Vaccini, dopo la bocciatura del ricorso della regione Veneto contro la legge statale, botta e risposta tra maggioranza e opposizioni
Mercoledi 22 Novembre 2017 alle 18:34 | 0 commenti
E' stato bocciato dalla Corte Costituzionale il ricorso presentato dalla Regione Veneto contro la legge statale che introduce l'obbligatorietà dei vaccini. Vi diamo ora conto delle note ufficiali giunte in redazione da parte dell'amministrazione regionale e da parte dell'opposizione riguardo a questa scottante tematica. Iniziamo con l'Assessore regionale alla Sanità del Veneto Luca Coletto, che così commenta: "Così come abbiamo preteso rispetto e applicazione per le molte sentenze che ci hanno dato ragione, rispetteremo e applicheremo questa, senza se e senza ma."
"Resta però l'amarezza per lo stop - prosegue l'assessore - che arriva a un modello vaccinale che ha avuto un decennio di successi e ne stava registrando ancora, con aumenti di copertura vaccinale significativi seguiti a un calo poderoso registrato in tutta Italia, grazie anche al terrorismo delle fake news, che noi combattevamo con l'informazione e la condivisione dei processi vaccinali con i genitori. Fossi nel Governo, e in certi Parlamentari che vaneggiano su un presunto spreco di fondi, aspetterei a festeggiare. Temo che l'obbligo alla lunga possa rivelarsi un boomerang."
"Spiace - aggiunge Coletto - che per difendere una legge che continuiamo a definire sbagliata, una intera amministrazione sia stata omologata ai no vax mentre è sempre stato evidente che noi siamo a favore delle vaccinazioni, ma col consenso dei genitori e delle famiglie, che vanno informati per essere convinti, e verso i quali non è costruttivo operare con obblighi e multe ma soltanto con il convincimento e la persuasione."
Coletto richiama quindi l'attenzione su "un paio di aspetti che mi lasciano perplesso."
"Nella sentenza della Consulta - fa notare - si dice anche che ‘la mancata vaccinazione non comporta l'esclusione dalla scuola dell'obbligo dei minori, che saranno, di norma, inseriti in classi in cui gli altri alunni sono vaccinati. Esattamente il concetto della copertura di gregge applicato da noi, laddove prevedevamo lo spostamento del bimbo non vaccinato qualora la sua classe non raggiungesse il 95% di vaccinati. Si trovi la differenza se ci si riesce."
"Non convince poi - lasciatemelo dire aggiunge Coletto - l'imposizione di un obbligo vaccinale per malattie come il tetano, che non sono contagiose, e il perché un minore non vaccinato per il tetano, malattia appunto non contagiosa, debba essere escluso dalla frequenza delle scuole per l'infanzia. La vaccinazione per il tetano è molto utile per la protezione individuale (e infatti in Veneto è raccomandata) ma non concretizza certo quell'interesse della collettività che la stessa Consulta aveva in passato ritenuto necessario perché lo Stato potesse imporre un obbligo."
"Altro aspetto da sottolineare - conclude l'Assessore Veneto - è che non si capisce perché, se c'era tanta urgenza da agire con un decreto legge, si sia poi previsto che pagando una sanzione da 100 a 500 euro sia consentito ai non vaccinati di frequentare la scuola dell'obbligo. Vuol dire che i ricchi non sono contagiosi?"
Passiamo ora ad ascoltare le opposizioni.
L'on. Daniela Sbrollini, Vicepresidente della XII Commissione Affari Sociali e Sanità , insieme a tutti i colleghi deputati veneti del Partito Democratico, così si è espressa: " Quest'oggi si è espressa la Consulta in seguito alla richiesta della Regione Veneto che aveva impugnato di fronte alla Corte Costituzionale, con due distinti ricorsi, le disposizioni in materia di prevenzione vaccinale introdotte dal decreto Lorenzin. (DL 7 giugno 2017, n. 73). La Consulta ha dichiarato non fondate tutte le questioni prospettate nei ricorsi della Regione Veneto sull'obbligo dei vaccini, così lo Stato ha compiuto fino in fondo la sua funzione e la Consulta si è espressa nella piena garanzia della Costituzione legittimando pienamente Parlamento e Governo nel loro operato in materia di prevenzione e intervento sanitario. La sentenza ha evidenziato inoltre che l'intervento legislativo si giustifica alla luce del contesto attuale caratterizzato da un progressivo calo delle coperture vaccinali."
"Con questa decisione - prosegue la deputata dem e i suoi colleghi - decadono quindi le richieste poste dalla Regione Veneto, in particolare tutti i dubbi sui presupposti di straordinaria necessità e urgenza del decreto, così come la lesione del diritto individuale alla salute e scontro sulla legittimità dell'intervento dello Stato per l'obbligatorietà e la gratuità di determinate vaccinazioni per i minori. La vaccinazione è un interesse di sanità pubblica: in Veneto le percentuali di copertura vaccinale sono nettamente al di sotto del livello di sicurezza, e la cosiddetta ‘immunità di gregge' non è garantita. E' un problema urgente di cui prima di tutto la Regione dovrebbe immediatamente occuparsi."
"A livello nazionale - concludono i deputati - 4800 sono solamente i casi di morbillo segnalati dall'inizio dell'anno, alcuni di questi sono stati mortali. Il decreto approvato tutela i cittadini anche da altre patologie importanti come Polio, Difterite Tetano, Pertosse, Epatite B, Hib, che possono mettere a repentaglio la vita di ogni famiglia. L'obbligo vaccinale per i minori è l'unica strategia efficace per prevenire il rischio di epidemie più gravi di quelle che si sono verificate. Le vaccinazioni oltre ad essere anche un'importante investimento preventivo in termini di salute sono un efficace investimento di contenimento della spesa pubblica sanitaria, con rapporto di quasi 1 a 25. Sono risorse che possono essere investite non solo per curare soggetti malati ma anche per un'ulteriore progresso della medicina ed un miglioramento nell'erogazione e nella sostenibilità dei servizi pubblici offerti. La tutela della salute e la prevenzione delle patologie devono essere una priorità per le istituzioni pubbliche e sulla pelle dei cittadini, ancor più su quella dei bambini, non è ammissibile che conducano campagne elettorali populiste e prive di alcun fondamento scientifico."
La senatrice del Partito Democratico Laura Puppato così commenta la sentenza della Corte Costituzionale: "Ennesima sconfitta per la Regione Veneto davanti al Giudice Costituzionale, ormai i ricorsi andati perduti non si contano più così come le decime di milioni di euro che sono costati a tutti i Veneti. Luca Zaia e la sua giunta non hanno avuto alcun interesse nel tutelare la salute dei cittadini, ma hanno solamente sperato di poter attaccare ancora il Governo, ma la Corte ha stabilito il pieno diritto che avevamo, come Parlamento, a legiferare sull'obbligatorietà dei vaccini, così come aveva già fatto anche il Consiglio di Stato - ha affermato Puppato - speriamo che, per una volta, Zaia possa imparare la lezione, perché i ricorsi persi dalla Regione ormai sono decine e i costi sono diventati enormi per le tasche dei Veneti, soldi che sarebbero potuti essere utilizzati per la sanità o per il sociale o ancora per la mobilità . Ora la Regione non perda ancora tempo, ma faccia in modo di agevolare il più possibile scuole e genitori in questo passaggio."
Dal canto suo la senatrice del Pd Rosanna Filippin afferma: "La sentenza della Consulta conferma che il testo è pienamente legittimo. Governo e Parlamento hanno agito con correttezza per varare importanti misure di prevenzione a difesa della salute dei cittadini. Ora basta con polemiche e speculazioni elettorali, ci si occupi di rispettare la legge e la scienza."Â
Così si esprime invece Emanuele Cozzolino, deputato del Movimento 5 Stelle: "Il problema del decreto sui vaccini non è di costituzionalità , ma di opportunità . Le sentenze vanno rispettate ma si può non concordare con esse sul merito. Per ciò che riguarda la decisione della Corte Costituzionale dovranno essere lette integralmente le motivazioni. Tuttavia, al di là dei rilievi opposti dalla Regione Veneto, resta il fatto che sul decreto legge in materia di vaccini la nostra opposizione è anzitutto sul contenuto. Come specifica la stessa Corte le misure in questione rappresentano una scelta del legislatore statale. In questo caso chi ha scritto la legge è il ministro Beatrice Lorenzin e la sua maggioranza. La contrarietà a questa scelta è quindi politica dato che obbligare a vaccinare è una scelta sbagliata."
"C'è chi ritiene - continua la nota - che la libertà di cura e la responsabilità dei genitori nei confronti dei propri figli siano principi derogabili. Pensarla diversamente non è un mettere in discussione la scienza, ma rispettare il pensiero delle madri e dei padri che magari vorrebbero una valutazione individuale sui modi e i tempi con i quali sottoporre i propri bambini alla vaccinazione. Credo sotto questo punto di vista che sia un errore banalizzare o a politicizzare il dibattito, come ha fatto la maggioranza, ma anche Zaia."Â
"Dopo quest'ultima sentenza - termina il parlamentare - resta solo l'amarezza per una spaccatura promossa dal Governo del Paese che ha voluto distinguere tra presunti complottisti e fautori della scienza, lasciando invece fuori dalla porta l'unico elemento che sarebbe servito davvero a fare prevenzione: il buonsenso e la valutazione individuale di ogni singolo caso."
I Consiglieri regionali del Partito Democratico Graziano Azzalin e Alessandra Moretti commentano invece in questo modo la sentenza della Consulta sull'obbligatorietà dei vaccini, ribadendo la legittimità del decreto governativo: "La Corte costituzionale ha certificato quello che sapevamo da tempo. E così, adesso ai veneti non restano che i conti da pagare per un altro ricorso propagandistico dall'esito scontato. Secondo i giudici la decisione in materia spetta al legislatore nazionale, poiché ‘volta a tutelare la salute individuale e collettiva e fondata sul dovere di solidarietà nel prevenire e limitare la diffusione di alcune malattie'. La scelta del Governo - continuano i consiglieri del PD - non era un capriccio, ma giustificata dal progressivo calo delle coperture vaccinali. E in Veneto la situazione è peggiore rispetto alla media italiana. Anche per questo abbiamo invitato più volte Zaia a essere responsabile e a ritirare il ricorso, a maggior ragione dopo che il Consiglio di Stato lo scorso settembre aveva ufficializzato come la documentazione che attesta l'avvenuta vaccinazione, o la prenotazione, per l'accesso ai nidi e alle materne fosse necessaria già da quest'anno."
"La sentenza della Corte è la dimostrazione che non sempre la Regione sa far meglio, l'ennesima dopo i casi Pedemontana, Banche popolari e Pfas. Anzi, i veneti dovrebbero ringraziare Roma. Se fosse passata la linea Zaia, che per troppo tempo ha strizzato l'occhio agli stregoni No Vax - concludono Azzalin e Moretti - sarebbero aumentati i rischi."
Passiamo ora alla richiesta particolare di alcuni Consiglieri regionali del Partito Democratico Bruno Pigozzo, Orietta Salemi, Claudio Sinigaglia e Francesca Zottis, che hanno anche annunciato un'interrogazione a risposta immediata: "Lo scontro continuo con il Governo non è indolore dal punto di vista economico e adesso, dopo che il ricorso sull'obbligatorietà dei vaccini è stato bocciato dalla Corte Costituzionale, i veneti saranno costretti a pagare. Con tanti ringraziamenti al presidente Zaia. A quanto ammonta il conto della battaglia No Vax?"
"Questi ripetuti contenziosi - sottolineano i consiglieri - ricercati contro il Governo sono pretestuosi ed hanno come unico obiettivo quello di tenere alta la tensione, in una sorta di campagna elettorale permanente e senza preoccuparsi delle conseguenze reali sui veneti. E qua in ballo c'è la salute di migliaia di bambini. Oltretutto la norma era palese, non era necessaria chissà quale interpretazione, perciò avevamo sollecitato il governatore a fare retromarcia, senza successo. Visto che ora la Consulta si è espressa dando torto alla Regione, com'era scontato chiediamo a Zaia di conoscere quanto sia costata ai cittadini veneti dal punto di vista economico, oltre che politico, quest'ultima trovata."
Concludiamo la disamina dei commenti delle opposizioni con quella di Piero Ruzzante, Articolo UNO - Movimento Democratico e Progressista,: "La Regione Veneto perde il ricorso sui vaccini, voluto da Zaia per strizzare l'occhio ai No Vax in piena campagna elettorale per il referendum del 22 ottobre. Si conclude così questa brutta vicenda, che oltre al ricorso ha visto anche la fantasiosa sospensione del decreto ministeriale da parte di Domenico Mantoan. Coletto e Zaia avevano poi costretto il super manager della Sanità veneta a tornare sui suoi passi, senza però ritirare il ricorso contro lo Stato: febbre da campagna elettorale."
"Sono soddisfatto - conclude Ruzzante - che la Corte Costituzionale abbia definitivamente stabilito che la scelta del legislatore nazionale era legittima, com'era del tutto ragionevole aspettarsi e come avevo sempre sostenuto. Il ricorso di Zaia era assolutamente ingiustificato e strumentale. Sono anche orgoglioso di essere stato tra i firmatari di una proposta di legge regionale volta a reintrodurre l'obbligatorietà della vaccinazione: garantire la copertura vaccinale è una questione di sicurezza e responsabilità sociale."Â
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