Zoso su Il Corriere del Veneto di oggi,da VicenzaPiù Inciucio urbanistico. Ora si faccia chiarezza
Sabato 19 Giugno 2010 alle 23:13 | 0 commenti
Che Giuliano Zoso parta da un articolo del nostro Luca Matteazzi su VicenzaPiù n. 193 per sviluppare delle sue considerazioni su Il Corriere del Veneto di oggi e che la nostra testata sia citata esplicitamente dall'edizione locale de Il Corriere della Sera, come noi varie volte citiamo apertamente altre testate cittadine, è un riconoscimento che merita per noi e per chi ci legge che il pezzo di Zoso su Il Corriere del veneto sia da noi pubblicato. Anche perché altre volte nostre informazioni (rilevanti come nel caso Ivem tanto per ricordarne una) sono state utilizzate senza essere citate. Grazie a Zoso, grazie a Il Corriere del Veneto da VicenzaPiù ... orgoglioso.
Il direttore di VicenzaPiù
Inciucio urbanistico. Ora si faccia chiarezza
di Giuliano Zoso su Il Corriere del Veneto
Ma questo inciucio c'è o non c'è? Premessa. Tutti chiedono ai politici di dire pane al pane e vino al vino. E c'è, persino, qualche politico che lo fa. E usa linguaggio e concetti da Bar Sport.
Il nostro presidente del Consiglio è, tra i suoi pari, probabilmente il campione del mondo. Sono addirittura più numerose e frequenti le smentite che le stesse gaffe. Per altro frequentissime. E tutti gli italiani allargano le braccia, chi perdonando e comprendendo (i suoi fedeli), chi esecrando più o meno rassegnati (i suoi avversari). E tuttavia sia chiaro. Anche quando dice pane al pane, il politico deve tener conto di tutti, ma proprio di tutti, quelli che lo ascoltano. E quindi media. Se è un politico. Se è un imprestito, fa le sue gaffe e pazienza. Ma quando un politico di lungo corso, da decenni sulla scena, uno che ha attraversato una mezza dozzina di partiti (e sbaglio per difetto), nella sua travagliata e avventurosa navigazione politica, quando uno così fa un'affermazione e la fa da capogruppo del partito che amministra la città , allora no, non posso pensare al Bar Sport. Devo pensare che quello che afferma sia vero e che ci tenga a dirlo e a farlo sapere. Nell'ultimo numero di «VicenzaPiù» Luca Matteazzi chiede a Federico Formisano: «Il nuovo stadio è stato al centro di un presunto inciucio con il centrodestra in Provincia: al Comune gli spazi commerciali a Vicenza est, alla Provincia quelli dell'area Cis. Vi siete scambiati i favori?». Risposta lapidaria del Nostro: «E se anche fosse? Sono cose che fanno parte della politica». Eh no! signor capogruppo. Non è così semplice. Tutto può far parte della politica, questo è vero. Ma sarebbe bene, se inciucio c'è stato, almeno non sbatterlo in faccia ai cittadini. Anche perché c'è una complicazione. L'attuale capogruppo del Pdl in Comune, Maurizio Franzina, non ha avuto, nei giorni scorsi, peli sulla lingua: ha sfacciatamente accusato il suo capogruppo di prima, l'europarlamentare Lia Sartori, di fare l'opposizione di sua maestà . In chiaro, l'ha accusata di essersi segretamente accordata con il sindaco Variati. Il pomo, in questo caso della concordia, sarebbe stato, guarda caso, proprio il nuovo stadio. In Provincia ci sono consiglieri di maggioranza, del partito e della corrente della Sartori, convinti che la questione del Cis sia una delle più indecenti speculazioni mai fatte in provincia di Vicenza. Gli inciuci, pertanto, sarebbero stati più d'uno e coinvolgerebbero, in un abbraccio opaco, maggioranza e opposizione, a ruoli invertiti in Comune e in Provincia. Che Comune e Provincia finalmente si parlino, ponendo fine alla separatezza imperante ai tempi di Hüllweck e Dal Lago, è un bene. I cittadini saranno riconoscenti. Però, se il dialogo avviene a colpi di centri commerciali e di indici di fabbricabilità , va già meno bene. Chi si è adoperato perché a una certa Cupola fossero limati gli artigli, lo fece perché la politica riprendesse pienamente il suo ruolo. Non perché una nuova Cupola, dal passo felpato e dai modi aggraziati, occupasse il posto lasciato libero. E neppure perché la pace si trovasse graziosamente concedendo colate di cemento agli uni e agli altri. Il tutto nella città del Palladio. Io spero che Francesca Lazzari sia ancora culturalmente e politicamente non ingaggiata. Non sarebbe male che si facesse sentire. Quanti compromessi si possono accettare, quanti sacrifici si possono fare per un assessorato?
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