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Sel e Ven(e)to Nuovo, flash mob anti Tav in stazione: "aperture anche da Moretti"

Di Edoardo Andrein Domenica 24 Maggio 2015 alle 14:44 | 0 commenti

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Si sono ritrovati in una ventina di persone (tra cui il professore-scrittore Stefano Ferrio) al primo binario della stazione ferroviaria di Vicenza nella mattina di domenica 24 maggio per chiedere un progetto alternativo sul Tav/Tac a Vicenza: un flash mob supportato da Giulio Marcon, parlamentare di Sinistra Ecologia Libertà e membro della Commissione Bilancio alla Camera, Piero Pelizzaro, capolista di "Veneto Nuovo" e Ciro Asproso, ex consigliere comunale e responsabile ambiente e urbanistica di SEL Vicenza. 

"Stamattina prima di venire qui - esordisce Asproso - abbiamo fatto un esperimento, una "sfida" tra stazioni per vedere il tempo che impiega un viaggiatore ad arrivare in piazza dei Signori dalla stazione che dovrebbe sorgere a borgo Berga e l'attuale storica stazione dei treni: la distanza è minore da quest'ultima e non c'è paragone per quanto riguarda il paesaggio durante il percorso, il biglietto da visita della città".
Quello degli esponenti di Sel e Ven(e)to Nuovo, però, non è un "No Tav a prescindere", ma un sostegno al progetto alternativo presentato dall'associazione Ferrovie Nordest e sostenuto da Out, l'Osservatorio urbano territoriale di Vicenza.
"La nostra strategia - spiega Asproso - si basa su tre punti: privilegiare la mobilità eco compatibile rispetto a quella su gomma, il rafforzamento delle linee locali attraverso le risorse destinate all'alta velocità e dare voce ai cittadini, i politici non possono decidere chiudendosi in una stanza con le categorie economiche".
Sel e Ven(e)to Nuovo sosterranno Alessandra Moretti alle elezioni regionali, candidata che non ha espresso una netta contrarietà sul progetto Tav a Vicenza: 
"Saremo il "puntello" di Alessandra, se verrà eletta presidente", assicura il candidato Pelizzaro.
"Moretti - aggiunge Asproso - ha fatto un'apertura in tema di confronto con la città e consultazione dei cittadini, cambiando il suo atteggiamento iniziale, a differenza del sindaco Achille Variati che ha sposato in pieno il progetto di una categoria".
 
Di seguito la posizione in una nota di Ven(e)to Nuovo: 

Noi de “Il Veneto Nuovo”, pensiamo che la pianificazione urbanistica sia alla base di una buona amministrazione e che si debba concepire la città mescolando funzioni diverse tra loro – la casa, il lavoro, la cultura, il divertimento. Ogni paese o quartiere deve riprodurre questi intrecci e deve essere accessibile alle fasce economicamente più deboli - da chi ha pochissimi mezzi fino a chi sta un po’ meglio - ma certo non può permettersi i prezzi del libero mercato. I quartieri evitano di diventare ghetti se ospitano persone di ceti diversi e se vi sono servizi accessibili.

La politica dei trasporti è una componente importante dei servizi al cittadino, per i suoi riflessi sulla qualità della vita, sulla salubrità dell’ambiente e sul paesaggio. Il nostro obiettivo è quello di cambiare il modello di sviluppo e di riferimento culturale della nostra Regione, passando dalla gomma alla rotaia sia per le merci, sia per i passeggeri.

Priorità dunque al Servizio Ferroviario Metropolitano, poi si potrà parlare di Alta Velocità, di nuove strade e tangenziali.

Il Documento di Economia e Finanza 2015 ha aggiornato l’elenco delle 25 opere più importanti del Programma delle Infrastrutture Strategiche per un costo totale di 70.936 milioni di euro, di cui 47.999 disponibili (67,7%). Nell’ambito delle disponibilità complessive, la percentuale delle risorse messe in campo dai privati è pari al 14,3%. Gli investimenti non-statali si riscontrano prevalentemente nelle tratte stradali (dove vigono i pedaggi), addirittura per il 94,2%.

Mentre il fabbisogno finanziario per il triennio 2015 – 2017, pari a 3.483 milioni di euro interessa quasi esclusivamente la rete ferroviaria (62%).

La più colossale opera pubblica italiana, ossia l’Alta Velocità/Alta Capacità ferroviaria, non è in grado di assicurare la remunerazione del capitale di rischio, tant’è che i privati se ne stanno prudentemente alla larga preferendo investire sulla rete stradale e autostradale, anziché sul trasporto pubblico.

In aperta concorrenza con RFI e con l’interesse dello Stato.

I General Contractors e i Consorzi di imprese  - che a trattativa privata hanno ottenuto da RFI la concessione per progettare e realizzare le nuove linee ferroviarie – non rischiano il becco di un quattrino, poiché beneficiano delle commesse senza gara e dei successivi adeguamenti di costo. Le Banche d’investimento lucrano sugli interessi con la garanzia offerta dal Ministero del Tesoro.

Mentre il contribuente italiano paga per tutti. Per la mancata economicità dell’investimento, per la copertura dei costi fuori controllo, per la corruzione endemica, e  perché le risorse pubbliche stanziate per l’Alta Velocità sottraggono denaro che potrebbe essere meglio impiegato: nel rendere più efficiente e competitiva l’offerta ferroviaria regionale, per migliorare il Welfare, per intervenire contro il dissesto idrogeologico.

Nessuna pregiudiziale ideologica, dunque, ma fondate ragioni di natura economica inducono noi de “IL VENETO NUOVO” a dichiarare:

CONTRARIETA’ all’impianto fallimentare della TAV e delle Grandi Opere.

SOSTEGNO ad un sistema ferroviario regionale efficiente, in grado di rispondere ai reali bisogni del territorio (intermodalità – cadenzamento degli orari – passeggeri pendolari) e capace di competere col trasporto su gomma.

La nostra proposta consiste nel concentrare subito tutte le risorse disponibili per finanziare treni e servizi, come richiesto dai sindacati, favorendo la concentrazione di attività e insediamenti intorno alle stazioni in un progetto di riorganizzazione territoriale improntato alla riduzione della dispersione insediativa e del consumo di suolo. Le stazioni del SFMR devono divenire poli urbani di massima accessibilità, pienamente integrate dal punto di vista fisico e funzionale con il trasporto pubblico su gomma, con le piste e gli itinerari ciclabili e anche con la dimensione pedonale della mobilità urbana.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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