedi 5 Ottobre 2009 alle 12:41ADICO
In Italia il gasolio da riscaldamento più caro d'Europa
Il gasolio da riscaldamento italiano è il più caro d'Europa, con un costo di 1,068 euro al litro contro 0,696 euro della media Ue.
Secondo le ultime statistiche pubblicate dall'Unione petrolifera, infatti, l'Italia continua a collocarsi al primo posto in Europa per il caro-gasolio, con 1,068 euro al litro, un pò meno del doppio della media Ue (0,696 euro) e più del doppio rispetto al Paese più virtuoso, che è il Lussemburgo (0,489). Gli altri grandi Paesi europei sono tutti molto staccati: in Germania il gasolio costa 0,579 euro al litro, in Francia 0,600, in Spagna 0,593 e nel Regno Unito 0,535.
"L'ennesima cara sorpresa che i consumatori italiani si troveranno dover far fronte già dal 15 Ottobre, termine fissato dal governo per 47 province in cui sarà possibile avviare il riscaldamento domestico", fanno sapere dalla segreteria dell'ADICO.
"Come accade per tutti i beni energetici, ad incidere il carico fiscale che grava su ogni litro di gasolio; le imposte gravano per 0,581 euro, la somma più alta tra tutti e 27 i Paesi considerati"conclude il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini.
Studenti italiani sessisti e disinformati sull'immigrazione
Domenica 4 Ottobre 2009 alle 11:22ADICO
Studenti italiani sessisti e disinformati sull'immigrazione
Tra gli studenti delle medie e delle superiori permangono stereotipi su maschilismo e immigrazione: è quanto ha rilevato un'indagine Irpps-Cnr presentata ieri a Roma nel convegno "il Cnr e la scuola" e condotta su ragazzi di due fasce di età , tra i 12 e i 13 anni e tra i 16 e i 18 anni, di Milano, Venezia, Lucca e Salerno.
L'atteggiamento sessista (un atteggiamento comunemente considerato di forma discriminatoria tra esseri umani basata sul genere sessuale) è emerso davanti all'affermazione "l'infedeltà sessuale di una donna è molto più grave di quella dell'uomo, che per sua natura è cacciatore": nel complesso gli studenti sono in disaccordo (62%), tuttavia più di un terzo del campione condivide questo doppio standard di giudizio. Per quanto riguarda la violenza di genere è diffusa l'opinione che "molte donne in fatto di sesso vanno un po' forzate, altrimenti non si sbloccherebbero": "in media le ragazze esprimono un disaccordo pari al 54% e i ragazzi solo del 19% - ha spiegato Maura Misiti, la ricercatrice responsabile dell'indagine - il che significa la legittimazione delle forzature da parte di ben quattro maschi su cinque". Il disaccordo è molto più elevato tra i liceali, con una media di 44,3%, di quanto non sia tra gli studenti degli istituti tecnici (35%) e professionali (28%).
Affrontando l'argomento famiglia e istituzione matrimoniale è prevalsa una netta preferenza verso la formula di convivenza precedente alla formalizzazione (49%) che però prevale a Venezia (55%), Lucca (51%) e Milano (47%), mentre a Salerno il 42% dei ragazzi è a favore del matrimonio. La convivenza non strettamente legata all'idea delle nozze è scelta dal 16% degli studenti e a Milano arriva al 21%.
L'indagine del Cnr evidenzia infine una carenza informativa e una incapacità dei giovani di valutare il fenomeno immigratorio.
Non va pagato notaio per cancellare ipoteca
Domenica 4 Ottobre 2009 alle 11:20ADICO
Non si deve pagare il notaio per cancellare l'ipoteca
"Troppo spesso le banche propongono al cliente di rivolgersi a un notaio a proprie spese per ottenere la cancellazione dell'ipoteca dalla casa piuttosto che attivare, la procedura semplificata", denuncia il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini.
Bisogna sapere che "dal 1° gennaio del 2008, per legge, qualunque ipoteca non ha più valore una volta rimborsato il mutuo, perciò non si deve pagare il notaio per cancellarla" spiega Carlo Garofolini.
A conferma di queste segnalazioni e', infatti, notizia della scorsa settimana che l'Antitrust ha multato un gruppo bancario per 325 mila euro. L'istituto in questione non ha rispettato le disposizioni legislative che regolano proprio le modalita' sulla cancellazione dell'ipoteca a seguito dell'estinzione del debito.
Dalla segreteria dell'ADICO ricordano che "secondo quanto disposto prima dalla legge Bersani (articolo 13, commi 8-sexies e seguenti del decreto legge 7/2007, convertito con modifiche dalla legge 40/2007) e poi dalla Finanziaria 2008 (lettera d del comma 450 dell'articolo 2) per i mutui estinti dopo l'entrata in vigore della legge, la procedura prevede un sistema di automatismo della cancellazione dell'ipoteca da parte della banca senza alcuna incombenza a carico del mutuatario".
"La banca e' tenuta a rilasciare al debitore quietanza attestante la data di estinzione del mutuo e a trasmettere all'Agenzia del Territorio la relativa comunicazione entro trenta giorni dalla stessa data e senza alcun onere per il debitore" fanno sapere ancora da ADICO.
"Va, infine, ricordato che la durata massima dell'ipoteca stabilita dalla legge e' di 20 anni. Dopo questo periodo, se non viene rinnovata, non ha più valore e la banca, anche se sul registro resta l'annotazione, non potrà più accampare nessun diritto nei confronti del debitore originario, né tanto meno dell'attuale proprietario dell'immobile" fa sapere Carlo Garofolini.
Il 31 dicembre termina la detrazione del 55%
Giovedi 1 Ottobre 2009 alle 19:32ADICO
Il 31 dicembre termina la detrazione del 55%
La manovra finanziaria 2010, varata dal Consiglio dei ministri, non ha prorogato come successo, invece, all'incentivo del 36% la detrazione del 55% per le spese di riqualificazione energetica.
"Il bonus del 55 per cento è stata una misura che ha ottenuto effetti importanti" spiega il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini, "lo hanno utilizzato centinaia di migliaia di famiglie e ha messo in moto un volano di affari superiore ai 3 miliardi di euro favorendo l'emersione del sommerso e l'attivazione di una nuova economia".
"Eliminare la detrazione del 55% significa dare un colpo al sistema delle piccole e medie imprese che attraverso l'edilizia legata di qualità si qualificano nel mercato più avanzato: tra una casa ben costruita, con le migliori apparecchiature per l'illuminazione e per gli elettrodomestici, e una casa costruita male c'è una differenza di spesa annua che vale circa mille euro a famiglia" fanno sapere dalla segreteria dell'ADICO.
Incentivi: in 4 giorni vendute 57 mila bici
Giovedi 1 Ottobre 2009 alle 12:20ADICO
Incentivi: in 4 giorni vendute 57 mila bici
Cinquantasettemila biciclette vendute in 4 giorni: questo il bilancio degli incentivi promossi dal ministero dell'Ambiente per l'acquisto di bici e biciclette a pedalata assistita. I 7 milioni e 700 mila euro stanziati hanno innescato acquisti per quasi 22 milioni. La quota media dell'incentivo e' stata di 130 euro (il 30% del prezzo) e quindi il costo medio delle bici acquistate di circa 400 euro. "Sono entusiasta - afferma il ministro Prestigiacomo - della risposta che gli italiani hanno tributato agli incentivi del ministero dell'ambiente. Comprando 57 mila biciclette e spendendo 22 milioni di euro in 4 giorni per la mobilita' sostenibile e' stato dato un segnale fortissimo ed inequivocabile a favore di uno stile di vita amico dell'ambiente e della salute". Un segnale, sottolinea il ministro "che ci inorgoglisce perche' avevamo visto giusto, ma ci assegna anche la responsabilita' di assecondare in futuro con interventi coerenti questa che si e' dimostrata grande passione nazionale". Il sistema computerizzato che contabilizza gli incentivi e' stato fermato ieri sera a quota 56.930 bici e 7 milioni 439 mila euro erogati, lasciando un margine di sicurezza per gli inevitabili aggiustamenti, rende noto il ministero. E non si esclude, al termine della tornata degli incentivi per le moto che prenderanno il via lunedi' 5 ottobre, si possano realizzare economie che consentano di riaprire una piccola tranche di incentivi. Fra le città che hanno risposto meglio agli incentivi in testa e' Roma con oltre 1500 bici vendute. Fra le regioni in testa la Lombardia giunta a quota 11 mila. (ANSA).
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Ad agosto +0,6% prezzi alla produzione
Mercoledi 30 Settembre 2009 alle 19:22
Leggera ripresa su base mensile per i prezzi alla produzione in agosto con l'indice in aumento dello 0,6% rispetto al mese precedente ma arretrato del 6,7% rispetto allo stesso mese dello scorso anno.
Lo comunica l'Istat, precisando che ad incidere sull'aumento mensile sono soprattutto i prezzi dell'energia, aumentati rispetto a luglio del 3%. I beni di consumo aumentano dello 0,3% (+0,4% i beni non durevoli, +0,1% i beni durevoli).
Guardando poi ai singoli settori di produzione, i prezzi alla produzione per le attività estrattive su base mensile crescono dello 0,6%, e per quelle manifatturiere dello 0,7%. Balzo per la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+6,3% rispetto a luglio, ma -26,8% sull'agosto dell'anno precedente); +0,4% congiunturale per le industrie alimentari, bevande e tabacchi; +0,3% per industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (che su base annua registrano un aumento analogo).
Ancora, lieve crescita (sempre congiunturale) per metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo, fabbricazione di computer, di apparecchiature elettriche. Mentre sono pochi gli aumenti tendenziali: a parte le industrie tessili, crescono i prezzi alla produzione per la fabbricazione dei mezzi di trasporto (+1,3%), altre industrie manifatturiere (+2%), fornitura di acqua, reti fognarie e trattamento rifiuti (+2,4%). Per gli altri settori, i prezzi continuano a registrare consistenti cali su base annua.
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Raddoppiano le vendite di nuda proprietà
Martedi 29 Settembre 2009 alle 15:43ADICO
Crisi: raddoppiano le vendite di nuda proprietÃ
Negli ultimi anni le transazioni di nude proprietà sono raddoppiate, dalle 18 mila del 2000, alle 35 mila del 2004, per schizzare alle 50 mila del 2008.
Si tratta, spiega il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini di "un meccanismo di acquisto della proprietà di un immobile, lasciando a chi l'ha venduta il diritto ad abitarla per tutta la vita".
Il vantaggio di chi la compra cosi è godere di un consistente sconto sul prezzo reale della casa, mentre il "venditore e' solitamente un anziano che ha voglia o bisogno di ottenere subito dei liquidi senza dover rinunciare alla sua abitazione spinto in genere dalla crisi" aggiunge Carlo Garofolini.
"Il venditore spesso agisce di nascosto dei parenti, che nella stramaggioranza dei casi si oppongono", sostengono dalla segreteria dell'ADICO.
Le città che fanno registrare le più elevate transazioni sono Genova, con il +6,1% sul totale delle compravendite, seguita da Roma 4,5%, Milano e Bologna 4%.
Un boom motivato dal trattamento fiscale e dalle agevolazioni che caratterizzano anche la nuda proprietà .
ADICO: favorevole o contrario al nucleare?
Lunedi 28 Settembre 2009 alle 19:25
Ventidue anni fa, attraverso l'abolizione di tre articoli di legge, il popolo italiano sentenziava il rifiuto alla presenza di centrali nucleari sul territorio nazionale.
Molti cittadini sono convinti che il danno ambientale prodotto delle scorie, ai danni irreversibili in caso di incidente, sia la strada più dannosa per l'ambiente e più vigliacca nei confronti delle generazioni future.
Alle dichiarazioni dei politici "sul nucleare ‘indietro non si torna, perché il nostro Paese ha bisogno di energia" il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini è convinto che "occorre governare questo paese con meno egoismo e pensare di più al futuro, alle nuove generazioni, evitando di creare ai nostri figli e ai nostri nipoti problemi di estrema gravità ".
"Basta con il solito ritornello dei paesi vicini, che adottano da tempo le centrali nucleari, perchè se il nostro vicino di casa sbaglia non dobbiamo pensare di poterlo fare anche noi" continua Carlo Garofolini, convinto che devono essere"le fonti rinnovabili a garantire l'energia al nostro Paese".
"Questo è il paese del sole e del mare; perché non sfruttare questo grande accumulo di energia che è alla nostra portata? Sfruttare per esempio l'andamento delle maree darebbe energia pulita, a basso costo, con impatto ambientale zero".
Provare non costa certo più degli sprechi fatti negli ultimi anni da chi seduto nella fatidica poltrona ha divorato soldi pubblici, spremuti sempre ai soliti cittadini che vanno a votare convinti dai tam tam martellanti e dalle promesse delle varie campagne elettorali.
A tal proposito, l'ADICO intende rivolgere una consultazione popolare, ritenendo che siano solo i cittadini a doversi esprimere sulla questione del nucleare e non poche persone, quali i politici, dover decidere le sorti del nostro Paese e delle generazioni future.
Invito pertanto gli oltre dodicimila iscritti alla newsletter dell'associazione, voler rispondere alla seguente domanda scegliendo una delle sei risposte predisposte e poi ciccare sulla funzione "vote" (presente nella home page del sito internet dell'ADICO). A questo punto appariranno le percentuali delle preferenze ed il pc si disabiliterà non permettendo votare un'altra volta.
Con il referendum abrogativo del 1987 fu sancito l'abbandono dell'Italia al ricorso al nucleare. Sei FAVOREVOLE o CONTRARIO al nucleare?
• Contrario perchè il futuro sta in altre fonti di energia rinnovabili (eolica, solare, ecc..)
• Favorevole perchè si ridurebbero i costi dell'energia
• Contrario perchè il nucleare inquina ed è rischioso
• Favorevole perchè l'Italia è troppo dipendente dal nucleare
• Favorevole purchè la centrale venga costruita lontana da casa mia
• Contrario perchè le centrali di terza generazioni sono gia "vecchie"
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Cellulari in Italia: record di numero e di costi
Domenica 27 Settembre 2009 alle 10:14Adico   Â
L'Italia è il primo Paese in Europa per numero di cellulari posseduti, uno e mezzo a persona.
"Ma è un primato decisamente costoso se si pensa che il Italia una telefonata dal cellulare in abbonamento costa di più che in quasi tutti gli altri Paesi europei" spiega il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini.
Infatti da uno studio condotto dalla Ficora, l'autorità di regolamentazione finlandese per le comunicazioni, che ha preso in considerazione i tre maggiori operatori di 19 Paesi e basandosi su tre profili di consumo, in Italia chi utilizza l'apparecchio almeno 300 minuti di conversazione e 100 sms al mese, i costi sono molti più alti, con oltre 200 euro contro i circa 100 della media europea.
"Bisogna puntare sempre più sulle tariffe flat e abolire quelle a consumo; le compagnie telefoniche hanno tutto l'interesse a mantenere la tariffazione a consumo per conseguire guadagni sempre maggiori" conclude Carlo Garofolini.
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Cresce la disoccupazione in Italia
Martedi 22 Settembre 2009 alle 16:35ADICO
Cresce la disoccupazione in Italia
Il tasso di disoccupazione in Italia del secondo trimestre è pari al 7,4%, in crescita rispetto al 6,7% del secondo trimestre 2008. Si tratta del dato più alto dal primo trimestre 2006. Lo comunica l'Istat. Sul dato ha influito soprattutto l'incremento degli inattivi (+434mila unità ), concentrato nelle regioni meridionali e dovuto a fenomeni di scoraggiamento: mancata ricerca del lavoro di molte donne per motivi familiari, al ritardato ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.
In termini assoluti il numero degli occupati è calato di 378mila unità , in flessione dell'1,6% rispetto allo stesso periodo del 2008 (-0,3% rispetto al primo trimestre 2009). Il dato tendenziale, spiega l'Istat, è il peggiore dal secondo trimestre del 1994. Il risultato sintetizza il protrarsi della caduta dell'occupazione autonoma delle piccole imprese, l'accentuarsi del calo dei dipendenti a termine e la nuova riduzione del numero dei collaboratori.
Il tasso di occupazione, pari al 57,9%, è il più basso degli ultimi 4 anni. Il numero delle persone in cerca di occupazione sale invece a 1.841.000 unità (+137.000 unità , pari al +8,1 per cento rispetto al secondo trimestre 2008).
L'Istat segnala anche che la caduta dell'occupazione è dovuta in gran parte al calo della componente italiana (-399 mila occupati maschi e -163 mila occupate donne) mentre prosegue la crescita dell'occupazione degli stranieri (+89 mila unità maschi e +95 mila unità femmine).
(spunti tratti dalla repubblica.it)
"La crisi finanziaria ed economica, la più grave di questi ultimi cinquant' anni', si e' trasformata in una crisi dell'occupazione e le prospettive a medio termine non sono incoraggianti", spiega il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini, che conclude: "uno dei principali rischi e' che una grande parte di questo forte aumento della disoccupazione acquisisca un carattere strutturale con uno slittamento di un certo numero di persone prive di occupazione verso una disoccupazione di lunga durata o l'uscita dalla vita attiva".
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