Archivio per tag: Adico

Categorie: Politica, Famiglia

Operativo fondo garanzia per i neo genitori

Sabato 23 Gennaio 2010 alle 17:25

Adico   

E'operativo il fondo di garanzia per il prestito di 5mila euro a tassi agevolati e garantiti dallo Stato a favore dei genitori dei bambini nati e adottati nel 2009, 2010 e 2011.
Carlo Garofolini, presidente dell'ADICO spiega che "il Fondo di credito ha l'obiettivo di aiutare i neo genitori alle prese con le numerose spese che l'arrivo di un figlio comporta; ma avverte anche che il prestito dovrà essere restituito nell'arco di cinque anni od estinto soluzione diversa purché concordata con la banca o l'intermediario".
La domanda, spiegano dalla segreteria dell'ADICO, "deve essere presentata entro il 30 giugno dell'anno successivo all'adozione o alla nascita del figlio, ragion per cui per tutti i nati o i figli adottati quest'anno il termine ultimo di presentazione della domanda per poter accedere al prestito è quella del 30 giugno del 2011".
Un'attenzione particolare, "è prevista, per i nuovi nati portatori di malattie rare" fa sapere Carlo Garofolini, individuate dal Dlgs 124/1998, che usufruiranno di un ulteriore contributo, in conto interessi, che riduce il Taeg allo 0,5%. In questo caso, la domanda può essere presentata entro e non oltre il 31 dicembre 2011, anche, in modo contestuale, rispetto alla richiesta del finanziamento ammissibile alla garanzia del Fondo".
Sul nuovo sito www.fondonuovinati.it, è possibile acquisire informazioni sia sulla lista delle banche che aderiscono all'iniziativa, sia su quello che occorre per poter accedere al prestito.

 

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Categorie: Famiglia

Ai bamboccioni 'soli' servono 1.300 euro

Giovedi 21 Gennaio 2010 alle 22:19

Adico    

 

Ai «bamboccioni» servono 1.300 euro per vivere da soli

Mettiamoci l'affitto dell'appartamento, le spese condominiali, le bollette, l'auto. Poi, qualche piccolo sfizio, come una pizza a settimana, la piscina o la palestra. Niente extra particolari, niente vacanze, niente scarpe o vestiti nuovi. Risultato? Non per vivere, ma per sopravvivere fuori di casa, i bamboccioni dovrebbero contare su un reddito netto superiore ai 1.200 euro al mese. Che diventano quasi 1.400 per quelli iscritti all'Università. Insomma una media di 1.300 euro. «Qui, al contrario di quello che dice il ministro Renato Brunetta, non ci troviamo davanti ai cosiddetti bamboccioni - spiega Carlo Garofolini, presidente dell'ADICO che ha curato l'indagine elaborando i dati dell'ufficio statistica del Comune e di Quattro Ruote - sono molti i ragazzi che vorrebbero andarsene di casa. Ma dove trovano i soldi?». Affitti. Per il 18enne che intende uscire di casa, la voce più insidiosa è quella degli affitti. Per un miniappartamento arredato a Mestre si spendono fra i 550 e i 600 euro al mese, ai quali bisogna aggiungere 80-100 euro per il condominio. «Difficile che un giovane appena uscito dalle scuole superiori possa trovare un lavoro in grado di sostenere questi canoni di locazione - sottolinea Garofolini - Solitamente i ragazzi trovano occupazioni precarie da 700-800 euro al mese. Oppure vengono assunti con il contratto di formazione lavoro». Impossibile andare da soli in un mini. Chi esce di casa a 18 anni, dunque, punta alla coabitazione. E sempre a Mestre per due camere arredate si chiedono in media 650 euro al mese, per tre camere 700. La coabitazione, insomma, risulta più abbordabile. Studenti. Le opportunità di affitti agevolati per gli studenti universitari ci sono, ma sono limitate. L'Esu fornisce stanze per i giovani con bassa soglia di reddito familiare. Poi ci sono collegi come la Domus Civica a altre realtà. Ma per lo più gli studenti sottostanno agli affitti di mercato che, per una camera singola, si aggirano attorno ai 500, 600 euro al mese. I 18enni che proseguono gli studi «vengono sostenuti economicamente dalle famiglie - ricorda Garofolini - Molte delle quali fanno salti mortali per permettere ai figli di ottenere una laurea. Anche perché la sola iscrizione all'Università di Venezia costa più di 1.400 euro l'anno». Altre spese. Se fossero costretti a uscire di casa per legge, come proposto Brunetta, i 2 mila «bamboccioni» veneziani dovrebbero affrontare spese di ogni tipo. Oltre all'affitto, c'è il carrello alimentare, calcolato in 40 euro a settimana, perché si sa che i ragazzi rinunciano spesso a mangiare per soddisfare altre esigenze. Per quanto riguarda l'auto, il peso più consistente è dato dall'Rc. In questo caso, l'indagine prende in esame una delle assicurazioni meno care: Generali (653 euro all'anno). Poi c'è il tagliando, il bollo, la benzina. «Nel conto abbiamo anche inserito due cene in ristorante e due in pizzeria, seguendo i costi dell'Osservatorio prezzi del Comune. Poi 50 euro al mese per piscina o palestra. Ma ci sono molte altre spese extra non inserite, come il parrucchiere, la discoteca, lo spritz». Poveri bamboccioni.

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Categorie: Politica

Class action all'italiana

Giovedi 21 Gennaio 2010 alle 21:49

Adico              

Con il termine "class-action" (azione di classe) si fa riferimento a strumenti di tutela collettiva risarcitoria che consentono di attivare un unico processo per ottenere il risarcimento del danno subito da un gruppo di cittadini danneggiati dal medesimo fatto realizzato da una azienda scorretta.
Dal 1° gennaio 2010 finalmente è entrato in vigore l' articolo 140-bis del Codice del consumo.
Sulla carta, si tratta di una straordinaria occasione per rendere effettiva la tutela dei consumatori in tutte quelle situazioni nelle quali si controverte per importi di valore contenuto e per questo generalmente si preferisce rinunciare alla difesa dei propri diritti.
Pur nella consapevolezza di alcuni evidenti limiti dell'attuale normativa, le azioni collettive dovranno essere sperimentate (anche per comprenderne a fondo le inefficienze).
L'ADICO ha già polemizzato poiché non è possibile procedere, ad esempio, contro i mega crack del passato come Parmalat o Cirio dato che la "class action" non è retroattiva ossia non si possono intentare cause fino al 16 agosto 2009 e non introduce il concetto di indennità punitiva. In America il giudice può scegliere un risarcimento più alto di quello effettivo, ed allargare gli effetti della sentenza non solo a chi ha partecipato attivamente - e fisicamente - all'azione, ma anche a tutti i membri della comunità che si trovano nella situazione medesima.
"Quest'ultimo concetto dell'indennità punitiva non è previsto" evidenzia il presidente dell'ADICO Carlo Garofolini. "Visto che siamo in Italia e abbiamo i legislatori che ci ritroviamo, non solo non esiste alcuna maggiorazione dell'indennizzo decisa a discrezione del giudice, ma almeno per la Pubblica Amministrazione non esiste proprio un risarcimento. Il testo della legge, infatti, parla chiaramente di «nessun onere a carico dello Stato», e non c'è bisogno di spiegare cosa si intenda con questa locuzione. Aggiungendo danno alla beffa, poi, le spese per l'avvio delle pratiche procedurali saranno proprio a carico della parte più debole, cioè di chi ha richiesto l'azione".

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Categorie: Famiglia

Lasciare la famiglia costa per i giovani

Martedi 19 Gennaio 2010 alle 12:26

ADICO

QUANTO COSTA AI GIOVANI LASCIARE LA FAMIGLIA

19 gennaio 2010

Tutti fuori casa a 18 anni per legge. È la nuova provocatoria proposta di legge del ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta che ha già scatenato e fatto infuriare il popolo del web, riaccendendo il dibattito sui "bamboccioni".
Evidentemente il ministro "non si rende conto che sono sicuramente le ragioni economiche e sociali a prevalere su quelle culturali se i ragazzi a 30 anni vivono ancora con la propria famiglia" spiega il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini; "prendere una casa in affitto, anche in condivisione, è infatti una possibilità concessa a pochi privilegiati e trovare lavoretti, anche precari, che consentano davvero di mantenersi agli studi è spesso un'utopia".
A spiegare chiaramente la situazione è Domenico Masi, titolare di Sociologia del lavoro alla Sapienza, secondo cui vanno "sfatate le false leggende come quelle che i giovani non vogliono essere indipendenti. Non è vero. Vorrebbero esserlo e lo dimostrano cercando attività di tutti i tipi, dall'operatore al centralinista, passando per il cameriere, con tanto di laurea. È il lavoro che non c'è. E senza, non c'è nemmeno l'autonomia".
In fin dei conti è sempre tutta una questioni di numeri e, quindi, di soldi. Basti pensare agli ultimi dati diffusi dal rapporto EuropaConsumi - elaborato da Confcommercio - che ha presentato un'analisi comparativa nei 27 Paesi dell'Ue.
Soldoni alla mano, ammonta a poco meno di 4.000 euro la spesa media sostenuta da ogni cittadino europeo nel 2008 per mantenere e arredare la propria abitazione. Solo per mobili, elettrodomestici e articoli di arredamento la spesa è infatti di circa 850 euro, con punte in Austria e Irlanda dove si è speso poco piu' di 1.260 euro, mentre in Italia poco meno di 1.200 euro.
A questo importo, aggiunge l'ufficio studi, vanno aggiunte anche le spese fisse per l'abitazione che, tra affitti, acqua, elettricità, gas e manutenzione, hanno presentato un conto poco superiore ai 3.100 euro, con i Paesi scandinavi in testa: Danimarca (5.431 euro), Svezia (4.294 euro) e Finlandia (4.250 euro).
Mentre, considerando anche le spese fisse, è "la voce affitti a farla da padrone" in tutti i Paesi, assorbendo circa 2.163 euro per abitante, con il BelPaese che si colloca oltre la media europea. In Italia ci vogliono, infatti, 2.274 euro per permettersi di vivere da soli.
"Una somma che quasi nessun ventenne precario o neolaureato può permettersi; ci piacerebbe ricevere dal Governo qualche boutade in meno e qualche risposta in più, di fronte ad una crisi così profonda e pagata in primo luogo dalle giovani generazioni" dichiara il presidente dell'ADICO, "nel nostro Paese c'è un problema di accesso agli studi, al lavoro e al welfare che impedisce l'autonomia".

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Preavviso di 15 giorni per 'cattivi pagatori'

Domenica 17 Gennaio 2010 alle 16:10

Adico   

E' illegittimo essere "cattivo debitore" senza previa comunicazione

"E' illegittima l'iscrizione nei Sistemi di informazioni creditizie (Sic), vale a dire le ex centrali rischi in cui vengono inseriti i nominativi dei cattivi pagatori, se l'istituto finanziario non informa l'interessato almeno 15 giorni prima" avverte il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini.
A sancire nuovamente questo principio di garanzia e' un provvedimento d'urgenza emanato dal Giudice del Tribunale di Ortona il quale ha dato ragione un consumatore che chiedendo un finanziamento per acquistare un'autovettura, ha scoperto di essere iscritto alla Crif, poiché l'ex fidanzata, alla quale aveva prestato la propria garanzia per un prestito, ha onorato solo in parte il proprio debito.
E' risaputo infatti che qualora il debitore principale non pagasse, la banca chiederà al fideiussore di provvedere al rimborso delle rate. Ma il punto fondamentale e' che non solo la ex, residente in un'altra Regione, non ha mai messo al corrente il garante di questo ritardo nel pagamento delle rate, ma anche che la società creditrice ha omesso di comunicare al ricorrente che i propri dati personali sarebbero stati resi accessibili sui Sic.
Una mancata comunicazione che, quindi, ha portato il ricorrente a ritrovarsi iscritto nei registri della Crif senza saperlo, senza essere stato avvisato dell'atto di messa in mora e senza che gli sia mai stato richiesto il rientro del debito.
Fatto che ha portato il Giudice a ribadire che - si legge nella sentenza - "il ricorrente, in qualità di coobbligato, doveva essere avvisato della situazione che andava delineandosi, in modo da essere messo nelle condizioni di poter far fronte agli obblighi su di esso gravanti".
La segnalazione e', infatti, avvenuta tramite la società creditrice in questione con una condotta che il Giudice ha ritenuto "in violazione del codice deontologico dei sistemi informativi, nonche' del dovere di massima attenzione al quale gli intermediari finanziari sono tenuti secondo le istruzioni della Banca d'Italia e del Garante della Privacy".
Il Giudice ha quindi ordinato alla società creditrice l'immediata revoca della segnalazione del credito vantato alla Crif con contestuale cancellazione del nome del consumatore, nonché il pagamento di tutte le spese, evidenziando altresì che il danno complessivo che può essere prodotto da una segnalazione infondata alla Crif non può essere "adeguatamente ristorabile con il solo versamento di una somma in denaro".
Dalla segreteria dall'ADICO ricordano che "il Codice deontologico dei Sistemi di informazioni creditizie in vigore dal 2005 prevede anche dei tempi certi di permanenza dei dati nella banca dati, qualora non si rispettino le scadenza delle rate.
In particolare, le richieste di finanziamento vengono conservate per 6 mesi (1 mese in caso di rifiuto o rinuncia al finanziamento) dalla richiesta; le morosità di due rate (o mesi) poi sanate sono visibili per 12 mesi dalla data di regolarizzazione; le morosità superiori a due rate (o mesi) poi sanate sono visibili per 24 mesi dalla data di regolarizzazione; le morosità mai sanate rimangono visibili per 36 mesi dalla scadenza contrattuale o dall'ultimo aggiornamento; tutte le altre informazioni positive che indicano il pieno rispetto del piano di rimborso del finanziamento - rimangono".

 

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Inflazione più bassa degli ultimi 50 anni

Sabato 16 Gennaio 2010 alle 15:19
Adico, fonte Ansa    

 

L'inflazione media del 2009 e' stata dello 0,8%, stando all'Istat sulla base di dati definitivi. E' il tasso piu' basso degli ultimi 50 anni. I prezzi al consumo a dicembre per l'intera collettivita' sono aumentati dello 0,2% rispetto a novembre e dell'1% rispetto a dicembre 2008. Lo rileva l'Istat precisando che l'indice armonizzato (Ipca) segna un +0,2% rispetto a novembre e un +1,1% su base tendenziale.
Se veramente esiste una "fase di avvio della ripresa è necessario tenere sotto controllo i prezzi per evitare effetti speculativi soprattutto sui prodotti di largo consumo" avverte il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini che aggiunge : "considerata la forte contrazione dei consumi che ha caratterizzato il 2009, anche questa senza precedenti storici, il tasso di inflazione avrebbe dovuto essere addirittura negativo e non positivo".

 

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Gennaio il mese più caro per automobilisti

Venerdi 15 Gennaio 2010 alle 17:51

ADICO

ADICO: GENNAIO SI CONFERMA IL MESE PIÙ CARO PER GLI AUTOMOBILISTI

15 gennaio 2010

Gennaio per gli automobilisti rappresenta il mese più costoso dell'anno: è, infatti, il periodo in cui scadono la maggior parte dei bolli auto e delle polizze. "Ma è soprattutto l'Rc auto a preoccupare i consumatori" avverte il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini, "molti saranno costretti a dar fondo ai propri risparmi per pagare i premi assicurativi che per molti si preannunciano ben più salati di quelli relativi all'anno precedente".
Per cercare di risparmiare, spiega il presidente dell'ADICO, "bisogna abituarsi a compare i prezzi e le condizioni dalla propria Compagnia con quelli offerti dalle altre, a volte si riesce risparmiare anche centinaia di euro".
Sempre secondo l'indagine promossa da Assicurazione.it, ad aver presentato alle proprie assicurazioni il maggior numero di denunce per incidente con colpa sono stati gli automobilisti toscani (6,65%), seguiti da quelli laziali (5,88%) e, a brevissima distanza, da quelli liguri (5,82%).
Capitolo a parte per le categorie professionali che hanno denunciato il maggior numero di incidenti: la palma d'oro va ai medici (7,37%), seguiti dagli agenti di commercio (5,72%), dagli imprenditori (4,56%) e dalle Forze Armate (3,59%).

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Sospensione del mutuo per imprese e famiglie

Giovedi 14 Gennaio 2010 alle 18:13

ADICO

SOSPENSIONE DEL MUTUO PER IMPRESE E FAMIGLIE

14 gennaio 2010

(ANSA) - A fine novembre hanno presentato domanda per la sospensione dei debiti circa 84 mila piccole e medie imprese. Di queste, 55 mila sono state accolte (pari a circa il 65%), con una moratoria che ha riguardato finora circa 5 mld di euro di mutui e leasing sospesi (a ottobre erano 2 mld). Lo rendono noto il ministero del Tesoro e l'Associazione bancaria italiana.Fino al 30 novembre e' stato respinto l'1,7% delle domande; il 4% e' risultato non ammissibile.
"Da febbraio ricordiamo che anche le famiglie in difficoltà possono richiedere la sospensione delle rate del proprio mutuo" fanno presente dalla segreteria dell'ADICO per un "massimo di 12 rate consecutive".
La sospensione del mutuo "può essere applicata, secondo l'accordo, sui mutui (anche quelli in fase di preammortamento o cartolarizzati) di importo fino a 150 mila euro accesi per l'acquisto, costruzione o ristrutturazione dell'abitazione principale, indipendentemente dal tipo di tasso pattuito (sia quindi il mutuo a tasso fisso o variabile)" precisa il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini.
Nel periodo di sospensione, ricorda il presidente dell'ADICO "maturano gli interessi contrattuali pattuiti che possono essere rimborsati dal cliente secondo diverse modalità, a seconda se la sospensione avvenga per la sola quota capitale o per la quota capitale e la quota interessi".
La posizione dell'ADICO, ricorda Carlo Garofolini, prevedeva di "consentire la sospensione temporanea dei mutui ma senza alcun onere o interessi a carico dei mutuatari per i 12 mesi di sospensione", per questo non riteniamo particolarmente significativo l'accordo sottoscritto tra l'ABI e le altre associazioni dei consumatori..

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Come riconoscere gli euro falsi

Giovedi 14 Gennaio 2010 alle 00:42

Adico

In tempo di crisi aumentano gli euro falsi. Ecco come riconoscerli.

"In questi tempi di crisi aumentano gli euro taroccati" avverte il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini. A conferma di ciò il dato diffuso dalla banca centrale, la quale fa sapere che nel secondo semestre del 2008 i sequestri di biglietti d'euro contraffatti sono cresciuti dell'8% rispetto ai sei mesi precedenti, che avevano già segnato un netto aumento.
Il rischio è di ritrovarsi "tra quelle poche banconote rimaste in portafoglio agli italiani, anche banconote false" commenta sarcastico il presidente dell'ADICO.
Ecco i numeri per far comprendere l'entità dell'allarme: negli ultimi sei mesi dello scorso anno sono stati sequestrati 447.000 euro falsi, mentre nello stesso periodo del 2008 si era arrivati a quota 413.000. Tra le più taroccate risultano essere i pezzi da 20 euro da 50 e da 100, che assieme costituiscono il 97% di tutte le falsificazioni
"Ecco i consigli delle Autorità per riuscire a riconoscere le banconote false" annunciano dalla segreteria dell'ADICO:
I biglietti autentici possono essere facilmente riconosciuti con il semplice metodo basato sulle tre parole chiave: "toccare, guardare, muovere", confrontando i biglietti sospetti con quelli di autenticità comprovata.
Guardare il valore nominale stampato sul retro della banconota in basso a destra: in una vera il colore e' cangiante a seconda di come si gira il biglietto, mentre in una contraffatta il colore resta uguale.
L'ologramma presente sul fronte della banconota non resta fisso, ma cambia a seconda dell'inclinazione. Mentre su entrambi i lati della banconota devono essere ben visibili: la filigrana che mostra l'immagine di un motivo architettonico e il valore nominale della banconote, il filo di sicurezza e il registro di stampa "recto-verso".
"Va, infine, ricordato che se si e' in possesso di una banconota sospetta non bisogna tentare di spenderla, in quanto la restituzione o l'immissione in circolazione di banconote false costituisce reato" fa sapere Carlo Garofolini.

 

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Con i Bot sottozero, non ci si rimette denaro

Giovedi 14 Gennaio 2010 alle 00:21
Adico   

 

"L'ultimo interesse concesso dal Bot a tre mesi ieri ha raggiunto un nuovo minimo storico, lo 0,37%, superando il precedente record negativo dello 0,385% segnato lo scorso 10 settembre" rendono noto dalla segreteria dell'ADICO.
Ci si chiede che "convenienza abbiano gli italiani ad acquistare titoli che abbiano una resa sottozero", si chiede il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini; "evidentemente in tempi di crisi gli investimenti tradizionali sono ritenuti i più sicuri".
Può capitare che investire 10.000 euro a tre mesi possa determinare una perdita di 8 euro; ma per il Tesoro questa risulta una pratica illegale. "La normativa del 2004, modificata nello scorso ottobre, prevede infatti un tetto alle commissione in modo che gli oneri per la clientele, addizionati a quelli fiscali pari al 12,5%, non possano mai superare i 100 euro per ogni 100 euro di capitale. Il massimo rischio, ricorda il tesoro, e' quindi chiudere in pareggio" spiegano dalla segreteria dell'ADICO che ricordano come la finalità del decreto e' quello "di tutelare i risparmiatori nell'attuale contesto di mercato, caratterizzato da tassi di interesse particolarmente contenuti soprattutto per i titoli a breve scadenza".

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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