Adsl italiana tra le più lente del mondo
Mercoledi 13 Gennaio 2010 alle 07:30Adico Â
Confrontando la velocità della Adsl italiana con quella degli altri Paesi del mondo l'Italia risulta 45esima per velocità reale di download e 79esima per quella di upload.
Questo il risultato emerso da milioni di test fatti dagli utenti sulla propria connessione, tramite lo stesso sito Speedtest.net.
E pensare che "in teoria dovrebbe essere tra la più veloci in Europa,visto che arriva a 20 Megabit" spiegano dalla segreteria dell'ADICO, del resto è "di qualche settimana fa l'ultimo caso di operatore multato dall'Antitrust per pratica commerciale scorretta in merito alla velocità Adsl, capitato per l' appunto a Fastweb".
"Ogni giorno riceviamo segnalazioni e denunce relative al problema delle velocità Adsl che non corrispondono a realtà ", incalza il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini, i consumatori sono stanchi di rimanere vittime delle "promesse degli operatori, velocità reali molto più basse di quelle dichiarate e della media europea, scarsa trasparenza delle offerte".
L'osservatorio banda larga Between sta lavorando allo studio più esteso sulla qualità delle connessioni italiane, con l'aiuto di test fatti dagli utenti tramite il programma Isposure. I risultati preliminari sono scoraggianti: le Adsl vanno alla metà o a un quarto della velocità dichiarata.
E non che le connessioni su banda larga mobile (Umts/Hspa) se la cavino meglio, anzi: vanno a circa 1-2 Mbps, anche se dichiarano velocità massime di 7 Mbps.
Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) e la Fub (Fondazioni Ugo Bordoni) pubblicheranno entro ottobre di quest'anno il primo software "certificato" per testare la connessione "cosicchè l'utente potrà usarne i risultati, per rivalersi sull'operatore, chiedendo rimborsi o una disdetta del contratto se le promesse pubblicitarie sono largamente disattese" conclude il presidente dell'ADICO.
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Rubbia: cosi catturerò l'energia del sole
Martedi 12 Gennaio 2010 alle 20:57Adico  Â
"Il nuovo solare termodinamico ad alta temperatura, l'energia catturata dagli specchi parabolici e immagazzinata da un fluido salino, - ha dichiarato il Nobel Carlo Rubbia - è la terza via delle rinnovabili. Una fonte pulita, perfettamente competitiva, abbondante e sicura. Basta un quadrato di tre chilometri di lato, la lunghezza di una pista di aeroporto, per ottenere la stessa energia di una centrale nucleare. E per giunta è tecnologia italiana: una ricchezza che possiamo utilizzare direttamente ed esportare".
Si tratta di specchi di nuova progettazione che si muovono lungo l'arco della giornata seguendo il sole e quindi riescono a catturare più luce. Al posto del vecchio olio infiammabile una miscela di sali fusi che non causa problemi e consente di accumulare l'energia in moda da renderla disponibile in ogni momento, anche quando non c'è il sole, in modo da ottenere la flessibilità richiesta dal mercato. E infine c'è il fattore temperatura che è fondamentale perché lo scopo finale è produrre vapore per far girare le turbine: la vecchia tecnologia solare non arrivava a superare i 350 gradi; ora raggiungiamo i 550 gradi, la stessa temperatura che si usa negli impianti a combustibili fossili".
"Non si producono rifiuti né emissioni. L'energia è abbondante e rinnovabile. Non bisogna costruire sistemi di trasporto per i combustibili perché il sole arriva da solo. Gli investimenti e i costi sono più bassi rispetto alle centrali convenzionali. Il sistema è estremamente flessibile e si presta ad essere usato con impianti di piccola taglia in località isolate. I tempi di costruzione sono brevi, circa tre anni".
Un'idea nuova, e come tutte le idee nuove fatica ad essere assimilata. Certo dal punto di vista scientifico una cosa va detta: o si lavora seriamente alla costruzione di un sistema energetico diverso da quello attuale, più pulito e in grado di ottenere più consenso, oppure si va avanti continuando a immettere gas serra nell'atmosfera e ci si assume il rischio dell'instabilità climatica legata a questo processo".
"Il nucleare è un errore, anch'io sono convinto che il futuro è nel sole" aggiunge nella nota il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini.
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Carburanti ancora in rialzo
Martedi 12 Gennaio 2010 alle 13:51ADICO
carburanti ancora in rialzo
Ancora rincari per i carburanti, con la Shell che ha fatto registrare alla pompa 1,36 euro al litro, secondo il Quotidiano Energia.
La Shell ha infatti deciso aumentare la verde di 0,5 centesimi, fino a 1,359 euro; sfiora 1,2 euro il gasolio dell'Api-Ip (+1,7 cent a 1,199, stesso prezzo della Shell), che fa salire la verde a 1,347 euro (+1 centesimo).
"E'ora di tagliare le accise per contenere gli effetti che questi aumenti potranno avere nel medio periodo nelle tasche vuote delle famiglie italiane" avverte il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini, il quale aggiunge nella nota: "le ripercussioni non si hanno solo alla pompa ma anche sulle tariffe della luce e gas da riscaldamento", avverte il presidente dell'ADICO.
ADICO: redditi reali al gelo
Lunedi 11 Gennaio 2010 alle 18:51ADICO
Redditi reali al gelo
A conferma della crisi che imperversa ormai nel nostro Paese, l'ultimo dato Istat diffuso oggi, il potere di acquisto delle famiglie italiane ha visto una contrazione dell'1,6% in appena dodici mesi.
Il dato si riferisce al periodo ottobre 2008 - settembre 2009, "secondo cui in un solo anno i redditi reali risultano essere al gelo" avverte il presidente dell' ADICO, Carlo Garofolini.
Dall'altra, indica l'istituto di ricerca, la propensione al risparmio è cresciuta di 0,2 punti percentuali su base mensile e di 0,4 punti su anno. Il reddito disponibile (in valori correnti) è diminuito dello 0,4% mensile e dell'1% su anno, la spesa per consumi ancora di più: dell'1,5% tendenziale e dello 0,6% congiunturale.
"Come ovvio neanche le imprese sono immuni da un quadro deteriorato" evidenziano dalla segreteria dell'ADICO, tanto che secondo Istat la quota di profitto delle società non finanziarie, nel periodo che va da ottobre 2008 a settembre 2009, è calata di 2 punti percentuali rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente. La quota di profitto, precisa l'Istat, è stata pari al 40,9% e che si è ridotta dello 0,3% su base congiunturale.
Per il presidente dell'ADICO "il dato è una conferma delle difficoltà e delle paure delle famiglie voler spendere; l'unica ricetta per uscire dalla crisi è ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti e pensionati, istituire sgravi fiscali alle imprese che investono nell'occupazione, tagliare del 10% i prezzi di energia, alimentari e trasporti".
Famiglie indebitate per oltre 21 mila euro
Lunedi 11 Gennaio 2010 alle 12:50ADICO
Famiglie italiane indebitate per oltre 21 mila euro
L'indebitamento complessivo delle famiglie italiane nel 2009 ha superato i 524 miliardi di euro.
A rilevarlo la Cgia di Mestre sottolineando come, seppur in crescita, si tratti di un importo più contenuto di quello registrato negli altri principali Paesi dell' Europa.
"Tradotto in cifre significa che nel 2009 ogni famiglia italiana risulta indebitata per una media di 21.270 euro" evidenzia il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini.
Ma negli altri Paesi della Ue le cose non vanno meglio tant'è che l'analisi rileva per la Spagna un indebitamento complessivo delle famiglie per 896,7 mld di euro per una media a nucleo di 55.886; in Francia di 942,4 mld di euro per una media a famiglia pari ad euro 37.785; in Germania è di 1.515,2 mld di euro per una media di 37.785 euro; nel Regno Unito si arriva a 1.605,3 mld di euro per una media a famiglia di 63.477 euro.
Seppure i conti pubblici del nostro Paese continuano a peggiorare "il livello di indebitamento delle famiglie italiane risulta contenuto per effetto dell'erosione dei risparmi o grazie al sostegno che ricevono da parte dei genitori o dei nonni" dichiara il presidente dell'ADICO, "mancano interventi efficaci che siano di stimolo alla ripresa dei consumi, di sostegno ai redditi e del posto di lavoro".
In 2 milioni in cerca di lavoro
Sabato 9 Gennaio 2010 alle 12:57ADICO
In Italia oltre 2 milioni di persone in cerca di lavoro
"Che l'economia sia in ripresa stento a crederlo, ma per quanto riguarda le condizioni di lavoro, il numero di disoccupati in continua ascesa, i precari senza prospettiva, certamente è una situazione che peggiora ogni giorno", spiega laconico il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini.
A conferma di ciò i dati pubblicati ieri dall'Istat, la quale ha reso noto che il tasso di disoccupazione ha toccato a novembre l'8,3 per cento (+0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e +1,3 punti percentuali rispetto a novembre 2008).
"Il peggiore dato da aprile del 2004 e marca un allargamento della crisi del mercato del lavoro anche rispetto a ottobre, come da più parti si temeva" continua il presidente dell'ADICO.
I dati Istat, anche se provvisori, rivelano che il tasso di disoccupazione giovanile è pari al 26,5%; il numero delle persone in cerca di occupazione risulta pari a 2 milioni 79 mila unità , in crescita dell'1,5% (+30 mila unità ) rispetto al mese precedente e del 17,7% (+313 mila unità ) rispetto a novembre 2008.
Il 64% teme soprattutto le disoccupazione
Sabato 9 Gennaio 2010 alle 08:46ADICO
Il 64% teme di più la disoccupazione anzichè la microcriminalitÃ
"I numeri della crisi fanno sempre più paura ed impressione se stimiamo le ora di cassa integrazione autorizzate dall'Inps nel 2009" spiega il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini.
Nel solo anno appena trascorso le ore di cassa integrazione usufruite dai lavoratori sono state 918 milioni pari a una crescita del 311,4% rispetto ai 223 milioni del 2008.
A dispetto di chi afferma che la fase acuta sembra superata "mi pare che i numeri confermino piuttosto uno scenario pesante ed oscuro. Se poi consideriamo i giovani che risultano essere ancora precari, oserei dire da fantascienza", afferma il presidente dell'ADICO che specifica nella nota: "sette giovani su dieci, entrano nel mercato del lavoro da precari. E senza alcuna distinzione in base al titolo di studio, anche da un punto di vista retributivo".
Da un'indagine no-line effettuata dalla segreteria dell'ADICO in questi giorni, è emerso che "su un campione di 800 persone il 64% delle teme di più la disoccupazione che non la microcriminalità ".
1 inquilino su 5 non paga le spese
Giovedi 7 Gennaio 2010 alle 17:05ADICO
il 20% degli inquilini non pagano le spese condominiali
Anche se gli analisti economici continuano ripetere che siamo alla fine del tunnel, "le famiglie italiane sono sempre più in profondo rosso, tant'è che dopo aver tagliato le spese superflue risultano in continuo aumento i padroni di casa che non pagano le spese di condominio" avverte il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini.
"Da quello che rileviamo dalla nostra rete sul territorio, la morosità congenita che di solito si aggira fra il 10-15% per condominio da metà 2008 sta aumentando e ora sfiora il 20%", ha spiegato Umberto Anitori, segretario nazionale Anaci (ovvero l'associazione degli amministratori di condominio).
"Quello che ci viene segnalato come sintomo più evidente - ha sottolineato Anitori - e' che mentre precedentemente l'incasso della quota mensile avveniva immediatamente, ovvero se la rata scadeva il 5 entro il 10 c'era un incasso pari al 60% dell'importo globale, oggi questo si e' notevolmente abbassato ed e' difficile arrivare al 35-40%. Il 60% della riscossione si riesce a raggiungere solo entro la fine del mese".
Dalla segreteria dell'ADICO spiegano che in questi casi la normativa prevede "il ricorso al giudice obbligatorio per legge, come stabilito dall'art. 1130 del codice civile secondo cui gli amministratori sono tenuti a riscuotere i contributi e a erogare le spese per la manutenzione ordinaria delle parti comuni dell'edificio e l'esercizio dei servizi comuni e qualora non riuscissero a incassare in tempo utile, possono procedere per via giudiziaria nei confronti del singolo condomino".
Una decisione che passa per la messa in mora e per l'ottenimento del decreto ingiuntivo dal giudice di pace che porta al pignoramento dell'immobile.
Per evitare che ciò accada il presidente dell'ADICO suggerisce "di mettersi d'accordo per concedere una dilazione di pagamento, soprattutto se si tratta, come in questo periodo, di difficoltà economiche contingenti" anche perché spiega nella nota "in base alla sentenza 9148 dello scorso marzo, la Cassazione ha stabilito che la responsabilità dei singoli condomini per le obbligazioni assunte dal condominio verso terzi non ha natura solidale. Cosi, chi risulta sempre regolare con i pagamenti condominiali non rischia più nulla se c'e' qualcuno che fa il furbo e non paga ed in caso di morosità nei confronti di fornitori, solo il debitore rischia il pignoramento e deve pagare tutte le eventuali spese aggiuntive".
Indagine sui saldi
Mercoledi 6 Gennaio 2010 alle 17:00ADICO
Indagine sui saldi
Da un'indagine effettuata dall'ADICO, relativa all'andamento dei saldi di questi giorni, è emerso che il 43% del campione monitorato ha approfittato degli sconti di questi giorni per fare acquisti, che un ulteriore 28% dei soggetti ne approfitterà per farlo nelle prossime settimane, mentre al restante 29% non interessa al momento fare acquisti particolari.
Del 43% delle persone che hanno approfittato fare acquisti, risulta che il 59% sono femmine, il 41% maschi. Un dato curioso che emerge dall'indagine ADICO, riferito al 41% dei maschi che hanno fatto acquisti, il 61% è stato accompagnato dalla moglie, mamma, sorella, o amici.
Per quanto riguarda la fascia d'età riferita al 43% dei soggetti che hanno approfittato degli sconti di questi giorni per fare acquisti, risulta: 35% fino ai 30 anni; 44% dai 30 ai 40 anni; 21% restanti..
Sempre secondo l'indagine dell'ADICO, risulta che il 28% del campione, (su un campione generale del 100% di chi ha acquistato) ha approfittato dei saldi per comprare prodotti per bambini.
A fare la parte del leone, come sempre è stato l'abbigliamento 58%, calzature 22%, intimo 8%, biancheria per la casa 7%, accessori 5%.
Da ultimo il valore della cifra spesa: il 68% ha speso una cifra compresa tra i 100 ed i 300 euro, il 20% oltre i 300 euro, il 12% inferiore le 100 euro.
Inflazione in picchiata
Martedi 5 Gennaio 2010 alle 18:02ADICO
L'inflazione più bassa degli ultimi 50 anni
Le stime preliminari dell'Istat parlano di un'inflazione la più bassa registrata negli ultimi cinquant'anni secondo cui nell'anno appena concluso l'indice dei prezzi al consumo ha subito una variazione del 0,8%. Si tratta di un record imbattuto dal 1959, quando l'inflazione fu pari a -0.4%. Secondo l'Istat, gli aumenti più significativi dell'indice si sono verificati per i capitoli bevande alcoliche e tabacchi +1,8%, ricreazione, spettacoli e cultura +0,7% e trasporti + 0,5% mentre risultano invariati i capitoli prodotti alimentari, bevande analcoliche e istruzione. Variazioni negative, per comunicazioni -0,4%, abitazione, acqua, elettricità e combustibili -0,3% e servizi ricettivi e di ristorazione -0,1%.
I maggiori incremento si sono registrati per bevande alcoliche e tabacchi + 4,4%, istruzione + 2,4%. Una variazione tendenziale negativa si riscontra nel capitolo abitazione, acqua, elettricità e combustibili -2,3%.
"Considerata la contrazione dei consumi avuti nell'anno appena trascorso l'inflazione non è calata significativamente" dichiara il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini, il dato relativo all'inflazione "va rapportato alla crisi economica che sta attraversando il nostro paese, che ha prodotto una diminuzione dei consumi senza precedenti storici".